Le mostre dell’estate a Milano

Una vasta scelta di esposizioni artistiche e culturali per tutti i gusti e gli interessi. ()
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Per chi è in città in questa calda seconda metà di luglio e per chi ci rimarrà (o ci tornerà) ad agosto, i musei e gli spazi espositivi milanesi, pubblici e privati, offrono una vasta scelta di mostre, alcune delle quali prossime alla chiusura, altre invece aperte più recentemente e quindi visitabili anche più avanti. Ma perché aspettare? In autunno di certo apriranno molto mostre nuove e l’estate è un bel momento per godersi quelle in corso in santa pace.

Cominciamo dal centro di Milano, con Palazzo Reale dove, fino al 4 ottobre, non si può perdere Oltre la soglia, Leandro Erlich, un’ampia monografica di una figura di spicco della scena artistica internazionale. Erlich, argentino nato a Buenos Aires nel 1973, crea grandi installazioni in cui il pubblico perde il senso della realtà e la percezione dello spazio, opere uniche che uniscono creatività, emozione e divertimento: palazzi in cui ci si arrampica virtualmente, case sradicate e sospese in aria, ascensori che non portano da nessuna parte, scale mobili aggrovigliate come fili di un gomitolo, sculture spiazzanti e surreali, video che raccontano qualcosa di diverso da quello che sembra.

Sempre a Palazzo Reale, altre cinque mostre di arte contemporanea o fotografia ad ingresso gratuito. XHIXHA. LA REGGIA ALLO SPECCHIO, fino al 3 settembre, offre cinque installazioni di Helidon Xhixha, artista albanese noto per le sue sculture in acciaio inossidabile, spesso fuse con il marmo o l'ottone, che amplificano gli elementi decorativi degli ambienti del palazzo in un gioco di equilibrio tra solidi geometrici e superfici specchianti. Un percorso espositivo che oscilla tra inganno e fantasia, dove i riflessi delle architetture e dei visitatori divengono parte integrante dell’opera. Fino al 6 settembre, MARIO DONDERO LA LIBERTÀ E L'IMPEGNO: per la prima volta a Milano un’ampia retrospettiva del lavoro di uno dei protagonisti della fotografia italiana della seconda metà del Novecento, fotoreporter di spicco nel panorama internazionale. Una narrazione a tappe lungo dieci sale: dalle foto dei primi viaggi in Portogallo negli anni Cinquanta sino agli scatti realizzati a Kabul negli anni Duemila. Fino al 10 settembre, FABRIZIO PLESSI. MARIVERTICALI, personale di uno dei pionieri della video-arte in Italia, tra i primi ad aver utilizzato il monitor televisivo nelle sue opere fin dagli anni Settanta. L’installazione in Sala delle Cariatidi è composta da dodici strutture in acciaio lunghe nove metri, dedicate ai mari del pianeta per lanciare un importante messaggio: gli oceani sono la ricchezza del futuro. Fino al 24 settembre, OMAR GALLIANI: DIACRONICA, IL TEMPO SOSPESO, mostra a cura di Flavio Caroli e Vera Agosti che accoglie opere tra le più significative della poetica dell’artista; un viaggio emozionante nei grandi temi della vita dell’uomo attraverso dipinti e tavole a grafite, lavori monumentali recentissimi e pezzi storici esposti negli anni nelle Biennali di tutto il mondo. Infine, fino al 17 settembre, Palazzo Reale ospita MARIO NIGRO. OPERE 1947-1992, la più ampia rassegna mai dedicata all’artista con oltre 140 tra dipinti, lavori tridimensionali e documenti che segnano i diversi momenti del linguaggio artistico di Nigro, che nel tempo è andato orientandosi verso strutture compositive astratte e geometriche. Info sul sito: www.palazzorealemilano.it

La mostra di Nigro è in parte condivisa con il limitrofo Museo del Novecento che, fino al 31 agosto, ospita anche Massimo Kaufmann. Le regole del gioco, mostra di carattere interattivo composta di quattro scacchiere d’artista, tre di queste realizzate in legno e con misure regolamentari, con 32 scacchi dipinti ad olio in 96 colori differenti, e una di dimensioni più ridotte, destinata ai bambini. Ciascun pezzo della scacchiera ha un’identità, data dal colore, che gli impedisce di appartenere ad uno dei due schieramenti, dando all’opera un significato enigmatico pur senza ignorare che qualsiasi gioco ha le sue regole. Per info: www.museodelnovecento.org/it

