Voci dal carcere. IL MONDO DELLE DONNE

A San Vittore e al CAM di Viale Piceno, sono recluse molte donne. Hanno sbagliato. Ora sono in cella. A loro, che non hanno voce, apriamo questo spazio. Perché i loro pensieri, le loro parole possano raggiungere chi troppo spesso non ha né occhi per vedere, né orecchie per sentire.
Per gentile concessione di Realtà Nascoste, periodico realizzato dalle detenute e dai detenuti in San Vittore.
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Spesso sento dire che alcune donne non hanno più ideali, che sono sfiduciate, addirittura pensano di non meritare più nulla dalla vita… Sono questi i momenti in cui credo che il mondo stia proprio invecchiando, perdendo la capacità di leggere dentro.

Conosco donne meravigliose, ma che si arrendono di fronte a certe superficiali evidenze, smettendo di credere “nella primavera della storia” di cui i profeti dei nostri tempi hanno già sentito il profumo.
Certo… Molte hanno i propri momenti di sfiducia, di chiusure e con milioni di sensi di colpa, quasi come se qualsiasi cosa che possa capitare dipenda da loro. Credono che la migliore cosa, sia quella di prendere la vita così come viene, accettando anche, tutto ciò che possa danneggiarla… Cercano di abituarsi, convincendosi che devono prendere le cose così come stanno….
Anche se silenziosamente sanno, che questi sforzi in negativo, spengono poco a poco la voglia di vivere... vivendo.
Credono che il mondo sia esattamente ciò che appare, ma non è così: il mondo potrebbe cominciare a cambiare quando le donne cambiano il loro mondo da dentro.
Ogni donna sa quello che non gli piace e quello che non accetta... ma ha sempre paura di investire su se stessa, quasi pensando che la prudenza sia la migliore degli alibi.
Dentro sé hanno le idee chiare, sempre, sapendo ciò che vorrebbero vedere intorno a loro, ma lasciano tutto sul vago, rimanendo solo con i loro desideri.
Percepiscono il problema, ma non lo affrontano. E io mi domando perché.

Perché ci troviamo in una situazione così difficile?
Perché, tante donne, pensano più all’interesse dell’altro, che a quello personale?
Perché molte donne vengono calpestate nei propri diritti?
È ora di cambiare. È ora di cambiare il mondo di ogni donna e, per riuscirci, dobbiamo essere noi donne a dire basta, basta ai nostri consensi di svenderci, di essere schiave di qualcuno, di qualcosa, scendendo sempre a compromessi per timore e paura di non potercela fare.
Non cedere a compromessi significa a volte percorrere una strada più lunga, sperimentare sulla propria pelle la fatica anche di non camminare, il peso dell’attesa. Significa anche ridimensionare qualche progetto, limare punte protese in qualche direzione, ma solo così, ogni donna può ritenersi degna di quello che è, incominciando a costruire qualcosa che vale veramente per se stessa.
Cosa dunque? “Il pezzo di mondo nuovo”. Sul proprio mattone impastato di fatica se ne appoggerà un altro e poi ancora un altro: ecco come si costruisce qualcosa che non crollerà mai.

Impariamo a non appoggiarci dove e a chi capita, solo perché pensiamo di non farcela.

In realtà noi donne conosciamo la nostra rotta e sappiamo quello che è giusto per vivere degne di esserlo. Occorre solo non tirarsi mai indietro, senza più subire.
Dobbiamo solo stare dentro a una realtà, anche se a volte non rappresenta appieno, ma che potrà contribuire a renderla più umana, più limpida, più nostra.
Impariamo a cambiare il mondo “insieme”.

Io un po’ per volta lo sto facendo e vi assicuro che lo sto amando, perché solo ora sto scoprendo i veri valori e le potenzialità che esistono dentro a questo mondo.

Il mio augurio a tutte quelle donne che ancora devono vivere nel loro mondo, è che sperimentino la gioia di essere “degne di vivere in un mondo che non appartiene a nessuno, se non a loro stesse”.

Cinzia

La foto in apertura è tratta da istitutopitagorabiblioteca.blogspot.it


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