A teatro e al cinema…a piedi. Rosso


L’arte va a teatro e fa bella mostra di sé in un dramma dalle tinte forti ispirato al grande pittore del ‘900 Mark Rothko, in scena all’Elfo Puccini sino al 3 giugno.
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rothko
Mark Rothko, nato Markus Rothkowitz nel 1903 in Russia, è uno dei grandi artisti del ‘900.
I più  sostengono che sia stato un maestro dell’espressionismo astratto, lui stesso intendeva rifuggire da ogni possibile classificazione pervaso com’era nella ricerca esasperata del colore.
Nel 1958 riceve l’incarico di realizzare alcuni murales destinati al ristorante Four Seasons nel Seagram Building di New York.

Da qui prende spunto il dramma di John Logan, autore americano felicemente sospeso tra cinema e teatro, per raccontare questa avventura realizzativa.
In scena con il pittore, un giovane assistente che subisce le angherie persecutorie del maestro ma che è anche in grado di ribattere colpo su colpo e farsi apprezzare. Rothko disquisisce di Nietzsche, Pollock, Matisse e Shakespeare. L’assistente lo provoca con sana ironia e sensibile partecipazione. E mentre discutono danno mano ai pennelli e preparano una tela con una base di colore, naturalmente,  rosso.

La scena è collocata nello studio del pittore e qui si sviluppa il rapporto intenso tra i due protagonisti fatto di scambi di battute e di considerazioni esistenziali sulla funzione dell’arte: così come Rothko, ostentatamente iconoclasta ma consapevole del mercato, ha contribuito a demolire il cubismo, ora su di lui incombono la pop art e le nuove tendenze artistiche.
Sia il pittore che il suo assistente trasmettono conoscenze ed avviene in questo modo uno scambio proficuo e intenso, in un rapporto sofferto ricco di sfumature umane.
Rothko decide infine di rinunciare al progetto per il ristorante e “licenzia” il giovane assistente perché è giusto che vada per la sua strada senza ulteriori influenze o costrizioni.

Ferdinando Bruni nel ruolo di Rothko è, come sempre, di straordinaria e misurata bravura.
Il giovane assistente è un perfetto Alejandro Bruni Ocana. La regia rispettosa è di Francesco Frongia.
Ottimo testo tradotto molto bene.
Non ci sono segni di noia. Il pubblico applaude a lungo con compiaciuta determinazione.
Vale il viaggio.


Rosso
di John Logan
regia di Francesco Frongia
con Ferdinando Bruni e Alejandro Bruni Ocana

In scena all’Elfo Puccini sino al 3 giugno

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