Foglie al vento

Silenzi e solitudini come nel miglior cinema di Aki Kaurismäki. Un maestro. ()
foglie al vento immagine
Kaurismäki forever! Ogni film del regista finlandese è un piacere in grado di riscaldare i cuori anche nel freddo squallore delle vite dei protagonisti, Ansa (Alma Pöysti) e Holappa (Jussi Vatanen).
Lei è cassiera in un supermercato, vede passare sul nastro scorrevole chili di carne, acquisti esagerati, ma viene licenziata perché sorpresa a portarsi a casa uno dei prodotti scaduti destinato al cassonetto dei rifiuti.

Lui è operaio tuttofare, dopo essersi ferito con un macchinario difettoso viene sottoposto all’alcool test e licenziato anche lui. Le anime in pena a Helsinki si sfogano nei pub e si perdono nell’alcool e nei karaoke. E’ lì che si incontrano Ansa e l’amica Liisa (Nuppu Koivu) con Holappa e l’amico Huotari (Janne Hyytuäinen). Poche parole e molti sguardi per stabilire una reciproca attrazione. Lui la porta al cinema a vedere un film di zombi (I morti non muoiono di Jarmusch, e non tolgo il piacere della risata per le battute all’uscita) lei gli lascia il numero di telefono su un foglietto che svolazza nel vento. Ansa e Holappa si perdono e si trovano più volte sfidando il destino. Due solitudini che devono incontrarsi, lo dice la legge del desiderio. Il calendario appeso alla parete porta la data del 2024 ma ogni volta che Ansa accende la radio arrivano soltanto le notizie devastanti dei bombardamenti in Ucraina, come se il mondo fosse senza speranza e il tempo passasse inutilmente.

Kaurismäki è un raro esempio di come si possa parlare con i silenzi, come i suoi attori dalle facce imperturbabili possano comunicare quel sottile umorismo minimalista più intenso di qualsiasi “comicità” e tramutare i perdenti in vincitori. I suoi film girano sempre intorno alle classi disagiate, a proletari precari, che anche altri registi (Ken Loach in Inghilterra o Robert Guédiguian in Francia) affrontano costantemente. Non si pensi ad un film triste, mai, con Foglie al vento ci si diverte molto.
Presentato in concorso a Cannes 2023, concorre anche agli Oscar come miglior film in lingua originale.
Sparsi qua e là omaggi alle muse tutelari di Kaurismäki: Bresson, Godard, Antonioni e altri che appaiono nelle numerose locandine dei film.
Finale in omaggio a Chaplin.
Imperdibile.


In programmazione all’Arcobaleno Film Center e al cinema Palestrina

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