03/10/2012
X i Parchi di Milano. Salviamo e progettiamo il Grande Forlanini

Il 3 ottobre, al Negozio Civico (Largo Corsia dei Servi 11, dalle 18 alle 20), si svolge l'incontro "X i Parchi di Milano. Salviamo e progettiamo il Grande Forlanini", un'iniziativa del comitato Grande Forlanini in collaborazione con Negozio Civico con il sostegno di molti gruppi di cittadini e associazioni, tra cui Legambiente e FAI.

La domanda di fondo a cui l'iniziativa (ultima fra le molte intraprese dal Comitato negli ultimi mesi) intende dare risposta è «Si può progettare diversamente il futuro del verde di Milano, a partire dal Grande Forlanini?». Le vicende di successo del Parco Nord, del Bosco in Città, del Parco delle Cave, del Parco del Ticinello dicono di si.

Se ne discute dunque in questo incontro, aperto a quanti siano interessati alla cura e alla cultura del territorio e del paesaggio milanese

• per costruire una nuova visione, concreta e operativa, del verde di Milano
• perché infrastrutture e parchi non devono essere in competizione
• perché risparmiare suolo si può
• perché Milano, nel 2012 sia una città Europea che sa concepire l’ambiente e il territorio come un bene comune, da tutelare
• perchè Expo sia un’occasione per costruire ambiente e paesaggio e non solo grandi opere


IN SINTESI Da 50 anni gli spazi aperti verdi tra l’Idroscalo e il centro di Milano, lungo viale Forlanini sono destinati alla costruzione di un grande parco metropolitano. Un parco che farebbe di Milano una vera città europea unendo la città alla campagna, connettendo lungo il Lambro risanato le aree verdi a Est della città. Di questo parco esiste oggi solo il primo lotto, il parco Forlanini costruito negli anni’70, il centro sportivo Saini, le società sportive Scarioni e Tennis Junior.
Il resto sono aree agricole e cascine antiche e preziose, schiacciate tra aree degradate e gestite con fatica da antiche aziende. Un parco che può e deve essere completato.

Costruire il Grande Forlanini è possibile: un parco di nuova concezione, a basso costo di gestione, multifunzionale, su suolo già pubblico all’80%, curato con la collaborazione delle associazioni e degli agricoltori. Per costruire il Grande Forlanini serve capacità di visione e di cura del territorio, pensare al futuro in ogni trasformazione che ne coinvolge gli spazi, accordi con gli agricoltori e i cittadini, e poche opere: percorsi alberati ai limiti dei campi, restauro dei canali, un ponte sul Lambro e uno che porta all’Idroscalo oltre le strade. E, fin da ora, cantieri e opere provvisorie che lasciano un parco pronto, non aree dismesse.

Questa importante riserva di aree per il verde cittadino e l’agricoltura è stata erosa da progetti di infrastrutture e spazi pubblici indifferenti alla costruzione del parco: lo svincolo dell’autostrada, il Centro Detenzione Temporanea, i canili, ora un golf club su ettari di aree pubbliche. Con la concessione a M4 Impregilo di oltre 8 ettari per aree di cantiere prosegue l’erosione del parco, con minimi rimedi recenti dovuti all’azione dell’amministrazione comunale.