I cani del barrio. Una indagine dell’ispettore Ferraro
“Raccontò, senza farsi pregare troppo. Al rientro a casa, la notte passata, non aveva trovato il figlio a letto. Era già successo, una volta. Aveva fatto bagordi con gli amici, ripresentandosi all’alba. Questa mattina invece non era rientrato. A quanto pareva non era bastata la ramanzina della volta precedente. Il suo primo pensiero era stato che appena fosse tornato l’avrebbe riempito di botte. Perché era ora di finirla con le sue nuove compagnie. Ché se lei ieri sera era con Hernandez, era proprio per via del figlio. Che ha quattordici anni. E lei ventinove. Carlo Pedro Ochoa. Carlo, non Carlos, ha voluto dargli un nome italiano, è nato in Italia, deve crescere italiano. Pedro è per via del nonno. Il padre? E chi l’ha più visto! Lasciamo perdere, il mio cognome basta e avanza”.
Questa è l’indagine che appassiona Ferraro, si sospettano affiliazioni a bande di latinos, si temono violenze per marcare il territorio. Aiutato dai colleghi, vecchi e nuovi, l’ispettore percorre le strade di Milano e le strade del web, con i consigli della figlia Giulia, ormai diventata grande.
Ma Ferraro – obbligato da Augusto Lanza, il suo straordinario capo – si trova anche a indagare sul caso di un imprenditore «etico», molto corteggiato dalla politica. Ha costruito la sua fortuna combattendo mafie e malaffare. E viene scaricato in un bosco, fuori città, imbavagliato.
Per Carlo Pedro, come per il “santo” Ridolfi, si tratta di trovare l’acqua in cui nuota.
Intanto si parla di un virus che imperversa in Cina. Sembra una cosa lontana. Ma non lo è affatto.
Gianni Biondillo, I cani del barrio, Guanda Editore 2022
Mercoledì 27 aprile 2022 alle ore 21.00
Circolo ACLI Lambrate “Giovanni Bianchi”
via Conte Rosso, 5 MILANO
Conduce la serata Anna Brambilla, del Circolo ACLI.
INGRESSO LIBERO NEL RISPETTO DELLE NORMATIVE VIGENTI SUL COVID
Don
Claudio Burgio nasce a Milano il 29 maggio 1969, dopo gli studi
classici, a ventuno anni entra nel seminario della Diocesi
ambrosiana, dove completa la formazione filosofica e teologica. L’8
giugno 1996 è ordinato sacerdote, nel Duomo di Milano, dal cardinale
Carlo Maria Martini.
Fondatore
e presidente dell’associazione Kayrós che dal 2000 gestisce
comunità di accoglienza per minori e servizi educativi per
adolescenti, don Claudio, dopo dieci anni di parrocchia,
coinvolto nella pastorale giovanile degli oratori, diventa
collaboratore di don Gino Rigoldi come cappellano dell’Istituto
penale minorile “Cesare Beccaria” di Milano. www.kayros.it/
Gianni
Biondillo è architetto e
scrittore, vive intersecando le sue professionalità in un discorso
che mette sempre al suo centro la città – e quindi, attenzione, le
persone -. Milanese “tipico”, figlio di una siciliana e di un
campano, cresciuto a Quarto Oggiaro, si è trasferito in via Padova
quando tutti scappavano dal quartiere e i prezzi delle case
crollavano.
Se
è diventato famoso al grande pubblico grazie ai gialli
dell’ispettore Ferraro – il primo capitolo è Per
cosa si uccide – in realtà
sulla carta stampata ha sempre affrontato gli argomenti più
svariati. La nostra conversazione, come molti dei suoi libri, ha però
avuto una sola, grande protagonista: Milano e i suoi cambiamenti.
Dall’intervista
di Matilde Quarti per LUZ
luz.it/spns_article/gianni-biondillo-intervista/