Donne. Milano aderisce a campagna “Città libere dalla pubblicità offensiva”

Il Comune di Milano ha aderito alla campagna “Città libere dalla pubblicità offensiva” promossa dall’Unione Donne in Italia (Udi) a favore della moratoria delle pubblicità lesive della dignità della donna. La campagna prende impulso dal Parlamento europeo che, tramite la risoluzione n. 2038 del 3 settembre 2008, ha evidenziato come la pubblicità contribuisca ad alimentare e a consolidare gli stereotipi di genere, determinando un impatto negativo sulla parità tra i sessi e come la percezione del corpo femminile in quanto oggetto da “possedere” possa incentivare i comportamenti violenti. ()
pubb offensiva web
Il Comune di Milano, aderendo a questa campagna, si impegna a chiedere agli organi di Governo nazionale e regionale l’attuazione della risoluzione comunitaria, che indica come inammissibile il modello pubblicitario lesivo verso il genere femminile, invitando gli Stati membri ad adeguare le norme in tal senso.

Inoltre, l’Amministrazione comunale continuerà ad impegnarsi affinché la comunicazione istituzionale, la valutazione delle proposte di patrocinio e, più in generale, tutte le iniziative che coinvolgono il Comune siano sempre ispirate ai criteri di rispetto delle Pari Opportunità tra donne e uomini e di corretta rappresentazione dell’identità di genere, lontano da stereotipi avvilenti per la dignità delle donne.

Le questioni di genere e l’adeguato riconoscimento delle donne negli incarichi di responsabilità sono stati uno dei tratti più importanti e innovativi dell’attuale Amministrazione comunale. Palazzo Marino ha messo in pratica la legge n. 120/2011 ancora prima della sua applicazione, e ha modificato il Regolamento comunale applicando anche nelle società partecipate il criterio sul rispetto della parità di genere. Il risultato è che oggi la presenza femminile al vertice del Comune è in aumento, con 6 ruoli apicali su 10 affidati alle donne. Accanto a questo dato, che pone l’Amministrazione milanese all’avanguardia tra gli enti pubblici italiani, è sempre stata alta l’attenzione per l’uso non sessista del corpo femminile, per restituire un’immagine della donna che metta in risalto i tanti talenti spesso dimenticati o ignorati.

“Sono molto contenta di questo risultato - dichiara la delegata del Sindaco alle Pari Opportunità Francesca Zajczyk - altamente simbolico e denso di significato. Un traguardo importante, frutto anche delle competenze e delle professionalità espresse dal gruppo di lavoro creato da questa Amministrazione che, da tempo, lavora per un corretto uso dell’immagine delle donne nella pubblicità”.

Le donne, quelle vere, in pubblicità
Tra le azioni concrete intraprese dall'Unione Donne in Italia (Udi) per questa battaglia di civiltà nei confronti delle donne e della loro immagine, ricordiamo il Premio "Immagini Amiche". Giunto quest'anno alla terza edizione, si ispira alla Risoluzione del Parlamento europeo votata il 3 settembre 2008 sull'impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini.
Il premio intende valorizzare una comunicazione per immagini che non strumentalizzi le donne, non utilizzi stereotipi e al tempo stesso veicoli messaggi creativi propositivi. Inoltre incoraggia la crescita di una diversa generazione di creative e creativi più attenta e socialmente responsabile.
Oltre all'UDI Sede nazionale, promotore e  organizzatore del Premio è l'Ufficio d'Informazione in Italia del Parlamento europeo con sede a Roma in partenariato con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea ed il Dipartimento per le Pari Opportunità. 

L'iscrizione al Premio è libera e gratuita per chiunque (le iscrizioni si chiudono il 31 gennaio di ciascun anno). Le modalità e le date sono consultabili nel sito del Premio. Possono concorrere lavori realizzati e pubblicati o messi in onda (su stampa, tv e web) nell'anno d'interesse e possono essere iscritti dalle agenzie, dai committenti e dai cittadini. Il Premio ha quattro sezioni: pubblicità televisiva, pubblicità stampata, affissioni, programmi televisivi. La Giuria opererà una prima selezione sulla base di criteri che verranno stabiliti nella prima riunione plenaria, e pubblicati sul sito del Premio. I lavori che supereranno la prima selezione entreranno a far parte di una rosa di titoli per ogni sezione. Su questa short list deciderà la Giuria, che darà motivazione pubblica e inappellabile.



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