DANAE Festival: 25esima edizione dal 21 ottobre

Spettacoli di danza e prosa, più incontri e laboratori, uno dei quali in Via Porpora presso LachesiLab, sede del Teatro delle Moire. ()
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Il Teatro delle Moire è una realtà artistica nata a Milano nel 1997 che indaga nuove forme di linguaggio e diversi ambiti di creazione, con un percorso di ricerca e con pratiche performative inclusive, collegando la dimensione culturale e artistica a contenuti politico-sociali. I suoi spettacoli e performance sono stati presentati in numerosi festival, teatri e spazi urbani. Dal 1999 Teatro delle Moire cura Danae Festival a Milano, per il quale nel 2009 vince il Premio Hystrio. Cura inoltre progetti di residenza presso il proprio Spazio LachesiLab, in Via Porpora 43/47, ed è partner di IntercettAzioni, centro di residenza artistica di Regione Lombardia. Dal 2022 organizza la rassegna LuminOsa, con lo scopo di entrare sempre più in contatto con i cittadini e gli abitanti del quartiere in cui è situato il proprio spazio, per aiutare - intorno e attraverso la fruizione di spettacoli - la socialità tra le persone. Il Teatro delle Moire si occupa poi di formazione: nel 2023 ha avviato il progetto Scholé, proposte su pratiche corporee a cura di ricercatori e ricercatrici che affiancano alla dimensione pratica anche una dimensione teorico-filosofica.

Dal 21 ottobre al 5 novembre, la 25° edizione di Danae Festival propone 18 spettacoli per un totale di 22 repliche, 2 laboratori, 1 progetto partecipativo, 6 incontri con il pubblico e 1 podcast online. Il Festival nasce come progetto a sostegno della creatività femminile ma non solo, facendosi portatore di valori ed esperienze che non sono appannaggio esclusivo delle donne ma che nelle donne più facilmente trovano dimora. La programmazione infatti accoglie una significativa presenza di artiste italiane e straniere. Il titolo di quest’anno, Terra madre, evoca il mondo della natura, vista come dispensatrice di vita ma anche causa di morte e nei vari progetti sono tematiche di genere e femministe ma anche la relazione con la morte, con il sacro, con la natura e con il trascorrere del tempo. La proposta artistica tocca diversi linguaggi tra teatro, videoarte, cinema, sperimentazione sonora, performance, arte tessile, podcast con attenzione alla partecipazione del pubblico.

Per i propri 25 anni, Danae ha pensato ad un progetto partecipativo speciale, chiedendo a Federica Terracina - pittrice, costumista e formatrice, specializzata nell’arte tessile - di realizzare un intervento dal titolo Abito Sonoro. Play the Space, in cui viene realizzato un tappeto-mappa componendo dei pezzi di stoffa colorati: la ripetizione dei gesti di taglio e cucito diventa un mantra, innescando un grado intimo di ascolto e aprendo ad una diversa relazione con il tempo. L’evento si tiene domenica 22 ottobre alle 16.30 presso la Fabbrica del Vapore, una delle sedi principali del Festival.