A sua volta il Museo del Novecento condivide con Palazzo Morando/Costume Moda Immagine, fino a domenica 3 settembre, la mostra Futurliberty. Avanguardia e stile, che approfondisce le vicende del Futurismo in un inedito raccordo tra pittura e arti applicate. Le opere dei protagonisti del movimento (Giacomo Balla, Gino Severini, Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Fortunato Depero) dialogano con i dipinti del Vorticismo degli inglesi coevi Percy Wyndham Lewis e Christopher Nevinson. Questi artisti hanno rappresentato la fonte di ispirazione che ha guidato Federico Forquet e il design team di Liberty nella creazione di nuove collezioni di moda. Sempre a Palazzo Morando, termina il 30 luglio la mostra GIULIA NELLI. SILENZIO CONDIVISO, in collaborazione con il PREMIO CRAMUM, che valorizza i migliori giovani artisti in Italia di scultura contemporanea. Le opere della vincitrice della nona edizione (2022) Giulia Nelli si pongono in dialogo con lo spazio e con le collezioni di moda e costume del Palazzo. Per info: www.costumemodaimmagine.mi.it

Al Museo Diocesano, fino al 3 settembre, SONY WORLD PHOTOGRAPHY AWARDS 2023: giunti alla 16° edizione, gli Awards rappresentano un importantissimo sguardo sul mondo della fotografia contemporanea e offrono agli artisti, sia affermati che emergenti, la straordinaria opportunità di esporre il proprio lavoro. Fra le opere in mostra, Our War del portoghese Edgar Martins, vincitore del titolo di Photographer of the Year con il suo personalissimo tributo al fotoreporter Anton Hammerl, ucciso durante la guerra civile libica del 2011. Esposto anche il lavoro di Alessandro Cinque, vincitore del Sustainability Prize, ideato per premiare le storie, le persone e le organizzazioni che, con le loro azioni, perseguono uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Sempre al Diocesano, fino al 15 ottobre, Robert Doisneau, antologica che ripercorre la vicenda di uno dei più importanti fotografi del Novecento. In mostra 130 suoi scatti, immagini in bianco e nero tutte provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge. Ci sono tutti i suoi temi più ricorrenti e riconoscibili: la Guerra, la Liberazione, il lavoro, l’amore, i giochi dei bambini, il tempo libero, la musica, la moda. In esposizione ci sono alcune delle sue opere più conosciute, compresa Le Baiser de l’Hôtel de Ville, la sua immagine più famosa. Per info: www.chiostrisanteustorgio.it/mostre-eventi

Alla Fondazione Stelline, in Corso Magenta, è in chiusura il 23 luglio la mostra Naturales Quaestiones, dedicata a Katarina Ivanišin Kardum, una delle artiste più interessanti della scena contemporanea croata. Sono undici monumentali opere – tele a olio e disegni a carboncino su carta – che diventano un omaggio al paesaggio contemporaneo naturale, frutto di una ricerca sulle formazioni geologiche delle regioni Dinariche e del Prokletije, che l’artista approfondisce dopo l’esperienza del terremoto che il 22 marzo 2020 aveva causato enormi danni anche a Zagabria. Il mondo minerale a cui le montagne appartengono è definito inanimato, ma solo se lo si guarda in superficie, perché nelle viscere della terra gli elementi vivono un dinamismo potente e imprevedibile. La natura idilliaca non è il centro di interesse di queste opere, che anzi diventano l’occasione per una riflessione di politica ambientale e di ricerca sociale e culturale, riflesso delle storie e dei traumi personali o collettivi. Parallelamente, al Museo di Storia Naturale, in Corso Venezia, sono visibili cinque disegni a carboncino su carta della Ivanišin Kardum, una sorta di taccuino naturalista realizzato quando lavorava nella sezione didattica del Museo di Storia Naturale di Dubrovnik. Nella sua visione, uomo e natura sono due elementi in costante e inevitabile sincronicità. Per info: www.stelline.it

