Piccolo corpo

Coraggiosa opera prima di una regista che si misura con i grandi interrogativi dell’esistenza, tra realtà e magia, superstizione e ricerca. ()
piccolo corpo immagine
E’ sempre complicato definire un film capolavoro e spesso, troppo spesso, si abusa di questo termine, ormai ai limiti dell’inflazione. Ma se “Piccolo corpo” non può forse definirsi capolavoro certo è che gli si avvicina di molto.
In un nord-est ampiamente raccolto tra mare e montagna, alla fine dell’800 (l’indizio deriva dalla comparizione di una primordiale lampadina elettrica), prende avvio con riti purificatori la vicenda di una donna che partorisce una bimba morta. Poiché la religione e le credenze impediscono il battesimo della piccola perché non ha mai potuto emettere un respiro, la madre intraprende un viaggio liberatorio per raggiungere un santuario, situato in una fredda gola di montagna, dove la vox populi dice che i bimbi morti possano emettere un respiro ed essere sepolti in terra sacra, esentati dall’eternità del limbo.
Il viaggio è lungo e periglioso, gli incontri lungo la via sono infidi e pericolosi, la madre, con la sua piccola bara di legno sulle spalle, affronta ostilità umane e ambientali in un contesto di povertà estrema e di incontaminata bellezza naturale.
Lungo il percorso la accompagna ambiguamente una figura androgina che condividerà sino in fondo le sue ansie e le sue paure.
Cosa accadrà al “santuario del respiro”?

Anche grazie a una splendida fotografia assolutamente essenziale alla narrazione, la giovane regista Laura Samani, alla sua opera prima, coglie la bellezza interiore di una donna che non si ferma davanti a nulla pur di riscattare se stessa attraverso un viaggio iniziatico, ai limiti della sopportazione umana.
Recitato in lingua friulana, con opportuni sottotitoli, il film raggiunge momenti di tensione interiore profondi e laceranti, nel segno di rendere possibile l’impossibile, plausibile l’implausibile.
Celeste Cescutti e Ondina Quadri interpretano con drammatica partecipazione le due figure principali.
Da vedere, dovunque lo programmino. Noi suggeriamo per complicità cinefila il Cinema Beltrade.

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