Le mostre dell’autunno a Milano

Morandi, Van Gogh, El Greco, Rodin, Goya e tante altre. Con segnalazione di quelle aperte in Zona 3. ()
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Da settembre in poi c’è stato un quasi totale ricambio di mostre nei musei e spazi espositivi di Milano, e molte di quelle visitabili ora e nei prossimi mesi sono davvero esposizioni prestigiose. Impossibile segnalarle tutte. Questa è una selezione delle esposizioni a nostro avviso più importanti più una segnalazione di quelle aperte nel territorio del nostro Municipio 3.

Cominciamo da Palazzo Reale, che cala dei veri pezzi da novanta della storia della pittura. Per cominciare, fino al 4 febbraio prossimo si può visitare la vasta antologica di Giorgio Morandi: MORANDI 1890–1964 Circa 120 opere ripercorrono l’intera opera del pittore bolognese: cinquant’anni di attività, dal 1913 al 1963, dedicati a ritrarre nature morte e paesaggi di prossimità come il cortile di casa dalla finestra ma creando un intero mondo di poetica. E fino all'11 febbraio EL GRECO, oltre 40 opere del grande pittore cretese, che ha vissuto in Italia per poi approdare a Toledo, in Spagna. La mostra indaga l'impatto dei modelli italiani sulla formazione dell’artista - Michelangelo, Tintoretto, Raffaello – per poi approdare ad un linguaggio pittorico ancora oggi considerato moderno. E fino al 3 marzo, GOYA. LA RIBELLIONE DELLA RAGIONE, occasione per scoprire l’intero percorso artistico e umano del Maestro spagnolo a cavallo tra Settecento ed Ottocento, un periodo storico ricco di cambiamenti. La pittura di Goya seppe dare una lucida interpretazione etica e morale della società spagnola del tempo.

Sempre a Palazzo Reale spazio anche alla fotografia con due mostre molto diverse per approccio, tecnica e soggetti. Fino al 21 gennaio JIMMY NELSON. HUMANITY , prima personale italiana di un artista che ha fotografato alcune culture indigene a rischio di scomparire, ritraendole nei loro usi e costumi. E’ un suggestivo viaggio attraverso 65 immagini a colori di grandi dimensioni. La mostra GABRIELE BASILICO. LE MIE CITTA' è invece in condivisione tra Palazzo Reale e la Triennale e, a dieci anni dalla sua scomparsa, racconta il lavoro del grande fotografo milanese e il suo sguardo cosmopolita, capace di cogliere la verità, l’anima delle città che ha ritratto, il loro fascino ma anche gli aspetti meno positivi. La Triennale offre, fino al 7 gennaio, un’ampia scelta di immagini di Milano e delle sue periferie, mentre Palazzo Reale fino all’11 febbraio una selezione dei suoi reportage su grandi metropoli internazionali. Come sempre, nelle foto di Basilico noi umani non siamo mai presenti. Grande fotografia anche alla Fabbrica del Vapore dove la splendida mostra AMAZONIA di Sebastiao Salgado è stata prorogata al 28 gennaio. E poi, fino al 1° aprile 2024, GUIDO HARARI. INCONTRI. 50 ANNI DI FOTOGRAFIE E RACCONTI, antologica con più di 300 immagini, comprendente i suoi celebri ritratti di protagonisti della musica pop-rock e un’installazione dedicata ai protagonisti della cultura e della società milanese, incontrati da Harari nel corso dei suoi 50 anni di carriera. Al Museo Diocesano, dal 14 novembre al 18 febbraio, MARIO DE BIASI E MILANO. EDIZIONE STRAORDINARIA, un saggio visivo sull’opera del fotografo scomparso nel 2013, che per tre decenni documentò la storia del nostro Paese attraverso le pagine del periodico Epoca. La mostra presenta 100 fotografie in cui si leggono i cambiamenti storici e culturali negli anni Cinquanta e Sessanta, con particolare attenzione alla nostra città.

Al Mudec/Museo Delle Culture pittura e scultura ai massimi livelli: fino al 28 gennaio VINCENT VAN GOGH. PITTORE COLTO, una mostra che ci offre un’inedita lettura della figura e delle opere di Van Gogh, evidenziando la profondità della sua dimensione culturale, il suo grande interesse per i libri e per le stampe giapponesi, di cui era collezionista. E sempre al Mudec, fino al 10 marzo, RODIN E LA DANZA, mostra in collaborazione con il Musée Rodin di Parigi che prende spunto dalle terrecotte che Rodin dedicò ai movimenti della danza, frutto anche del suo studio della cultura cambogiana e delle sue danze.

