Ultime su chi fa cosa ai tempi del Covid 19

Buone nuove in tempi grami: facciamo il punto su informazioni trascurate dalle comunicazioni ufficiali e dai media sulle iniziative realizzate da organizzazioni internazionali in Lombardia.
mani di medico
Ogni tanto bisogna staccare da questo martellamento di numeri negativi e positivi che fanno aumentare l'ansia e la pressione. Anche l'effetto terapeutico degli slogan con arcobaleni "Andrà tutto bene" e "Ce la faremo", si sta scolorando.

Tra fake news e subdole affermazioni su chi fa cosa o non fa, c'è chi mesta nel torbido!
Ma oggi ci si può consolare sentendo che, benché non più graditi a qualcuno, riceviamo però soccorrevole aiuto da altri.

Grazie Cina, immenso stato con i suoi pro e i suoi contro, che ci ha inviato aiuti e personale medico e oggi altro materiale, e grazie Cuba, piccolo stato-isola, boicottato, ma privo di analfabeti e dotato di un'ottima struttura sanitaria. Anche lì qualche contro, ma un altro pro è che non hanno tante TV private come noi.

In rete sta girando un filmato, un' intervista di Beppe Severgnini ai volontari cubani che sono stati chiamati a Crema in soccorso di una struttura sanitaria lombarda che dicevano la migliore d'Italia, con tanta sanità privata così “uno può scegliere”, che però non molla ne' personale e spesso neppure posti letto, sicché c'è solo scelta pubblica.

Da Cuba sono giunti 35 medici di cui 23 specialisti, pneumologi, intensivisti, specialisti in malattie infettive e in emergenza, più 15 infermieri specializzati in terapie intensive ed emergenza. È una équipe specializzata in interventi di emergenza per missioni internazionali, come l'ultima epidemia di Ebola in Africa, missione complessa e pericolosa.

E colpisce che, giunti da così lontano seguendo il principio etico di solidarietà, si dichiarino grati per l'accoglienza calorosa ricevuta, per il calore umano dell'ospedale di Crema, e ringrazino per l'opportunità di restituire aiuto e la loro professionalità.

Sono arrivati con abiti estivi e ringraziano pure per gli abiti che l'ospedale gli ha fornito per queste giornate improvvisamente fredde, che fanno ammalare.
La loro permanenza durerà fine a che saranno utili – dichiara il loro portavoce – e le loro famiglie li sostengono, benché sappiano i rischi che ogni volta corrono, perché sanno quanto sia importante per loro completare ogni missione nel miglior modo possibile.

Di fronte alla riflessione che altri stati più ricchi e potenti non solo non aiutino, ma anzi sottraggano materiale medico italiano che sicuramente qualcuno gli ha procurato, rispondono di non essere
politici, bensì professionisti della salute, che vogliono solo essere utili.
Non vengono pagati, per consentir loro di collaborare il governo ha provveduto al trasporto e garantito le condizioni per vivere e poter lavorare.

E in seguito alla polemica su cosa facciano le ONG, sia MSF che Emergency dichiarano che (senza perdere tempo ad andare in TV per farsi pubblicità, violando le regole di spostamenti solo se necessari per funzioni vitali) offrono aiuto e supporto, gli uni presso ospedali del lodigiano, riattivando posti-letto inutilizzati per mancanza di personale, gli altri organizzando assistenza domiciliare con una rete di volontari.

Nel Paese dove l'importante è apparire, c'è invece chi agisce secondo principi etici e morali, adoperandosi per gli altri e rischiando personalmente. C'è speranza per il domani. Grazie a tutti.

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