Al Castello Sforzesco, fino all'8 ottobre SOUVENIR D'ITALIE, mostra che svela l’immagine del Belpaese così come è stata trasmessa su tanti e diversi supporti effimeri facilmente collezionabili durante un viaggio: dalla carta da lettera ai biglietti da visita, dai francobolli alle etichette degli hotel, ma anche calendari, cartoline, menu, ventagli e scatole di fiammiferi. Inoltre, al Castello è esposta fino al 21 gennaio 2024 la mostra Biennale di Monza 1923-2023. Cento anni fa inaugurava alla Villa Reale di Monza la prima Mostra Biennale Internazionale delle Arti Decorative, un'esposizione che ha segnato la storia delle arti applicate e del design a Milano e in Italia. Fra il 1923 e il 1936, il Comune di Milano acquista centotrenta opere alle Biennali e Triennali di Monza e Milano, aggiornando profondamente la propria collezione di arti applicate con le novità della produzione contemporanea: sono opere di Ercole Barovier, Fortunato Depero, Arturo Martini, Pietro Melandri, Gio Ponti, Alfredo Ravasco; e poi maioliche, oreficerie e vetri delle principali manifatture italiane e straniere, con un'attenzione anche alla produzione dell'Europa Nord-orientale. Per info: www.milanocastello.it/it/eventi

Al Museo Teatrale della Scala, fino al 31 agosto, la mostra Zeffirelli - Gli anni alla Scala celebra Franco Zeffirelli a cento anni dalla nascita esponendo bozzetti, figurini, fotografie e costumi che ripercorrono il suo cammino scaligero: dai costumi per “L’italiana in Algeri” nel 1953, alla regia dell’”Aida” diretta da Riccardo Chailly nel 2006, passando per spettacoli leggendari come “Il turco in Italia” con la Callas, la “Bohème” diretta da Karajan, l’”Otello” diretto da Kleiber, la “Turandot” diretta da Maazel e il ”Don Carlo” diretto da Muti. Per info: Mostre — Museo Teatrale alla Scala (museoscala.org)

Sempre in Piazza della Scala, alle Gallerie d'Italia, fino al 22 ottobre, UNA COLLEZIONE INATTESA. Viaggio nel contemporaneo tra pittura e scultura, un percorso espositivo temporaneo che approfondisce aspetti inediti di autori e opere delle collezioni del Novecento e del XXI secolo delle Gallerie stesse, con oltre 70 opere di solito non esposte nella sede milanese. Nel monumentale spazio d’ingresso i visitatori sono accolti dalla grande opera in marmo bianco Femme Paysage di Jean Hans Arp, del 1966, a rappresentare l’ampia raccolta di sculture della Collezione Henraux, oggi confluita in Intesa Sanpaolo. Nelle prime sale tre grandi artisti del Novecento come Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù con opere qui riunite come emblematiche delle radici della scultura italiana. Ci sono poi sale interamente dedicate a Fausto Melotti e a Lucio Fontana, una sala dedicata alla monocromia nell’arte contemporanea internazionale dei primi anni Sessanta, con la scultura Complex Form di Sol LeWitt. Esposti poi artisti italiani come Piero Manzoni, Alberto Burri, Toti Scialoja, Enrico Castellani, Robert Ryman, Carla Accardi, Giulio Turcato, Antonio Sanfilippo, Corrado Cagli. E infine un nucleo di sculture di Pietro Consagra, Bice Lazzari, Mario Nigro, Roman Opalka. Info: www.gallerieditalia.com/it/milano/mostre-e-iniziative/

In Galleria Vittorio Emanuele, all’Osservatorio della Fondazione Prada, fino a lunedì 25 settembre: Dara Birnbaum, mostra antologica dedicata al lavoro dell’artista newyorkese che ha costantemente sfidato i canoni dell’arte e dei mass media con Il suo uso pionieristico di video, media e installazioni, rimandando al carattere ideologico ed estetico dell’immaginario mediatico degli ultimi quarant’anni. L’artista ha indagato in profondità le intersezioni culturali tra video-arte, televisione e tecnologie di consumo, nonché i pregiudizi di genere nella rappresentazione della donna nella cultura popolare. Per info: www.fondazioneprada.org/

