La nuova stagione del Teatro Menotti al via il 26 settembre

Intervista al Direttore artistico e regista Emilio Russo. ()
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Instancabile Teatro Menotti. Dopo la rassegna Menotti in Sormani a luglio, nel cortile della Biblioteca centrale di Milano, e mentre è in corso, fino al 22 settembre, il festival La città senza porte, nei quartieri Corvetto, Rogoredo e Porto di mare, già si avvicina la data di inizio della Stagione 2023/24 nella propria sede di Via Ciro Menotti 11, cioè il 26 settembre prossimo. Abbiamo incontrato il direttore del teatro, nonché regista, Emilio Russo per farci raccontare un cartellone che si annuncia particolarmente ricco.

Russo – Sì, è una stagione lunga ed articolata, forse perché è la prima su cui abbiamo lavorato in un periodo non più sotto la minaccia della pandemia. Ci sono grandi nomi: il grande regista tedesco Peter Stein torna sia riproponendo Il compleanno di Harold Pinter, grande successo al Menotti nella scorsa stagione, sia con una novità assoluta, Crisi di nervi, tre atti unici di Anton Cechov, spettacolo in coproduzione Teatro Menotti e Teatro Biondo di Palermo. Su richiesta di Stein, sono gli stessi attori presenti ne “Il compleanno”, compresa Maddalena Crippa. E poi c’è il ritorno a Milano, dopo 13 anni di assenza, di Eugenio Barba, in occasione dei sessant’anni della sua compagnia, l’Odin Teatret, di cui ospitiamo due spettacoli, Ave Maria e La casa del sordo.

Z3 – La parte centrale e più consistente della programmazione è denominata “Parole e musica”, quindi non solo prosa, a partire dallo spettacolo d’apertura, dal 26 settembre al 1° ottobre, cioè Extralishow – Una storia punk ai confini della balera

Russo – Nasce da un’idea di Elisabetta Sgarbi, con gli Extraliscio e vari ospiti, tra cui il musicista/fumettista Davide Toffolo e, nelle prime due serate, l’attore Antonio Rezza. Poi, su un tema analogo, a fine stagione ci sarà una nostra produzione con mia regia, Balera Pizzigoni, che racconta la storia di un locale, con suggestioni dal film Ballando ballando di Ettore Scola. E a febbraio ci sarà un riallestimento di Uccelli di Aristofane, spettacolo sempre diretto da me, realizzato nel 2019 ma bloccato dal Covid. Tra le ospitalità, a novembre c’è Natale in casa Cupiello di Edoardo de Filippo, realizzato con marionette da Luca Saccaia, a dicembre La macchina del suono in Le opere complete di Shakespeare in 90 minuti e, a marzo, Supplici di Euripide con regia di Serena Sinigaglia.

Z3 – Ci sono poi diverse aree tematiche che arricchiscono la stagione …

Russo – Per cominciare, ad ottobre proponiamo la rassegna Menotti per Gaber. Per celebrare i vent’anni dalla sua scomparsa abbiamo pensato – assieme alla Fondazione Giorgio Gaber – di riproporre tre spettacoli: Polli d’allevamento in cui Giulio Casale riprende, con monologhi e canzoni, lo spettacolo originario, mentre Libertà obbligatoria e Far finta di essere sani sono riletture prodotte da noi, con in scena una compagnia di attori e musicisti.

Z3 – C’è poi la sezione “Fragili come la terra”, con spettacoli a sfondo ecologico ed antimilitarista…

Russo – Il nostro pensiero è che la terra in qualche modo sopravviverà. Siamo noi, l’umanità, ad essere fragili. E questo anche per questioni sociali: la vita che vale sempre meno e un modello di sviluppo che dovrebbe cambiare. Sono cinque spettacoli, alcuni prodotti da noi, tra cui il primo, a novembre, Possiamo salvare il mondo prima di cena è una ripresa, mentre l’ultimo, a marzo, Il mistero di Darwin con Massimo Polidoro, è una novità.

Z3 – Alcuni spettacoli sono in scena per solo due o tre repliche. Un grosso impegno tecnico e di promozione.

Russo – E’ una formula che riguarda specificamente questa stagione, non è detto che la riproporremo in futuro. Il fatto è che, dopo il successo delle ultime stagioni, abbiamo ricevuto molte proposte e sollecitazioni. Questo si è tradotto in una stagione di oltre quaranta titoli. Però all’interno di questi il pubblico può costruirsi un proprio percorso. Anche l’abbonamento è trasversale: c’è una Menotti Card di 4 o di 8 spettacoli, ricaricabile se uno vuole poi vederne altri.

Z3 – C’è poi la sezione chiamata “Lo stato delle cose”, i cui protagonisti non sono attori o registi professionisti, ma politici, come ad esempio Alessandro Di Battista e giornalisti, come Gad Lerner. E infine, il “Festival Slapstick”, quattro spettacoli di teatro senza parole, molto divertenti.

Russo – Sono molto curioso riguardo allo spettacolo di Di Battista su Julian Assange. Invece il Festival Slapstick lo definiamo Internazionale perché propone anche compagnie straniere, come i tedeschi Familie Floez, che abbiamo già ospitato in passato.

Z3 – Il Teatro Menotti ha rapporti particolari con la Zona 3 in cui ha sede?

Russo - Lavoriamo per poter diventare non solo un punto di riferimento culturale per i cittadini residenti, ma un luogo emotivamente vissuto dagli spettatori, non più solo utenti ma soprattutto fruitori. Stiamo inoltre sviluppando sinergie tra le realtà culturali e commerciali della zona, attraverso convenzioni ed accordi.

Per finire, aggiungiamo che nell’arco di tutta la stagione prosegue l’esperienza avviata lo scorso anno dello Spazio Atelier, ricavato nell’atrio superiore, che vede prevalentemente momenti di incontro in orari non di spettacolo. Inoltre, l’aprile prossimo il Teatro Menotti ospiterà per due sere uno spettacolo di teatro di figura su musiche di Karlheinz Stockhausen, nell’ambito del Festival Milano Musica.

Per il programma completo della stagione 2023/24 del Teatro Menotti e le modalità di accesso consultare il sito www.teatromenotti.org


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