Il ritratto del Duca

Quando la realtà supera la fantasia il divertimento è assicurato. ()
Il ritratto del duca immagine
Kempton Bunton (Jim Broadbent) è un pacifico e arguto attaccabrighe, refrattario al lavoro, o per lo meno lo trova e lo perde per troppa loquacità. Già in età avanzata, è pensionato ma ancora in grado di condurre un taxi. Di fatto vive alle spalle della moglie Doroty (Helen Mirren) che non sa come arginare le velleità del consorte ribelle a tutto e lavora indefessa a servizio in una casa dell’alta borghesia. Hanno due figli che si arrabattano anche loro e hanno perso una figlia 18enne per un banale incidente di bicicletta. Kempton Bunton passerà alla storia per aver commesso il primo e ultimo furto di un’opera d’arte nella National Gallery di Londra. Ma non solo, le sue motivazioni sono da attempato Robin Hood. Nel 1960 è già passato per le patrie galere per non avere pagato il canone della TV. Il che non lo fa desistere dalla sua nobile battaglia: la televisione deve essere gratuita per gli ultra 75enni perché “è una cura per la solitudine”. In casa ha tolto dal suo televisore una valvola che disattiva la BBC, può sintonizzarsi solo su una emittente commerciale che si finanzia con la pubblicità. Quindi ritiene suo diritto non pagare.

Nel 1961 il famoso dipinto di Goya Il ritratto del Duca di Wellington viene messo all’asta e un collezionista d’arte americano se lo aggiudica per £140.000 ma il governo britannico offre la stessa somma per tenerlo in patria, alla National Gallery. Quando un giorno apprende la notizia Kempton architetta il suo piano. Non tutto è come sembra, di fatto il Duca scompare dal museo e non se ne saprà più nulla per quattro anni. Persino nel primo film di James Bond Agente 007 – Licenza di uccidere, che è del ’62, viene citata quella sparizione e la scena divertente potrete vederla nel film.

Al processo finale Kempton verrà assolto per il furto del quadro perché “preso in prestito” e perché non ha mai avuto intenzione di ricavarne qualche cosa per sé, la sua era solo una battaglia contro l’ingiustizia sociale, avrebbe voluto devolvere i soldi del riscatto ai più bisognosi, perché potessero pagarsi il canone TV. Venne condannato però a soli tre mesi per il furto della cornice. L’aveva persa.
Questi dettagli non devono privarvi del piacere del film perché la storia, per quanto incredibile, è nota in quanto assolutamente vera.
Molti anni dopo, nel 2001, in Inghilterra venne concessa l’esenzione del canone TV per gli ultra 75enni. E non è una cattiva idea.
Curioso.


In programmazione all’Arcobaleno Film Center

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