Diverse poi le mostre interdisciplinari. All’Hangar Bicocca, fino al 14 gennaio, Thao Nguyen Phan. Reincarnations of Shadows, prima personale in Italia dell’artista vietnamita, riconosciuta a livello internazionale per il suo uso combinato di pittura, scultura e installazioni video, con cui crea narrazioni oniriche e poetiche che ripercorrono le tradizioni popolari e la storia del suo Paese. A Fondazione Prada, fino al 7 gennaio Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition, mostra in collaborazione con la Universal Pictures che accompagna l’uscita nelle sale italiane del nuovo film del regista americano. Una selezione di scenografie originali, oggetti di scena, modellini, costumi e grafiche presenti nel film: installazioni immersive che trasportano il pubblico nell’universo creativo della pellicola di Anderson, ambientata nel 1955 in un’immaginaria città americana nel deserto. Sempre da Prada, fino al 22 febbraio, Paraventi: Folding Screens from the 17th to 21st Centuries, ampia esposizione che indaga la storia e i significati dei paraventi, le reciproche contaminazioni tra Oriente e Occidente, le diverse forme d’arte e funzioni, le collaborazioni tra designer e artisti. E non mancano opere inedite. Al PAC/Padiglione d’Arte Contemporanea, fino all'11 febbraio, ARGENTINA. QUEL CHE LA NOTTE RACCONTA AL GIORNO : installazioni, fotografie, video e performance raccontano le molteplici forme di espressione della cultura argentina, Paese per anni meta delle grandi migrazioni europee, spesso caratterizzato, oggi come in passato, da forme di violenza. A Palazzo Morando, fino al 7 gennaio, CENT'ANNI A MILANO. UN SECOLO DI STORIA E SOCIETÀ ATTRAVERSO LA PRESENZA DEL ROTARY. Dipinti, sculture, video, foto e documenti raccontano la storia degli ultimi cento anni di Milano attraverso l’attività di figure aderenti al Rotary Club: da Luigi Mangiagalli, fondatore dell’Istituto dei Tumori, da architetti come Piero Portaluppi e Giò Ponti, a personalità della cultura quali Ettore Modigliani e Paolo Grassi.

Ed ecco, per finire, le mostre visitabili in Zona 3.

Fino al 24 novembre la Fondazione Mudima, in Via Tadino, ospita la personale di Alfonso Borghi, I colori raccontano, a cura di Jean Blanchaert. Sono una trentina di recenti opere del pittore, ceramista e incisore: dipinti materici, grandi tele monocromatiche, e alcuni pannelli e boule in ceramica. Borghi, Maestro dell’Espressionismo astratto, colpisce per i colori vividi e potenti che diventano materia dando un senso tridimensionale alla tela. Sempre in Via Tadino c’è Gió Marconi che, dal 24 novembre al 17 febbraio propone MOTHERBOY, mostra collettiva di GroupShow, artisti italiani ed internazionali, nata dal dialogo tra la curatrice Stella Bottai e l'artista americana Gray Wielebinski. La mostra attinge alle teorie queer, femministe e psicoanalitiche sul rapporto tra madri e figli. Leitmotiv del percorso espositivo sono le posture e gli atteggiamenti del corpo, che amplificano il significato delle azioni come lo stare in piedi, mettersi in posa, dormire, colpire o abbracciare. La galleria Manifiesto Blanco, in via Benedetto Marcello, presenta, dal 17 novembre al 16 dicembre, la mostra SACRI LEGNI di Shoko Okumura, che nasce dall’attrazione dell’artista giapponese per gli alberi, soprattutto per i venerabili “patriarchi arborei” che sopravvivono nelle aree sacre vicine ai templi giapponesi. Le opere qui in mostra sono ispirate a una cerimonia rituale, denominata Tobusatate, che viene celebrata quando un albero viene abbattuto per fornire il legname per la costruzione di un santuario o di un caratteristico portale d’accesso ad un’area sacra. I materiali sui quali Okomura esegue le pitture provengono da un'azienda forestale giapponese. Infine, al MEET Digital Culture Center di piazza Oberdan, dal 22 novembre, ZERO GRAVITY EVOLUTION , mostra immersiva dell’artista giapponese Yoichiro Kawaguchi, esponente di primo piano della ricerca artistica che, tra gli anni Sessanta e Novanta del secolo scorso, ha sondato le potenzialità di generare immagini al computer, sperimentando le possibilità di produrre forme belle o interessanti a partire da sistemi di regole formalizzate.

Per orari di apertura e modalità di accesso, consultare i siti web dei singoli spazi espositivi.


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