"LA CARNE CHIEDE CORAGGIO IN CAMBIO DELLA FEDE" La donna, la webcam e il porno

La donna ma ancor più il corpo femminile, come sguardo, come scambio, come affermazione. Sono questi i messaggi nell'era di internet o un'altra forma di erotismo e comunicazione? Ancora il corpo femminile nel lavoro di una artista, Donatella D’Angelo. La mostra fotografica "La carne chiede coraggio in cambio della fede" appena inaugurata a Milano, pone domande, senza dare risposte, scrutando il mondo delle ragazze delle chat porno fotografate live.
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"La carne chiede coraggio in cambio della fede”, è un progetto che mette in mostra le donne che si “mostrano”. Uno sguardo femminile sul mondo privato di alcune donne che hanno scelto la webcam porno come lavoro, una riflessione sulle interazioni virtuali e su quale possa essere la linea di confine. Un progetto che solleva delle questioni: dove sta il limite? Si può fare sesso in webcam per amore? La webcam enfatizza la narcisistica tendenza della donna a mostrarsi? Fino a che punto è lecito?
Sappiamo tutti quanto Internet, la chat, la webcam, abbiano rivoluzionato il mondo delle comunicazioni. Negli ultimi anni è nato un vero e proprio mondo costituito da comunità virtuali che ha reso via via la comunicazione stereotipata, veloce e dinamica, sempre più indispensabile anche alle relazioni uomo donna.

I social network sono entrati prepotentemente anche all’interno della nostra vita, anzi di più, sono arrivati a “invadere” anche la nostra vita di coppia.
 
Partendo dalle situazioni più comuni, da come una donna separata si rimette in gioco, a come si pone una ragazza a proposito del sesso virtuale all’interno della coppia, la D’angelo arriva fino alle chat porno esplorando quel momento di seduzione che sembra essere il ponte, o punto in comune, tra la donna che si mostra "per amore", la donna che lo fa "per soldi", o quella che lo fa solo per soddisfare una sua "pulsione narcisistica".
 
Un lavoro di osservazione, senza pregiudizi, in una società dove la donna rimane la stessa, ma i mezzi e le modalità di scambio con l’altro sesso cambiano. Una documentazione estetica, attraverso il mezzo fotografico, di un atteggiamento femminile, perché la fotografia ha in sé proprio la capacità di veicolare questo linguaggio non verbale dei dettagli. Un lavoro “al limite” sui limiti, soprattutto per le questioni etiche e morali che le immagini riescono a sollevare. Il progetto coglie uno spazio quasi innocente in un contesto che innocente non è, sono immagini che portano in pubblico momenti privati, andando a stuzzicare il voyeur che è in tutti noi.
 
Il lavoro è stato presentato da Q.Connections nello spazio di Winters Hair Concept in via Lecco 2 a Milano la sera di San Valentino, una piccola provocazione tra vino e fragole, e resterà in mostra fino al 16 marzo. Da martedì a sabato 9.00 - 19.00, giovedì 12.00 – 22.00.
 

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