Jojo Rabbit
Una favola immersa nella tragedia, raccontata con esemplare leggerezza. Da vedere e rivedere.
(Massimo Cecconi)05/02/2020
Il terreno è quello della favola, con divertenti incursioni nella parodia in un contesto di tragica realtà.
Jojo, un ragazzino di dieci anni detto “Coniglio” per la sensibilità dimostrata durante una crudele esercitazione, vive con la madre in un piccolo paese della Germania negli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale.
E’ totalmente permeato dalle sirene della propaganda nazista al punto di avere addirittura Hitler come amico immaginario, a cui confidare tutti i suoi timori e le sue incertezze.
Partecipa alle attività ludico militari della Hitlerjugend sognando di diventare un eroe di guerra, in scene in cui corre d’obbligo il rimando agli scout di “Moonrise Kingdom” di Wes Anderson.
Lavorando di fino sul crinale estremamente arduo e fragile tra commedia e tragedia, il regista neozelandese Taika Waititi, che interpreta anche il personaggio di Hitler, riesce a non farsi sopraffare da nessuna delle due, portando in porto con equilibrio e afflato narrativo un racconto che avvince per la sua assoluta genuina originalità.
Eccellenti gli interpreti a partire dal giovanissimo Roman Griffin Davis, Scarlett Johansson (la madre) e Thomasin McKenzie (Elsa, la ragazza ebrea).
Per dirla con Rilke, spesso citato nel corso del film:” Lascia che tutto accada: bellezza e terrore. Si deve sempre andare: nessun sentire è così troppo lontano…”.
Consigliabilissimo a tutti coloro che negano o minimizzano la tragedia storica del nazismo e a tutti gli struzzi di cui è pieno il mondo.
Sei candidature ai prossimi Oscar.
In programmazione al cinema Plinius
Jojo, un ragazzino di dieci anni detto “Coniglio” per la sensibilità dimostrata durante una crudele esercitazione, vive con la madre in un piccolo paese della Germania negli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale.
E’ totalmente permeato dalle sirene della propaganda nazista al punto di avere addirittura Hitler come amico immaginario, a cui confidare tutti i suoi timori e le sue incertezze.
Partecipa alle attività ludico militari della Hitlerjugend sognando di diventare un eroe di guerra, in scene in cui corre d’obbligo il rimando agli scout di “Moonrise Kingdom” di Wes Anderson.
Scopre con sgomento che non solo la madre è un’attivista antinazista ma che nasconde nella loro casa una giovane ragazza ebrea i cui genitori sono stati deportati.
Lavorando di fino sul crinale estremamente arduo e fragile tra commedia e tragedia, il regista neozelandese Taika Waititi, che interpreta anche il personaggio di Hitler, riesce a non farsi sopraffare da nessuna delle due, portando in porto con equilibrio e afflato narrativo un racconto che avvince per la sua assoluta genuina originalità.
Eccellenti gli interpreti a partire dal giovanissimo Roman Griffin Davis, Scarlett Johansson (la madre) e Thomasin McKenzie (Elsa, la ragazza ebrea).
Per dirla con Rilke, spesso citato nel corso del film:” Lascia che tutto accada: bellezza e terrore. Si deve sempre andare: nessun sentire è così troppo lontano…”.
Consigliabilissimo a tutti coloro che negano o minimizzano la tragedia storica del nazismo e a tutti gli struzzi di cui è pieno il mondo.
Sei candidature ai prossimi Oscar.
In programmazione al cinema Plinius
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