Un febbraio di interessanti iniziative al MEET/Digital Culture Center

L’installazione immersiva "Noire. La storia sconosciuta di Claudette Colvin" e "Api, glicini, cemento. Otto installazioni sulla biodiversità urbana". ()
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Fino al 3 marzo prossimo, al MEET/Digital Culture Center di Viale Vittorio Veneto 2, a Porta Venezia, è in programmazione l'installazione immersiva in realtà aumentata Noire. La storia sconosciuta di Claudette Colvin, che racconta la storia della quindicenne di colore che nel 1955 a Montgomery (Alabama) oppose un rifiuto passivo al cedere il posto ad una persona di razza bianca sul bus che la riportava a casa da scuola. Claudette venne arrestata per resistenza ed oltraggio ai due poliziotti, quest'ultimo reato inesistente e persino negato con onestà da uno dei due davanti al giudice, il quale però condannò comunque Claudette. Poco meno di un anno dopo sempre a Montgomery ci fu un analogo caso di disobbedienza civile da parte di Rosa Parks, caso divenuto più famoso perché a prendere le sue difese, accendendo gli animi della comunità nera contro le discriminazioni razziali, sarebbe arrivato un giovane pastore di nome Martin Luther King. Entrambi gli episodi hanno comunque dato un grosso contributo alla lotta contro la segregazione. Visitare Noire è come assistere ad un film essendo dentro al film: gli ambienti e i personaggi sono tutti attorno a te, ti sembra di poterli toccare. Il tutto è affascinante ed al contempo di grande coinvolgimento emotivo contro ogni forma di ingiustizia. Gruppi di dieci persone ogni mezzora. Ci si prenota online: www.meetcenter.it

In contemporanea, dal 22 febbraio al 3 marzo, sempre al MEET, si tiene la mostra Api, glicini, cemento - Otto installazioni sulla biodiversità urbana, che prende spunto da otto dibattiti sulla città di Milano, sulle politiche di salvaguardia della biodiversità e sulla necessità di interventi urbanistici che mettano in discussione la relazione tra la necessità di una città di cambiare e quella di preservare sistemi ecologici. Le città mettono in atto diverse iniziative (giardini condivisi, grandi progetti di riforestazione urbana, parchi urbani, tetti e pareti verdi), tuttavia questo non è un processo senza attriti. La mostra, promossa dal National Biodiversity Future Center, è parte di una ricerca condotta presso il Politecnico di Milano in cui sono stati coinvolti più di 50 studenti del corso di Design della Comunicazione, coordinati da DensityDesign Lab, laboratorio la cui ricerca ruota attorno al digitale e alla rappresentazione visiva di fenomeni sociali e culturali, formando nuovi professionisti e progettisti. Con le loro installazioni multimediali gli studenti del Politecnico forniscono una panoramica su questi temi, identificando gli attori coinvolti, le loro proposte e i modi di intervento, facendone emergere le eventuali contraddizioni e raccontando il dibattito visibile attraverso il Web: dai video su YouTube alle immagini sulle testate online, fino ai commenti su Facebook.



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