Al PAC/Padiglione d’Arte Contemporanea, in Via Palestro, si può visitare la mostra PERFORMING PAC. DANCE ME TO THE END OF LOVE, aperta fino al 10 settembre: a trent’anni dall’attentato di matrice mafiosa che distrusse il PAC la notte del 27 luglio 1993: nove artisti (tra cui Maja Bajevic, Maurizio Cattelan, Clemencia Echeverri, Miguel Gomes, Douglas Gordon) riflettono sul rapporto tra arte contemporanea e memoria, attraverso elaborazioni personali, di singole comunità o piccoli gruppi d’appartenenza. Si parte dalla rilettura della mostra di Christian Boltanski, "Ultime Notizie", curata da Jean-Hubert Martin al PAC nel 2005. Contestualmente, la Project Room del PAC presenta Like Rain Falling from the Sky, lavoro del fotografo e artista visivo Nicola Bertasi. Per info: www.pacmilano.it

A Porta Venezia, in Municipio 3, si può far visita al MEET/Digital Culture Center che, fino al 30 luglio, propone Deep Sensing, installazione degli artisti lettoni Rasa Smite e Raitis Smits che prende spunto dal radiotelescopio storico RT-32 situato a Irbene, nella Lettonia occidentale, per un progetto di ricerca che affronta tematiche socio-ecologiche. L’opera riflette sulla storia e sul ruolo cruciale che questo impianto ha avuto e continua ad avere nella ricerca spaziale. E’ un’esperienza immersiva che consente al pubblico di comprendere la convergenza delle radiazioni cosmiche in questo punto specifico della Terra: qui vengono ricevute le onde elettromagnetiche provenienti dal Sole, da altri pianeti, da stelle in altre galassie e persino da misteriosi buchi neri. Per info: www.meetcenter.it

Alla Fabbrica del Vapore, chiude il 30 luglio SLIP ANGLES, mostra che presenta i lavori dei sei artisti selezionati per il progetto di residenza “Futura”, laboratorio di arte e pensiero fortemente connesso alla contemporaneità. Le opere di Benedetta Fioravanti, Valentina Furian, Nicoletta Grillo, Lisa Martini, Giovanna Repetto, Davide Sgambaro sono l’esito dell’intenso lavoro svolto con il curatore e con gli artisti internazionali ospiti nel primo periodo di permanenza. E’ poi in corso, fino al 19 novembre, Amazônia, mostra di Sebastião Salgado. Per sette anni Salgado - che a marzo 2023 ha ricevuto il Sigillo della Città di Milano - ha viaggiato nell’Amazzonia brasiliana, fotografando la foresta, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano per catturare l'incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica e i modi di vita dei suoi popoli, stabilendosi nei loro villaggi per diverse settimane e fotografando diversi gruppi etnici. La mostra, con oltre 200 immagini, immerge i visitatori in quell’universo affiancando alle impressionanti fotografie di Salgado i suoni concreti della foresta raccolti in loco: il fruscio degli alberi, le grida degli animali, il canto degli uccelli o il fragore delle acque che scendono dalle montagne, compongono un paesaggio sonoro creato da Jean-Michel Jarre. La mostra - curata da Lélia Wanick Salgado, compagna di viaggio e di vita del grande fotografo - vuole invitare a riflettere sulla necessità di proteggere la foresta amazzonica prima di un’ulteriore progressiva scomparsa. Per info: www.fabbricadelvapore.org

