A teatro e al cinema…a piedi. Per quell’acerbo dolore


È in corso a Milano una rassegna sul tema “I teatri del sacro” ed è anche occasione per scoprire un nuovo spazio teatrale in zona 3.
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acerbo dolore

Antiche e preziose amicizie ci portano a scoprire un nuovo spazio teatrale in zona 3, si chiama “Campo Teatrale” e sta quasi in fondo a via Casoretto. Torneremo a parlarne presto.
Si vuole qui commentare invece una rappresentazione teatrale che si colloca all’interno di una rassegna denominata “I teatri del sacro” che coinvolge numerosi teatri e luoghi cittadini, tra cui la Chiesa di San Carlo al Corso, il CRT Salone e il Teatro Officina, che vuole interrogarsi sul tema della spiritualità e della ricerca religiosa. Sottotitolo della rassegna, che si divide tra Roma e Milano, è “epifanie urbane” quasi a significare la forte esigenza di dialogare con la città e con le sue periferie su temi non usuali in questi nostri tempi.

Nell’ambito  della rassegna, “Campo Teatrale” ha ospitato Per quell’acerbo dolore, drammaturgia di Giusi Quarenghi, che pone l’accento sui luoghi di devozione. Nello specifico, il racconto si impernia attorno al Santuario della Cornabusa, un’autentica grotta (“buco nella montagna”) collocata in Valle Imagna, valle bergamasca, che dal medioevo è luogo di pellegrinaggio e di preghiera. Si intrecciano così storie antiche e attuali che raccontano viaggi e percorsi rituali alla ricerca di un affrancamento dal dolore e dalla sofferenza.

Sulla scena, in essenziale scenografia, due attori e un musicista interpretano parti soliste che spesso sfociano in autentiche coralità, anche attraverso l’uso appropriato di musica sacra e di canzoni popolari. Gesti essenziali riconducono alla santità del luogo e alle credenze popolari testimoniate dalla pratica arcaica degli ex voto quale semantica di devozione. Nella manifestazione appassionata della narrazione, la speranza di salvezza del singolo si sovrappone e si intreccia con  guerre, carestie e disgrazie umane che sono in verità manifestazioni estreme di sofferenza collettiva. Ma questo è.

Momenti di grande intensità anche in una visione laica del racconto. Belle voci.


Per quell’acerbo dolore
di Giusi Quarenghi
regia Piera Bassi
con Ferruccio Filipazzi e Miriam Gotti
musiche dal vivo Luca Rassu
da un’idea di Eraldo Maffioletti e Enzo Guardalà

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