A teatro e al cinema… a piedi. Il castello nel cielo
Il castello del cielo è il terzo film di Myazaki Hayao (prima il cognome, come usano i giapponesi), realizzato nel 1986 da quello che è considerato un maestro assoluto nell’arte del cinema d’animazione e della fantasia.
(Massimo Cecconi)02/05/2012
Gli ingredienti della favola sono ampiamente rispettati. Ci sono i buoni, i cattivi e i comici che, apparentemente cattivi, si schierano ben presto dalla parte dei buoni.
Il viatico è rappresentato, ancora una volta, dal viaggio che i protagonisti e gli antagonisti intraprendono per raggiungere una leggendaria isola fluttuante, collocata in un imprecisato cielo, che nasconde mistero e tesori.
La storia è collocata fuori dal tempo, in un passato che è già futuro e mescola elementi mirabolanti con sapiente alchimia, tra occidente e oriente.
Le citazioni sono innumerevoli, da Jonathan Swift de I viaggi di Gulliver a Jules Verne per il gusto del retro e a Robert Louis Stevenson de L’isola del tesoro.
Il risultato è un grandioso film d’avventura in cui si scatena tutta la fantasia dell’autore e dei suoi disegnatori. I colori sono sgargianti, le situazioni appassionanti senza nascondere morte e distruzione intorno al solito motivo umano del possesso e della cupidigia.
Il film è percorso da improbabili macchine volanti di ogni foggia e di ogni tipo che solcano i cieli e denunciano la grande passione di Myazaki per il volo.
Nella prima parte della storia, il regista reinventa il mondo dei minatori gallesi, disegnando paesaggi meravigliosi, villaggi abbarbicati alle montagne e solidarietà operaia.
La protagonista assoluta è una bambina la cui spontanea ingenuità riscatta la malvagità degli adulti.
Malgrado il lieto fine, resta l’amaro di un mondo che solo le favole possono assolvere.
Da vedere. Si pregano i bambini di accompagnare gli adulti per un film che è assolutamente per tutti.
Il castello nel cielo
di Miyaqzaki Hayao
Animazione
Giappone, 1986
In programmazione ai cinema Arcobaleno e Plinius
Il viatico è rappresentato, ancora una volta, dal viaggio che i protagonisti e gli antagonisti intraprendono per raggiungere una leggendaria isola fluttuante, collocata in un imprecisato cielo, che nasconde mistero e tesori.
La storia è collocata fuori dal tempo, in un passato che è già futuro e mescola elementi mirabolanti con sapiente alchimia, tra occidente e oriente.
Le citazioni sono innumerevoli, da Jonathan Swift de I viaggi di Gulliver a Jules Verne per il gusto del retro e a Robert Louis Stevenson de L’isola del tesoro.
Il risultato è un grandioso film d’avventura in cui si scatena tutta la fantasia dell’autore e dei suoi disegnatori. I colori sono sgargianti, le situazioni appassionanti senza nascondere morte e distruzione intorno al solito motivo umano del possesso e della cupidigia.
Il film è percorso da improbabili macchine volanti di ogni foggia e di ogni tipo che solcano i cieli e denunciano la grande passione di Myazaki per il volo.
Nella prima parte della storia, il regista reinventa il mondo dei minatori gallesi, disegnando paesaggi meravigliosi, villaggi abbarbicati alle montagne e solidarietà operaia.
La protagonista assoluta è una bambina la cui spontanea ingenuità riscatta la malvagità degli adulti.
Malgrado il lieto fine, resta l’amaro di un mondo che solo le favole possono assolvere.
Da vedere. Si pregano i bambini di accompagnare gli adulti per un film che è assolutamente per tutti.
Il castello nel cielo
di Miyaqzaki Hayao
Animazione
Giappone, 1986
In programmazione ai cinema Arcobaleno e Plinius