Al MUDEC/Museo delle Culture il 30 luglio chiude la mostra Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrealismo, mostra di capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen. 180 opere tra dipinti, sculture, disegni, documenti, manufatti, tutti provenienti dalla collezione del Museo Boijmans Van Beuningen, uno dei più importanti musei dei Paesi Bassi, messe in dialogo con alcune opere della Collezione Permanente del Museo delle Culture. La mostra prende le mosse dal concetto fondamentale che il Surrealismo non fu solo uno stile, un movimento artistico, quanto piuttosto un atteggiamento, un modo alternativo di essere e concepire il mondo, un modo di pensare radicalmente nuovo che trasformò le esistenze dei loro membri. La loro critica alla cultura e alla società occidentale li spinse infatti a cercare modelli alternativi. Questa ricerca li portò a venire a contatto con culture non occidentali - in cui gli artefatti apparivano dotati di una valenza magica e potevano esercitare influenza sulla vita quotidiana - sperando che anche le loro opere d'arte potessero avere un potere simile, nella speranza di creare uno shock poetico che avrebbe cambiato il mondo. Sempre fino al 30 luglio, nello spazio Mudec Photo del Mudec: Muholi: a Visual Activist. Zanele Muholi (Umlazi, Sud Africa 1972), una delle voci più interessanti del Visual Activism e ambassador di spicco della comunità Lgbtq+, ama definirsi attivista ancora prima che artista. La sua arte indaga temi come razzismo, eurocentrismo, femminismo e politiche sessuali, e i suoi mezzi espressivi sono la scultura, la pittura, l'immagine in movimento. Ma è con la fotografia che Muholi vive un crescendo di mostre nei più prestigiosi musei del mondo: sono scatti magnetici e di denuncia sociale che spaziano dai primissimi autoritratti realizzati ai più recenti lavori, esponendosi in prima persona. Per info: www.mudec.it.

Alla Triennale di Milano sono in corso numerose mostre. Fino al 3 settembre, Reversing the Eye: fotografia, film e video negli anni dell’arte povera, indaga, con oltre 250 opere realizzate da 49 artisti, il rapporto dell’arte povera e di alcune avanguardie presenti in Italia tra gli anni Sessanta e i primi anni Settanta con i linguaggi della fotografia, del cinema e del video. In risposta alla Pop Art americana e in concomitanza con l’attività dei protagonisti della scena concettuale internazionale, l’arte povera aspirava all’incontro tra arte e vita. La fotografia, il cinema e il video sono stati ampiamente utilizzati dai suoi esponenti e possono quindi essere annoverati tra i media poveri, e infatti la mostra dà spazio all’opera di numerosi fotografi ed artisti, tra cui: Mario Cresci, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Ugo Mulas, Alighiero Boetti, Giosetta Fioroni, Laura Grisi, Franco Guerzoni, Piero Manzoni, Fabio Mauri, Ugo Nespolo, Luigi Ontani, Pier Paolo Pasolini, Michelangelo Pistoletto, Franco Vaccari, Elisabetta Catalano. Sempre alla Triennale, fino al 10 settembre, Home Sweet Home, parte dalla storia dell’istituzione (di cui quest'anno si celebra il centenario) e delle sue Esposizioni Internazionali per arrivare ad oggi, riflettendo sull’idea di casa e di abitare. La mostra intende mettere in luce alcuni grandi cambiamenti che negli ultimi cento anni hanno caratterizzato la sfera della casa. Si articola in dieci ambienti site-specific, con installazioni progettate da alcuni tra i più interessanti studi di architettura, gruppi e centri di ricerca internazionali, con un’inedita presenza di progettiste donne, che sono in grande maggioranza e mostrano una nuova sensibilità verso i valori della cura e dell’ambiente. Fino al 17 settembre, Ettore Sottsass La Parola: il terzo progetto espositivo dedicato all’architetto e designer si concentra sull’uso vario, costante e molteplice della Parola, che caratterizza la sua produzione. La mostra riunisce una selezione di disegni, oggetti, scritti e opere inedite con l’intento di proporre un’antologia visiva e letteraria che rappresenti l’essenza dell’originale vena narrativa di Sottsass. Fino al 2 ottobre, Terra-Cotta, Plastic Pots and Chai and Chinese Hibiscus di Lorenzo Vitturi, installazione che approfondisce il rapporto tra arte e sostenibilità, evidenziando l’importanza dello scambio tra culture geograficamente lontane. L’opera infatti è il risultato di un dialogo condotto dall’artista con artigiani provenienti da diverse parti del mondo. Sempre fino al 17 settembre, la mostra Text presenta opere che mettono in evidenza il comune atteggiamento di designer e stilisti di fronte alla progettazione del testo e dei tessuti. Il percorso espositivo sottolinea come la cultura del tessile, la progettazione di interfacce, di arredi e di dispositivi per contenere artefatti editoriali nonché il rapporto tra testo, immagine e prodotto possano generare progetti innovativi, intuizioni commerciali e riflessioni a cavallo tra arte, artigianato e moda. Fino al 29 ottobre, SIAMO FORESTA trae la sua ispirazione da una visione estetica e politica della foresta come multiverso egualitario di popoli viventi, umani e non umani, e come tale offre una allegoria di un mondo possibile al di là del nostro antropocentrismo. La mostra mette in scena un dialogo senza precedenti tra pensatori e difensori della foresta; tra artisti indigeni – dal New Mexico al Chaco paraguaiano passando per l’Amazzonia – e artisti non indigeni (Brasile, Cina, Colombia, Francia). Fuori sede, all’Aeroporto Milano Linate è invece la mostra Triennale Milano 1923‑2023: fino al 10 dicembre, sempre in occasione del centenario, un racconto che ripercorre anche la storia delle 23 edizioni della sua Esposizione Internazionale fino a oggi: dalla prima, presso la Villa Reale di Monza, al trasferimento nel 1933 a Milano negli spazi del Palazzo dell’Arte, costruito dall’architetto milanese Giovanni Muzio. Da allora la Triennale ha come obiettivo la valorizzazione della creatività applicata all’industria e la diffusione della cultura del progetto: l’architettura, il design, l’artigianato, la fotografia, gli studi urbani, la moda, l’ingegneria, l’arte e i nuovi media diventano i contenuti del suo ricco programma culturale. La mostra si completa con un arredo di grande formato, la poltrona Joe, di Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi nella sala delle partenze a ricordare l’artigianalità e l’esplorazione di nuovi mondi di cui il design milanese è da sempre ambasciatore. Per info: www.triennale.org/