Per la Sezione Danza, sempre alla Fabbrica del Vapore già il giorno prima, sabato 21 ottobre, la coreografa e danzatrice Paola Bianchi – che nel 1999 aprì la prima edizione di Danae - propone alle 17 FABRICA 36100 [Vicenza] e alle 18, in anteprima, FABRICA 16100 [Genova]. E’ un’indagine sul corpo del lavoro, in cui si radicano gesti reiterati per anni, marchiandolo per la vita. Il corpo agisce e subisce, si trasforma. La Bianchi presenta due delle tappe che il progetto prevede, affiancando nel titolo il nome della città in questione e il suo codice di avviamento postale. A seguire, martedì 24 e mercoledì 25 ottobre, alle 20.30, presso il Teatro Out Off, il coreografo Francesco Marilungo presenta STUPOROSA che porta una riflessione sull’atto del pianto funebre, rito storicamente legato al mondo femminile. In scena un quartetto di danzatrici e una musicista-performer. Sempre all’Out Off, venerdì 27 e sabato 28 ottobre, alle 20.30, Jacopo Jenna con Danse Macabre! [in prima nazionale], in cui è accompagnato dalla musica elettronica di Alberto Ricca Bienoise e dalle immagini del videomaker Roberto Fassone. La danza dei morti deriva dall’idea che ogni movimento dell’aldilà sia danza, un invito a danzare verso l’ignoto. Infine, alla Fabbrica del Vapore, sabato 4 novembre alle 20.30, Elisabetta Consonni presenta in prima nazionale Missing Outs, spettacolo che riflette sulle occasioni non colte, le opportunità che la vita non ci ha concesso e sulla convinzione che possiamo farcela ad ottenere ed essere quello che vogliamo.

La Sezione Internazionale: Radical Dance - Focus svizzero al femminile è dedicata alla nuova scena contemporanea elvetica e vede la presenza di quattro artiste tra le più interessanti e innovative. Venerdì 27 ottobre alle 19, alla Fabbrica del Vapore, la coreografa e danzatrice Yasmine Hugonnet propone EMPATHIC CHAMBER #0.3, performance creata a seguito di un laboratorio con gli allievi e le allieve del corso di danza contemporanea della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, coordinato da Marinella Guatterini. Il lavoro è orientato all’esplorazione di due presenze distinte: una persona che genera il gesto, il movimento e un'altra, un “doppio”, che può muoversi tra osservazione, imitazione o furto delle esperienze della prima. Il 29 ottobre alle 20.30, sempre alla Fabbrica del Vapore, la Hugonnet si esibisce nel solo La Peau de l’Espace, singolare brano danzato e parlato in cui spinge la sua ricerca fino alla muscolatura interna, sviluppando una pratica di ventriloquia, mentre gesti e posture evocano figure od oggetti invisibili. Sempre domenica 29 ottobre alla Fabbrica del Vapore, ma alle 18.30, la Compagnie Racine di Clara Delorme, coreografa ed interprete, propone due proprie creazioni, Malgrés e L’albâtre. La prima è un omaggio ai propri difetti e fallimenti, con un accenno alla propria dislessia e alle lettere di rifiuto ricevute in passato, che cominciavano spesso con: “malgré (nonostante) la qualità del suo lavoro, ci dispiace…”. In questo pezzo l’artista, accompagnata in scena dal musicista Christian Garcia-Gaucher, invita a lasciarsi andare, ad accettare l’errore e l’imperfezione. Il secondo lavoro è invece un’allegoria del lutto del mondo animale e la ricerca corporea si realizza attraverso l’apnea e l’immobilità, oscillando tra qualcosa di animale e di umano. Lunedì 30 ottobre alle 20.30, al Teatro Out Off, la coreografa, danzatrice ed artista visiva Alexandra Bachzetsis con la sua ultima creazione NOTEBOOK, radicale rivisitazione della propria biografia di artista, in collaborazione con diversi partner. Il corpo diviene archivio fisico di altri corpi, nonché luogo di mediazione tra passato e presente. Infine, presso il Teatro Out Off, mercoledì 1° novembre alle 20.30, Teresa Vittucci, artista poliedrica che lavora nel campo della danza e della performance contemporanea indagando le prospettive femministe e queer della cultura pop, della storia e della religione, presenta lo spettacolo Doom, che la vede in scena con il musicista-performer statunitense Colin Self. La Vittucci invita ad esplorare le origini della femminilità e dell’immagine della donna a partire dalle figure mitologiche e bibliche di Pandora e di Eva, che contengono in sé anche l’origine della minaccia che incombe sul ruolo femminile.

