A teatro e al cinema…a piedi: Orson Welles

Dal 13 marzo al 4 aprile, la Cineteca Italiana dedica un’ampia rassegna personale a Orson Welles, emblematico uomo di spettacolo che ha lasciato un segno profondo nella storia del cinema. Dove? Elementare: allo Spazio Oberdan, sala Alda Merini.

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Welles 1

Scrive Paolo Mereghetti nel suo libroOrson Welles. Introduzione a un maestro :”Il debito che la storia del cinema ha con Welles non è solo quello di una passione contagiosa e dirompente, ma è anche, se non soprattutto, l’esempio rigoroso e ancora attuale di un autore che ha saputo misurarsi con l’universo dei mass media, che è riuscito a lottare (anche se non necessariamente a vincere) contro le sirene della fama e del potere, che ha riflettuto con lucidità sul ruolo dell’intellettuale”.

Ragazzo prodigio e genio precoce, nel 1938 (anni ventitre all’anagrafe) terrorizza l’America con la trasmissione radiofonica La guerra dei mondi, in cui si inventa una invasioni da Marte.

Nel 1941 (anni ventisei) dirige e interpreta Quarto potere, ancora oggi considerato uno dei film fondamentali della storia del cinema.

Nel giro di pochi anni, sino alla fine degli anni ’50 del Novecento, lo strepitoso L’infernale Quinlan è del 1958, Welles brucia energie enormi nella realizzazione di film di una potenza sorprendente, innovativi e provocatori. Poi, la sua vena sembra esaurirsi, consumata e dissipata anche da una condotta di vita eccentrica e sopra le righe che lo spinge ad accettare, soprattutto, partecipazioni come attore in film spesso improbabili. Una preziosa eccezione, la sua recitazione in La ricotta di Pasolini.

La rassegna di Spazio Oberdan restituisce tutto il genio di Orson Welles, proponendo le sue opere più significative in cui si evidenzia, tra l’altro, il suo strettissimo rapporto con l’aura tragica di Shakespeare (spiace che in rassegna non ci sia il cult visionario Macbeth, che rappresenta uno dei capolavori assoluti di Welles ) che testimonia lo stretto rapporto tra il regista e il mondo del teatro.

Hollywood gli stava stretta ma a Hollywood Welles realizza film importanti, ambiziosi, decisamente avanzati per quegli anni, opere che meritano ancora oggi grande attenzione e condivisione. Emigrato in Europa, la sua produzione diviene più faticosa e saltuaria.

La rassegna di Spazio Oberdan, accanto a tante regie, ripropone un film emblematico come Il terzo uomo dove l’attore Welles, abitante del paese delle ombre, esplode in tutta la sua severa ambiguità.

Per la programmazione e le modalità di accesso, consultate il sito www.cinetecamilano.it

Attrezzatevi per un viaggio imperdibile nel mondo delle visioni di Orson Welles, un gigante.


(Massimo Cecconi)



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