Andar per mostre: 1966-1976 Milano e gli anni della grande speranza

Il 23 gennaio del 1973 Roberto Franceschi, giovane studente dell’Università  Bocconi, venne colpito a morte da un proiettile esploso da un agente di polizia durante una manifestazione.
Quarant’anni dopo, la sua città gli rende omaggio con una grande mostra ospitata in un nuovo spazio espositivo della Bocconi.

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fonfranceschi

La tragica morte di Franceschi è legata a un'incredibile vicenda artistica sostenuta dai suoi compagni del Movimento Studentesco e ideata da un collettivo di pittori e scultori milanesi, coordinati da Enzo Mari, che vollero riconoscere a quella vicenda politica un valore emblematico. In ricordo di Franceschi, nel 1977, nei pressi della Bocconi, venne installato un enorme maglio di cinquanta tonnellate, alto sette metri a significare il legame forte di studenti e di operai, di artisti e di intellettuali. Quella vicenda è anche protagonista del libro “Che cos’è un monumento”, scritto nel 1995 da Francesco Poli e Ezio Rovida per raccontare la storia del monumento a Roberto Franceschi.

Il maglio/monumento è nello stesso posto ormai da trentasei anni ed ora, con una manifestazione a cui ha partecipato il sindaco Pisapia, è diventato patrimonio della Città di Milano, a perenne ricordo delle lotte studentesche e operaie per il progresso e la civiltà.

Il 23 gennaio del 2013 è stata anche inaugurata una grande mostra che ospita soprattutto opere di artisti che allora erano stati promotori dell’omaggio al sacrificio di Franceschi.

Con ingresso da via Roentgen 1, si accede ad uno spazio espositivo, inaugurato per l’occasione, che propone una visita ragionata e emozionante, attraverso un centinaio di opere arte, alle speranze e alle utopie di quegli anni. Sono esposte opere molto importanti che gli artisti stessi o i loro eredi hanno messo a disposizione della Fondazione Franceschi e di Ezio Rovida, protagonista di quegli anni di lotte studentesche, che ha ideato e coordinato il progetto, mentre Francesco Poli ha curato la parte artistica.

In una grande salone ben illuminato si susseguono quadri e sculture di artisti attivi in quegli anni e protagonisti nella vicenda del maglio/monumento. Qualche nome, senza far torto a nessuno, per sottolineare l’altissimo livello delle presenze: Arnaldo Pomodoro, Alik Cavaliere, Emilio Scanavino, Eugenio Carmi, Luigi Veronesi, Enrico Baj, Mario Schifano, Emilio Tadini, Emilio Isgrò, Mauro Staccioli, Dadamaino,Tino Vaglieri, Paolo Baratella e poi, naturalmente, Enzo Mari, Paolo Gallerani, Giovanni Rubino, Fabrizio Merisi, Vitale Petrus e Lino Marzulli che furono tra i più attivi nella installazione del monumento nel 1977.

C’è anche una importante sezione fotografica, coordinata da Francesco Radino, con foto che fanno ormai parte della nostra storia e del nostro immaginario di autori come Uliano Lucas, Giovanni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Carla Cerati, Beppe De Nardin e Radino stesso. Non manca poi una ricca iconografia costituita da manifesti e da documenti dell’epoca.

Una mostra bella da vedere e da interpretare, che restituisce quegli anni ormai lontani ricchi di impegno e profusi di ideali utopici. Ancora una volta, per non dimenticare come dice nella sua bella prefazione al catalogo Lidia Buticchi Franceschi, madre di Roberto, che con la sua famiglia ha dato vita a una Fondazione in ricordo del figlio. Importante anche la piena adesione dell’Università Bocconi che ha messo a disposizione gli spazi necessari e che ha sostenuto l’iniziativa.

Interessante constatare che un’istituzione strettamente legata al capitalismo italiano ospiti opere d’arte decisamente improntate all’anticapitalismo. Non a caso sono passati quarant’anni.

Grande lavoro e passione dei curatori che hanno ricostruito con coerenza lo spirito di quegli anni di grande speranza. Anche se ci spingiamo zona, è una mostra da vedere e rivedere, non solo da nostalgici.

Non è irrilevante però che lo spazio non sia aperto il sabato e la domenica.


1966-1976 Milano e gli anni della grande speranza.
Artisti, studenti, lavoratori tra impegno e utopia.

Università Bocconi
Via Roentgen, 1
Ingresso libero: da martedì a venerdì dalle ore 12 alle 20

Catalogo Dalai editore

Per informazioni:www.fondfranceschi.it


(Massimo Cecconi)




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