La Sezione Laterale, creata nel 2018, accoglie formati innovativi, interventi legati al tentativo di interrogare i processi di lavoro, avvicinando lo spettatore al non noto. Quest’anno ne fanno parte due lavori in programma alla Fabbrica del Vapore. Domenica 22 ottobre, ore 18.30, Sonnambule, isteriche e tagliatrici di teste del critico di danza e teatro Enrico Pastore, spettacolo che riflette su cosa abbiano in comune Salomè principessa d'Oriente e le sonnambule isteriche del famigerato Ospizio della Selpétrière: donne fonti di pericolo e di fascino, capaci di sconvolgere le norme sociali e sessuali. Sabato 4 novembre, ore 19, (dal)Sottobosco di Chiara Bersani, performer, autrice, regista/coreografa, vincitrice del Premio UBU 2018 come miglior attrice/performer under 35. E’ un intervento di condivisione di pensieri, pratiche e materiali di ricerca per il suo prossimo lavoro Sottobosco: ad esempio sui movimenti di un corpo che non può correre, che fatica a spostarsi.

La Sezione Teatrale propone un dittico di spettacoli scritto e diretto da Rita Frongia, drammaturga, attrice, regista, che da molti anni lavora con Claudio Morganti. Sabato 21 e domenica 22 ottobre, alle 20.30, presso la Fabbrica del Vapore, Étoile e Star, con sottotitolo Essere umani molto da vicino, con l’attore Stefano Vercelli, che ha lavorato tra gli altri con Jerzy Grotowski e Eugenio Barba, e la danzatrice americana Teri Weikel, insegnante del Metodo Feldenkreis applicato alla danza. Nel raccontare la vita di un artista, emergono il suo umano ritratto e un fantasma evocato.

Al termine di alcuni spettacoli serali si tengono Incontri con: Alessandro Pontremoli, Enrico Pastore, Francesca Pedroni, Piersandra Di Matteo e Stefano Tomassini.

La Sezione Progetti Sonori vede la sperimentazione e ricerca con due figure originali nel panorama musicale italiano e internazionale. Domenica 5 novembre mosso, alle 16 e alle 18.30, Le tue parole all’improvviso (prima nazionale): Camilla Barbarito - performer milanese formatasi attraverso un percorso di teatro sperimentale e canto - presenta in collaborazione con Paolino Dalla Porta - uno dei più interessanti contrabbassisti della scena jazz italiana ed europea - un concerto sperimentale che prende spunto da testi scritti dagli spettatori, costruendo così un percorso musicale imprevedibile. Sempre il 5 novembre a mosso, ma alle 20.30, un’altra prima nazionale: Degenerata! L’identità di genere nelle canzoni di cabaret (e non solo) dell’inizio del secolo scorso di Ernesto Tomasini, artista eclettico con alle spalle una lunga carriera nel teatro, nel cabaret alternativo e nella musica sperimentale, collaborando tra gli altri con la band dei Current 93, con Antony & The Johnsons e con Marc Almond. Lo accompagna al pianoforte Ornella Cerniglia.

La Formazione prevede proposte di studio chiamate ExtraDanae: sabato 14 ottobre dalle 15 alle 19 e domenica 15 dalle 10 alle 14, presso LachesiLAB, la coreografa Silvia Rampelli tiene il workshop Dinamiche dell’atto. Il laboratorio è orientato alla pratica dei fondamenti (materia, tempo, spazio) e al lavoro sul corpo, alla percezione del corpo in atto, non finalizzato all’acquisizione tecnica, ma all’esercizio e all’osservazione.

Podcast: il Festival da alcuni anni ha aperto su danaefestival.com uno spazio digitale, Danae InOnda, dove far confluire video, progetti sonori e podcast. Quest’anno continua la collaborazione con lo scrittore e autore radiofonico/televisivo Ivan Carozzi, che ha ideato e scritto un podcast dal titolo FETUS-Quando si nasce, in omaggio all’album Fetus di Franco Battiato. Online dal 23 ottobre.

Il programma dettagliato del Danae Festival e tutte le info su: www.danaefestival.com


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