Il mondo degli adolescenti: prevenzione


Si è tenuto a Palazzo Marino, venerdì 11 maggio, un Convegno organizzato dai Consultori laici sulla tematica "Consultorio e salute di genere". Viene di seguito riportato un intervento centrato sulla prevenzione negli adolescenti in ambito ginecologico.
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adolescenza web
Al centro dell’attività dell’equipe consultoriale deve esserci l’adolescente nella sua complessità; il suo compito primario è di operare affinché l'adolescente possa crescere libero e informato, occupandosi dei problemi inerenti alla sua maturazione, aiutandolo a risolvere i problemi che incontrerà.

Il ruolo degli operatori è di presentarsi come interlocutori empatici, attenti e qualificati, disponibili ad accogliere la domanda in spazi dedicati e riservati agli adolescenti.
Le richieste di intervento sono principalmente legate alla conoscenza e utilizzo della contraccezione, visite e contraccezione post coitale (pillola del giorno dopo) e, in numero minore, a informazioni e semplici visite di controlli.

Importanti, come dato per avvicinarsi maggiormente al mondo degli adolescenti, sono le fonti di conoscenza del consultorio, nel nostro caso sovrapponibili statisticamente a quelle dei consultori pubblici: amici, la stampa, raramente la scuola o la famiglia.
Da un'indagine conoscitiva svolta dal Cemp emerge che i motivi di ritardato accesso al consultorio sono legati essenzialmente alla "non conoscenza" e della struttura e della presenza di uno spazio adolescenti idoneo e, secondariamente, a motivazioni legate alla scarsa conoscenza della sfera sessuale:
  • "Non sapevo che ambiente avrei trovato"​ (14%)​; "Avevo paura della visita ginecologica" (13%);
  • "Temevo che i miei genitori lo venissero a sapere​" (12%)​;
  • "Avevo rapporti molto saltuari" (12%);
  • "Non sapevo l’indirizzo​" (10%);
  • "Credevo non fosse aperto ai minorenni​" (7%);
  • "Non avevo soldi" (​6%);
  • "Credevo che i contraccettivi facessero male​" (6%); "Non sapevo che esistessero i consultori" (5%);
  • "Avevo paura di venire giudicata"​ (4%);
  • "Il mio ragazzo non voleva​" (3%);
  • "Non ne avevo bisogno"​ (3%).

 Prevenzione
Dal punto di vista sanitario il compito principale del consultorio è di prevenzione: delle   malattie sessualmente trasmesse, delle gravidanze indesiderate e della conoscenza delle modificazioni fisiche e psichiche caratteristiche di questa età.

Malattie a trasmissione sessuale 
In uno studio eseguito presso l’istituto oncologico europeo di Milano (IEO) su 300 ragazze arrivate alla struttura per effettuare la vaccinazione contro l'infezione HPV, il 6% è risultato positivo al test per la Chlamydia rilevata con PCR. Si tratta di una percentuale molto alta, considerando il gruppo selezionato per caratteristiche socio sanitarie e culturali.
La Chlamydia è una delle malattie a trasmissione sessuale più comune nel mondo occidentale; se non curata in modo tempestivo può determinare problemi di sterilità a lungo termine. I suoi sintomi sono lievi o assenti; viene infatti definita un’infezione silente in quanto più del 70% delle donne non manifesta alcun sintomo. E questo è uno dei motivi per cui la trasmissione di coppia è molto frequente.
Nelle donne di coppie infertili, l’infezione da Chlamydia incide in maniera rilevante, dall’8 al 22% a seconda degli studi.
In uno studio eseguito da un centro sterilità è emerso che gli anticorpi IgG contro la Chlamydia sono risultati presenti nel 55% delle donne con infertilità secondaria,  mentre la positività è stata rilevata nel 5,5% dei controlli.
Questo dato è molto preoccupante se si considera l’età del primo rapporto degli adolescenti: da un’indagine condotta da Eurispes e Telefono Azzurro risulta essere prima dei 16 anni nel 54,7% dei maschi e nel 45,8% delle femmine e tra gli 11 e i 13 anni nel 22% e nel 15%, rispettivamente.

Interruzione volontaria di gravidanza (IVG)
Per quanto riguarda l’interruzione di gravidanza, da una statistica del Ministero della sanità emerge che il numero complessivo delle IVG è notevolmente diminuito dal 1983 al 2008, ma rimane costante nelle adolescenti, attestandosi al 7,2%.
Per le extracomunitarie, la richiesta di IVG è notevolmente aumentata negli anni; questo fenomeno deriva dal maggiore numero di ricongiungimenti familiari, con arrivo di giovani donne allevate da parenti nel paese di origine.
Dai Dati della cancelleria di Milano Pratiche Tribunale Minori risulta che nell'anno 2007 le IVG delle minori sono state 141, di cui 64 straniere e nel 2008 hanno riguardato 119 minori, 66 straniere.
Emergono, quindi, due considerazioni: la prima indica la necessità di un'educazione sessuale da iniziare prima possibile, per evitare l'elevato numero di gravidanze indesiderate, in quanto, erroneamente, le giovani considerano impossibile una gravidanza in un’età così precoce.
La seconda, è che la maggior parte di adolescenti interrompono la gravidanza senza il consenso di entrambi i genitori e con ricorso al giudice tutelare, affinché dia parere favorevole all’IVG come richiesto dalla legge 194.

Educazione sessuale nelle scuole: nuove modalità
L’educazione sessuale effettuata dagli operatori dei consultori non può più essere concepita solo in termini di trasmissione di informazioni di natura strettamente sessuale, volta a prevenire gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili, ma vuole essere vista, in linea con il decreto ministeriale 59/2004, come strumento di educazione alla relazionalità e all’affettività che, se valorizzato, può acquistare un ruolo di primaria importanza anche in altri ambiti.

L’Asl di Milano sta portando avanti la sperimentazione di un progetto di educazione tra pari nelle scuole, su richiesta, che ha come obiettivo quello di educare e informare degli studenti del terzo anno delle superiori disponibili a collaborare con il personale dell’Asl per permettere un’informazione riferita all’affettività, sessualità e prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse veicolata da compagni di scuola e non direttamente dal personale dei consultori.
La comunicazione tra pari assume un’importanza sempre maggiore, arrivando a soppiantare la comunicazione intergenerazionale; viene percepita come meno inibente e giudicante e utile a costruire e rafforzare il senso di efficacia, di fiducia nelle proprie capacità a livello personale e di gruppo.
Obiettivi:
  • diminuzione delle gravidanze indesiderate;
  • diminuzione della diffusione di malattie sessualmente trasmesse;
  • diminuzione delle situazioni di prevaricazione, abuso, violenza;
  • contrasto al fenomeno dell’omofobia e sessismo;
  • diminuzione di comportamenti che espongono a rischi.
Allo stato attuale, gli ottimi risultati della sperimentazione, ci stanno spingendo a proseguire su questo percorso.

Daniela Fantini
Ginecologa Consultorio Cemp

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