A teatro e al cinema…a piedi Cena tra amici

Divertente commedia familiare ricca di umori francesi. Si sorride con amarezza. ()
cena tra amici
Dalle nostre parti imperversa il pessimo vezzo di tradurre a capocchia i titoli dei film stranieri.

Accade così che l’appropriato titolo originale del film francese “Le prénom” (Il nome) diventa l’impreciso “Cena tra amici”. Laddove, per altro, in subordine alla secca traduzione del titolo originale, sarebbe stato più appropriato e corretto intitolarlo “Cena tra parenti”, a ulteriore conferma, come insegnava l’ottimo Monicelli, che i parenti sono (spesso) serpenti.

Intorno alla scelta del nome per un nascituro maschio, i parenti serpenti si dilaniano, l’un contro l’altro armati, si distruggono a vicenda con accanimento quasi terapeutico, dando vita ad una brillante e caustica commedia da camera che sfiora, appena appena, il dramma.

Siamo nel nono arrondissement (quindi a sud Montmartre e vicini all’Opera) di una Parigi appena accennata nei titoli di testa quando, con divertente modalità, vengono rievocati i personaggi a cui sono dedicate le vie per raggiungere l’appartamento che è lo scenario dell’azione.

Preso nota che la parola francese scénario da noi si traduce sceneggiatura, ci si trova di fronte ad una cinema quasi claustrofobico dove il luogo, una casa borghese di insegnanti ricca di libri e di ricordi, diviene la scena ideale per una sceneggiatura, a tratti troppo verbosa, ricca però di spunti ironici e dissacranti, come spesso i francesi sanno fare meglio di altri.

I cinque personaggi principali del film si massacrano (nulla a che vedere però con “Carnage”) con malcelato compiacimento, si alleano momentaneamente in maggioranze contro minoranze che ben presto si dissolvono per dare vita ad altre alleanze contrapposte. La perfidia si somma all’invidia, la mediocrità cerca rivalse definitive, il vento abbondantemente seminato sfocia in tempesta. Il film regge sulla bravura degli interpreti per almeno tre quarti della sua durata (poco meno di due ore) per poi avvitarsi in un prefinale decisamente inutile e poco credibile.

Il finale, con sorpresa, propone invece una riconciliazione corale tipica di famiglie di questa fatta.

Il testo è di derivazione teatrale (grande successo al botteghino), i tempi comici sono quasi perfetti, l’ambientazione è adeguata alla storia raccontata.

Inusuali i titoli di testa dove il cast viene citato solo per nome (le prénom, appunto), mentre nei titoli di coda appaiono le foto da bambini di interpreti, registi e dell’intero cast tecnico.

In attesa di altro, si può vedere. L’autunno cinematografico incombe.


Cena tra amici
di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte
Francia, Belgio 2012

Al cinema Plinius

(Massimo Cecconi)



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