A teatro e al cinema… a piedi: Argo

Confezione (quasi) perfetta per un film che ricostruisce una pagina amara della storia internazionale nel “conflitto” politico/economico tra Iran e Stati Uniti.  ()
argo web
Iran 1979. Lo Scià Mohammad Reza Pahlavi è stato costretto a fuggire negli Stati Uniti. I nuovi padroni del paese prendono in ostaggio l’intera Ambasciata USA a Teheran. In cambio del rilascio degli ostaggi rivogliono indietro lo Scià per processarlo e condannarlo a morte.
Gli USA resistono. Sei addetti dell’Ambasciata americana, fuggiti giusto in tempo, trovano rifugio presso l’Ambasciata canadese, a rischio e pericolo dell’ambasciatore stesso.
La Cia, con qualche tentennamento in corso d’opera,  decide di intervenire per far uscire indenni dall’Iran i sei connazionali. Si incarica delle operazioni un agente (Ben Affleck) che escogita un piano tanto azzardato quanto perfetto.
Con la complicità di gente del cinema hollywoodiano  (gli ottimi Alan Arkin e John Goodman) si inventa un sopralluogo a Teheran per girare un film di fantascienza intitolato Argo. Con questo espediente riesce a portare a casa i sei impiegati d’Ambasciata. Fine della storia. Film ben congegnato, con tempi narrativi pressoché perfetti, racconta una vicenda che è stata criptata per decenni e che è tornata alla luce solo recentemente.

L’azione è sostenuta da una sceneggiatura incalzante che, muovendosi su più livelli, avvince e seduce lo spettatore. Però, anche se siamo lontani anni luce da film apologetici come Berretti verdi (1968) di e con l’ineffabile John Wayne, il manicheismo di maniera non manca.
I membri della rivoluzione islamica sono feroci e cattivi. La Cia (e gli USA) rappresenta i buoni. Nonostante un accenno di  passaggio, il film dimentica di sottolineare con forza che gli Stati Uniti sono stati protagonisti della destituzione del leader “progressista” Mosaddeq e della restaurazione del potere del famigerato Scià Reza Pahalavi. Il film dimentica anche di raccontare il ruolo delle Sette sorelle del petrolio e delle loro manovre per controllare la produzione dell’oro nero in Iran. Troppe dimenticanze per un film che vuole accreditarsi soprattutto dal punto di vista della storia.

Resta un ottimo spettacolo con ottimi attori, con una giusta dose di suspense che si stempera solo quando l’aereo della SwissAir lascia il suolo dell’Iran per raggiungere lo spazio aereo internazionale. Sospiro di sollievo e lieto fine.
Il film è in corso per l’Oscar maggiore e può persino avere qualche chance. Ben Affleck, al suo terzo film, è attore versatile nel genere “azione”. Si attendono altre prove, anche di regia.

Argo
regia di Ben Affleck
con Ben Affleck, Alan Arkin, John Goodman
USA 2012

In programmazione al cinema Palestrina

Massimo Cecconi


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