Alla scoperta dei musei di Porta Venezia e dintorni

Due nuove pubblicazioni raccontano la Casa Museo Boschi Di Stefano e il progetto "Distretto X", focalizzato sui Musei civici dell’area di Porta Venezia. ()
Casa Museo Boschi Di Stefano 2020 (2)
L’editore Skira ha pubblicato una nuova edizione della guida alla Casa Museo Boschi Di Stefano, curata da Maria Fratelli che è direttrice della Case museo del Comune di Milano. È un volumetto di agile formato ma con oltre 170 pagine ricchissime di immagini a colori: non solo però un catalogo delle opere esposte, ma la narrazione storica della dimora da quando era ancora abitata dai coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano (collezionisti nonché mecenati che sostenevano giovani artisti talentuosi) alla donazione, a fine anni Ottanta, al Comune di Milano, che dal 2003 ne ha fatto un museo civico. Infine, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una grande apertura alla città - attraverso incontri, visite guidate e mostre tematiche - che ha portato ad un forte aumento dei visitatori.

L’appartamento, tuttora arredato secondo il gusto della borghesia milanese del Novecento, è situato al secondo piano di una palazzina in via Jan, progettata negli anni Venti da Pietro Portaluppi, in stile Déco. Qui, a due passi da corso Buenos Aires, il Comune offre la possibilità di visitare una straordinaria raccolta di arte moderna: sono esposte circa trecento delle oltre duemila opere acquistate nel tempo dai due coniugi (di cui alcune sono oggi esposte al Museo del Novecento, in piazza Duomo). Inoltre, da tre anni è stata riaperta al piano terra del palazzo l’ex scuola di ceramica di Marieda Di Stefano, come spazio espositivo dedicato ad artisti o a filoni tematici presenti nella collezione.

Nella guida, in vendita a € 15, le fotografie di Alberto Lagomaggiore immortalano, stanza per stanza, l’attuale allestimento della Casa Museo e sono messe a confronto con le immagini scattate da Gabriele Basilico nel 1982, quando l’appartamento era ancora abitato. Le singole opere in esposizione sono invece state fotografate dalla conservatrice Sara Rizzo. Tra i testi, un contributo di Alessandro Mendini, nipote di Antonio e Marieda, che in quella casa nacque, nel 1931.
Sempre Skira sta documentando, con la collana “Visti da vicino”, le mostre monografiche che si tengono presso la Casa Museo (già pubblicati: Baj, De Chirico, Ramney, D’Angelo, Francese, ecc.). Le mostre e i relativi cataloghi hanno quest’anno subito uno stop a causa della pandemia, ma riprenderanno quanto prima.

Anche se leggermente discosta, la Boschi Di Stefano rientra tra i musei civici dell'area che ha come epicentro Porta Venezia, assieme ala Galleria d’Arte moderna, al Padiglione d’Arte contemporanea, al Museo di Storia naturale e al Planetario. Quest’area, con altre tre a Milano, è coinvolta in un piano strategico per l’offerta museale che punta sulla riorganizzazione su base territoriale dei musei civici della città.

In questa prima fase, nell’area è stato portato avanti un progetto sperimentale, “Distretto X”,
coinvolgendo - attraverso percorsi di narrazione museale - le associazioni presenti sul territorio che fanno riferimento alla comunità LGBTQI+. Il progetto è coordinato dalla Direzione Cultura del Comune in collaborazione con la Fondazione Scuola dei Beni e delle attività culturali.
A seguito di momenti di incontro e di laboratorio, un primo risultato concreto è un volume (curato da Samuele Briatore e edito da Artemide, € 20) in cui sono tracciati percorsi di lettura di alcune opere dei musei del distretto, scelte e descritte attraverso la sensibilità specifica della comunità stessa.
La pubblicazione, dal titolo “Distretto X. Sguardi plurali sui musei: riflessioni sulle identità di genere”, conta 112 pagine e contiene decine di contributi personali, ciascuno dei quali associato all’immagine dell’opera che li ha ispirati.

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