Al Museo Archeologico di Milano, in Corso Magenta, fino al 31 marzo 2024, Le vie dell’acqua a Mediolanum, mostra che ricostruisce lo stretto rapporto tra la vita urbana e l’acqua in epoca romana, collegando archeologia e presente, con numerosi reperti archeologici provenienti dagli scavi cittadini, esposti al pubblico per la prima volta: oggetti d’uso quotidiano e di pregio, quali sculture, gioielli, affreschi. Dalle numerose testimonianze emerse dagli scavi traspare il fondamentale contributo dell’archeologia urbana per la riscoperta e la conservazione della memoria della città. All’abbondanza di acqua Milano deve le proprie origini (nel V secolo a.C.), il proprio sviluppo urbano, il fiorire di tante attività artigianali già attestate fin dai primi secoli, l’esistenza di edifici monumentali realizzati e abbelliti grazie alla possibilità di approvvigionarsi di materiali da costruzione pregiati e di beni di lusso anche da territori lontani usando le vie d’acqua. Non necessitando di un acquedotto, i Mediolanenses hanno dovuto governare l’acqua sotterranea e superficiale con canalizzazioni, consolidamenti e bonifiche. La mostra illustra i molteplici usi e sistemi di gestione dell’acqua a Milano in età antica, evidenziando come questa risorsa abbia contrassegnato la sua storia e la sua prosperità. Un ricco apparato grafico e fotografico illustra le progressive trasformazioni della città condotte parallelamente a continue opere volte all’amministrazione delle risorse idriche. Per info: www.museoarcheologicomilano.it/

All’Hangar Bicocca termina il 30 luglio Now/here, mostra personale di Gian Maria Tosatti, che è nato a Roma nel 1980 ma vive e lavora a Napoli: uno degli artisti italiani più interessanti degli ultimi anni, che nel 2022 ha rappresentato l’Italia alla 59. Biennale di Venezia. Qui ha elaborato la mostra in modo molto particolare, lavorando su nuove opere che colgono gli aspetti più essenziali della condizione umana in un momento complesso come quello attuale, di una società in bilico tra catastrofe ed evoluzione. Sempre fino al 30 luglio, Grand Bal, mostra retrospettiva dedicata ad Ann Veronica Janssens, artista nata nel Regno Unito (1956) ma vive e lavora a Bruxelles, che ha sviluppato la sua ricerca intorno alla luce e alla sua relazione con l’ambiente circostante, realizzando opere site-specific che sfidano il carattere immutabile della scultura e dell’installazione. I suoi interventi sono l’esito di una ricerca al confine tra arte e scienza, tracciando un percorso visivo, sonoro e tattile che invita a muoversi tra l’incorporeo e il tangibile, tra atmosfere surreali e rimandi a contesti sociopolitici e culturali della contemporaneità. Le sue opere - grazie all’impiego della luce, del colore, di specchi, dell’aria o della nebbia artificiale - richiedono la partecipazione diretta dell’osservatore e sono in grado di modificarne la percezione dello spazio, in una dimensione performativa, come in una danza in cui ogni elemento è necessario all’altro per rivelarsi completamente. Per info: www.pirellihangarbicocca.org

