Emilio Tadini: percorsi d’arte contemporanea in Zona 3

Da visitare una mostra di sue opere alla Galleria Giò Marconi e la Casa-Museo Spazio Tadini in via Jommelli. ()
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Emilio Tadini, nato a Milano nel 1927 e morto nel 2002, è stato artista, scrittore e saggista. Dopo essersi laureato in Lettere inizia a scrivere testi critici, saggi, romanzi e poesie. il suo primo romanzo, Le armi l’amore (Rizzoli) è del 1963.
Alla scrittura Tadini affianca, sin dalla fine degli Anni Cinquanta, la pratica della pittura. Già agli esordi, sviluppa il proprio lavoro per grandi cicli, costruendo i quadri secondo una tecnica di sovrapposizione di piani temporali in cui convivono ricordo e realtà, tragico e giocoso, con influenze della Pop Art inglese mescolate ad elementi onirici, frutto dell’interesse per l'inconscio e l'irrazionale, per la psicoanalisi di Freud.
Nel corso degli Anni Settanta, Tadini tiene esposizioni personali in Italia e all’estero, a Parigi, Stoccolma, Bruxelles, Londra, Anversa, negli Stati Uniti e in America Latina. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1978 e nel 1982. Nel 1986 Milano gli dedica, presso la Rotonda di via Besana, una grande personale. Dal 1993 scrive sulle pagine culturali del Corriere della Sera e, dal 1997 al 2000, è presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2001 si tiene a Palazzo Reale una sua ampia retrospettiva.

Nel frattempo, nel 1965, Giorgio Marconi aveva aperto in via Tadino lo Studio Marconi (chiuso poi nel ’92), dove nel 1971 ospitò il ciclo pittorico di Tadini Viaggio in Italia, che viene ora riproposto, a vent’anni dalla scomparsa dell'artista, presso la Galleria Giò Marconi, figlio di Giorgio, sempre in via Tadino 20. La mostra è aperta fino al 5 marzo, da martedì a sabato, dalle 11.00 alle 19.00. L’ingresso è libero.
Ricordiamo che, ancora in via Tadino, ma al numero 15, nel 2004 è stata aperta la Fondazione Marconi, grande spazio espositivo di circa 1000 mq disposto su 4 piani, che negli anni ha ospitato importanti mostre di arte contemporanea, tra cui grandi personali dedicate sempre a Tadini (nel 2002, nel 2007 e nel 2019). La Fondazione è al momento chiusa per ristrutturazione, ma la riapertura è comunque prossima.

Per Viaggio in Italia, Tadini dipinse sulle sue tele una selezione di oggetti quotidiani (un telefono, una tazza, una valigia o una fontana) accanto ad oggetti di design ricorrenti, opere d'arte e forme geometriche. Vi sono riferimenti all'antichità, ma anche ai mondi attuali del design e della moda. Inoltre sono presenti figure solitarie e senza testa, che aggiungono un effetto di alienazione alle opere. Tadini utilizza anche una propria documentazione fotografica, analogamente a quanto fece Goethe, attraverso l’uso di schizzi ed acquarelli, per il suo Viaggio in Italia.
In concomitanza con la mostra, è stato pubblicato il secondo capitolo di un progetto editoriale della Fondazione Marconi, in collaborazione con l’Archivio Emilio Tadini, dal titolo Emilio Tadini: La realtà dell'immagine 1968-1972, con un manoscritto inedito di Tadini e un saggio di Francesco Guzzetti.

A Milano, sempre in Zona 3, è possibile visitare l’Archivio Emilio Tadini. Infatti, alla sua morte, il figlio Francesco Tadini e la moglie Melina Scalise hanno aperto in Via Jommelli (una traversa di via Porpora) lo Spazio Tadini, che è oggi una Casa-Museo inserita nel circuito www.storiemilanesi.org.

Qui, dove visse e lavorò tutta la vita Emilio Tadini, è possibile vedere - anche con visite guidate - molte sue opere, il suo studio ancora intatto e una biblioteca d’arte composta da migliaia di volumi. Lo stabile era stato in precedenza sede delle Grafiche Marucelli, che stampavano i primi giornali economici italiani, ed è possibile vedere le macchine dell’antica tipografia. Ma lo Spazio non è solo un luogo della memoria, perché ogni anno propone o ospita un centinaio di eventi di rilievo: mostre d’arte e fotografia, concerti, spettacoli, presentazioni editoriali, convegni. Il 24 febbraio prendono il via due nuove mostre: la personale LUCE! Opere di luce e colore di Franco Gervasio per un dialogo con Emilio Tadini e l’installazione di Gabriella Sacchi Cibo per 365 giorni. Per approfondire gli eventi in corso e gli orari di apertura della Casa-Museo, visitare il sito www.spaziotadini.com.

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