A teatro e al cinema…a piedi: El Nost Milan. Concerto teatrale per una città

Sino al 6 dicembre è in scena al Tieffe Teatro Menotti una rivisitazione multietnica degli umori della nostra città con parole, suoni, musiche ispirate alle culture più vicine e a quelle ormai lontane nel tempo.

 

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Nel 1893 va in scena per la prima volta “El nost Milan” di Carlo Bertolazzi. Altri tempi, altri problemi, forse.

De “El nost Milan” si hanno in mente le varie edizioni dirette da Giorgio Strehler con Tino Carraro, Piero Mazzarella, Mariangela Melato. Cose da brividi.

L’edizione che è in scena oggi al Teatro di Via Menotti racconta, almeno in parte, un’altra storia. Sul palco l’Orchestra di via Padova composta da una ventina di elementi, provenienti da dodici nazionalità diverse, diretta con passione da Max Latronico che rappresenta la Milano di oggi, multietnica e multirazziale, interprete di musiche meticce, fortemente colorate, anche se, come racconta un orchestrale, possono essere molto più colorati i bianchi delle persone di colore.

In scena si alternano anche sei attori che recitano e cantano testi di Pier Paolo Pasolini, Benni, Senghor, Raboni, Jannacci, Celentano (ma il testo de Il ragazzo della via Gluck è di Luciano Beretta e Miki Del Prete), Conte, Gaber-Luporini, Capossela. Garbata la stralunata Lucia Vasini, credibile nel suo milanese appropriato Marco Balbi a cui si deve un’intensa interpretazione di “Ma mi” di Strehler-Carpi. Un po’ meno convincenti gli attori più giovani, anche per difficoltà linguistiche, a cui si deve però una interpretazione divertita e divertente di “O mia bela Madunina” che diventa “Oh my little Madonaina”, in un improbabile anglo-lombardo.

Tra citazioni varie, la primissima è ripresa da “Miracolo a Milano” di De Sica-Zavattini, passando attraverso “Passerella d’addio” che il milanese Nino Rota compose per il film “8 ½” di Fellini, si giunge al gran finale quando dalla sala si alzano in piedi decine di coristi che intonano la canzone di chiusura dello spettacolo, ancora ripresa da “Miracolo a Milano”.

Il pubblico si diverte e applaude.

Dice Emilio Russo nelle sue note di regia: ” Un incontro all’insegna della creatività e della possibilità reale di scambio culturale, per uno spettacolo che parla di Milano, quella nuova e quella che non c’è più, che ascolta Milano per provare a capire i limiti e gli ostacoli di una nuova inderogabile convivenza civile, che guarda Milano con gli occhi dei suoi poeti e dei suoi musicisti, di quelli che hanno saputo guardare un po’ più lontano”. Parole di civiltà.


EL NOST MILAN
Concerto teatrale per una città

Elaborazione drammaturgica e regia di Emilio Russo
Direzione musicale di Massimo Latronico
Con i musicisti dell’Orchestra di via Padova e gli attori della compagnia Tieffe con la partecipazione straordinaria di Lucia Vasini

In scena al Tieffe Teatro Menotti sino al 6 dicembre

(Massimo Cecconi)



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