L’Armani/Silos propone, fino al 31 agosto, Guy Bourdin: Storyteller, omaggio all’opera del fotografo francese. Sulla scia di Alfred Hitchcock ed Edward Hopper, un regista e un artista che ammirava molto, Bourdin è stato essenzialmente uno storyteller, capace di racchiudere interi romanzi, di preferenza gialli o noir, in un singolo scatto. Negli spazi dell'Armani/Silos sono presentate cento fotografie, tra scatti iconici e immagini meno note. L’uso dei colori saturi, tratto distintivo del suo stile, è esplorato attraverso intere sale dedicate a rossi, verdi e rosa, così come e la sua inconfondibile idea di composizione. Ventuno fotografie in bianco e nero mostrano come la sua capacità espressiva sia immediatamente percepita anche con il più semplice dei contrasti. Nato nel 1928 a Parigi, Bourdin inizia la carriera come pittore, passando alla fotografia da autodidatta nei primi anni Cinquanta. Sviluppa da subito uno stile personale, intriso di atmosfere e richiami surrealisti, anche grazie alla lunga amicizia con Man Ray. Notato da Vogue Paris, inizia a collaborare con la testata e a produrre servizi fotografici, ma anche campagne pubblicitarie, che si contraddistinguono per l’incredibile libertà creativa. Una sezione esplora il suo amore per il cinema, con una selezione di fotografie di campagne pubblicitarie che mostrano quelle che sembrano scene del crimine o inseguimenti della polizia, e che riportano alla fascinazione per Hitchcock. La sua volontà è di mettere in primo piano la creazione dell’immagine, non il prodotto, e Bourdin rimane costantemente fedele a questo intento. Per info: www.armanisilos.com/it/

All’Acquario Civico, fino al 3 settembre, ALTRIMARI, una mostra dedicata al tema dell’acqua e alla dimensione sconfinata del mare, sede di un immaginario che richiama tutti gli aspetti della vita sul nostro pianeta. Un viaggio attraverso le opere di tre giovani artiste che, nel riflettere sull’immensità del mare, congelano il dato di natura dall’organico al meccanico (Ieva Petersone), esalta la forza generatrice del mare (anda Skujina), spalanca uno scrigno popolato di miti e creature (Francesca Vitali Boldini). Per info: www.acquariodimilano.it/

Alla Casa della Memoria, fino al 17 settembre, L'AUTORITRATTO, DI NESSUNO, mostra che indaga il fenomeno delle migrazioni, diventato negli anni un campo di battaglia politico e culturale, raccontando di uomini in fuga da guerre, dittature, persecuzioni, carestie, fame alla ricerca di una condizione migliore da offrire a sé stessi o alla propria famiglia. Per info: www.casadellamemoria.it/

Infine, allo Spazio Wow, gli appassionati di fumetti, piccoli e grandi, possono visitare la mostra Luciano Gatto fino al 3 settembre che racconta la carriera di uno dei più importanti autori del fumetto umoristico italiano, in particolare per la Disney. Fino al 17 settembre, Castelli & Friends racconta la vita professionale e la carriera di Alfredo Castelli, uno dei più importanti sceneggiatori di fumetto a cui dobbiamo capolavori come Martin Mystère e Gli Aristocratici. Per info: www.museowow.it/

Raccomandiamo di consultare i siti web dei singoli musei per verificare orari e modalità di accesso e anche per conoscere le eventuali chiusure previste nel corso del mese di agosto.


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