Al cinema al cinema... Un giorno devi andare

Doveroso sconfinamento per vedere un film importante che racconta una storia fuori dal tempo e dai ritmi dell’occidente. Buon cinema per interrogarsi sulla fatica di essere autentici oltre gli schemi convenzionali.
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Un giorno devi andare web
Ancora un film fuori dal coro per Giorgio Diritti che tanto ci aveva colpito con Il vento fa il suo giro, suo lungometraggio d’esordio, e L’uomo che verrà, straordinaria ricostruzione di una infame strage nazifascista.
Questa volta si va molto lontano nello spazio. Augusta (Jasmine Trinca), la giovane protagonista, lascia il suo Trentino per raggiungere l’Amazzonia. Si ritrova a navigare sul Rio delle Amazzoni al seguito di una suora, amica della madre, che va per quelle terre e quelle acque a evangelizzare le popolazioni indigene.
Incontra persone semplici che vivono nella miseria, preferendo, per fame, mangiare la gallina oggi piuttosto che aspettare l’uovo domani. Conosce missionari e speculatori che vogliono colonizzare quei luoghi selvaggi. I paesaggi lungo il fiume, percorso con un vecchio battello, sono di una bellezza assoluta, sotto cieli che mutano di colore in continuazione, sotto violente piogge che sembrano dare drammatica melodia alla natura. Nelle anse del fiume immenso, che conserva carcasse di navi antiche,  la memoria corre a Fitzcarraldo di Werner Herzog e alle sue maestose immagini.
Augusta è finita laggiù per elaborare un enorme dolore personale, forzando anche il distacco dalla sua famiglia composta ormai da sole donne, la madre apprensiva, la nonna insofferente.
Nel viaggio alla ricerca di se stessa, la giovane donna approda in una  favela di Manaus, costruita su precarie palafitte, dove viene accolta da una comunità tanto protettiva quanto miserevole.
Conosce uomini e donne che vivono con estrema dignità la loro povertà, un piccolo mondo costruito intorno alla solidarietà e al mutuo soccorso sino a che un tragico episodio non incrina la riconquistata serenità della donna.
Augusta ritorna allora sul fiume, si isola in un luogo selvaggio dove, a contatto pieno con la natura e attraverso la funzione purificatrice dell’acqua che viene dal cielo, sembra ritrovare se stessa.
Un giorno devi andare è un film d’estrema complessità che si presta a numerosi piani di lettura.
C’è la vicenda privata di una donna dilaniata dal suo dramma personale, c’è una terra di immensa problematicità percorsa da una popolazione in cerca di riscatto, c’è una religiosità insita nella dimensione individuale e esplicitata nell’opera di suore e preti, molto lontani dalla chiesa cattolica ufficiale. Nella coralità, però, sembra  emergere soprattutto  una vena intimista nella ricerca di una quiete solo personale.
Tenere insieme tutti questi elementi,  costringe Diritti ad evidenziarne le parzialità in un film comunque importante, assolutamente da vedere, ma sostanzialmente irrisolto. Brave le attrici principali e credibile il coro di figure indigene. In un ruolo minore, un po’ penalizzata, Federica Fracassi che è attrice straordinaria di teatro.

Massimo Cecconi

Un giorno devi andare
di Giorgio Diritti
con Jasmine Trinca, Anne Alvaro, Pia Engleberth, Federica Fracassi
Italia 2012

Nei cinema della città


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