A teatro e al cinema…a piedi Singolarità di una ragazza bionda

Una piccola storia calligrafica racconta un mondo che forse non c’è più, che forse c’è ancora attraverso il cinema epocale  di Manoel de Oliveria.
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Singolarita di una ragazza bionda
Il cinema Mexico (benemerito) è decisamente fuori zona e raggiungerlo a piedi è degno di un buon podista (una decina di chilometri circa), ma in questo scampolo di fine agosto, in attesa della ripresa autunnale e dei film di Venezia, “Singolarità di una ragazza bionda” merita il (breve) viaggio.
Diciamo subito che il film è una lieve  cosa raccontata in punta di penna da un signore del cinema mondiale, Manoel de Oliveira, che nel prossimo mese di dicembre compirà 104 anni (centoquattro, che in lettere fa ancora più impressione).
E’ un film fuori dal tempo (l’abbigliamento degli interpreti e le location sembrano evocati direttamente dagli anni ’70 del secolo che fu)  e dallo  spazio che paga abbondanti riferimenti al cinema borghese (nel senso di vilipendio alla borghesia) di Luis Bunuel che, se fosse in vita, di anni ne avrebbe 112 (centododici).
E’ un piccolo film didascalico, con riferimenti letterari a Eca de Queiroz, autore principe del così detto realismo portoghese, morto giusto quando nasceva Bunuel.
Durante un lungo viaggio in treno verso il sud del Portogallo, un giovane sprovveduto e alquanto sfortunato racconta la sua triste storia ad una sconosciuta giusto per liberarsi dai fantasmi di una esistenza piuttosto sfigata (ma ci mette anche del suo) e da uno zio tiranno ( i due si danno formalmente del lei). La sua bionda promessa sposa, della cui singolarità non diremo, si cela dietro un ventaglio cinese. Un attempato monsignore gioca d’azzardo al tavolo verde. Un signore cerca il suo cappello perduto. Accade poco altro in una Lisbona anch’essa senza tempo di cui si vede solo un profilo notturno e il Rossio.
 Ma è utile cogliere lo spirito di questo film senza età per riflettere sulla velocità dei cambiamenti, sulla staticità dei sentimenti  e sulla banalità del destino (come sempre cinico e baro), appunto fuori dal tempo e dallo spazio.
La durata del film supera di poco i 60 minuti. E va bene così.

Singolarità di una ragazza bionda
di Manoel de Oliveira
Portogallo, Spagna, Francia  2009



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Re: A teatro e al cinema…a piedi Singolarità di una ragazza bionda
06/09/2012


 
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