A teatro e al cinema…a piedi: Goli Otok

26 novembre: data unica, purtroppo, al Teatro Elfo Puccini per Goli Otok di e con Elio De Capitani e Renato Sarti. Una prova altissima di teatro civile.


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goliotok

A futura memoria. Con la speranza che lo spettacolo venga ripreso prossimamente, fortunati quei duecento spettatori che hanno affollato la Sala Fassbinder del Teatro Elfo Puccini la sera del 26 novembre.

In scena, una scarna scatola nera con un tavolo e due sedie, Elio De Capitani e Renato Sarti complici nel progettare e nel presentare lo spettacolo Goli Otok, tratto dal romanzo di Giacomo Scotti.

Goli Otok, l’isola calva, è un’isola della Croazia arida, bruciata dal vento salmastro e dal sole dove i complici di Tito confinavano i “ traditori” rimasti fedeli all’Unione Sovietica dopo la rottura del Cominform tra Jugoslavia e URSS. In questo inferno, simile se non peggiore ai Gulag e ai campi di concentramento nazisti, finisce anche Aldo Juretich, pericoloso oppositore della linea nazionalista dettata da Tito, per essere “ravveduto” attraverso lavori socialmente utili. Il lavoro utile consisteva nello spaccare pietre in un ambiente ostile dove i carcerati divengono carcerieri per poter sopravvivere alla barbarie. A Goli Otok, immondo campo di internamento, vengono deportati i nemici del regime che sono, in gran parte, partigiani resistenti, combattenti della guerra di Spagna, intellettuali e dissidenti di natura varia. Aldo Juretich, che vivrà nel terrore per tutta la vita perché l’internamento porta con sé il bando dalla società, la diffidenza di parenti e amici, finirà i suoi giorni in Italia, lontano dalla sua Fiume e dalla sua gente. Della Jugoslavia sappiamo cosa è successo dopo la morte di Tito e delle ideologie.

In scena, Elio De Capitani interpreta Aldo con grande partecipazione emotiva ed espressiva, mentre Renato Sarti, a cui si deve la scrittura drammaturgica del testo, si ritaglia il ruolo di un medico che lo intervista e lo stimola a ricordare.

Lo spettacolo mette a nudo vicende che hanno straziato gli ideali di giustizia e di pace di milioni di donne e uomini che hanno lottato per cambiare il mondo e la società.

De Capitani propone magistralmente angosce credibilissime. Sarti lo asseconda con intelligente misura. Grande teatro civile di cui si ha ancora tanto bisogno. Grande successo e commozione tra il pubblico. Come si diceva un tempo: chapeau.


Goli Otok
Isola della libertà
Testo Renato Sarti
Dal libro “Goli Otok. L’isola Calva” di Giacomo Scotti
Da un progetto di Elio De Capitani e Renato Sarti
Musiche di Carlo Boccadoro

In scena il 26 novembre 2012 al Teatro Elfo Puccini

(Massimo Cecconi)



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