La stagione 2019-2020 dell’Elfo Puccini

Presentata la nuova stagione con grandi novità, importanti riprese e tante ospitalità. Buon teatro per tutti.

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bruni decapitani
Chiusa in bellezza la stagione precedente con la considerevole cifra di 145000 spettatori, la “famiglia” dell’Elfo riunisce in Sala Shakespeare tantissimi amici per presentare la nuova stagione teatrale.
Ancora una volta i grandi numeri parlano di 23 spettacoli di produzione, tra novità e riprese, che è una quota davvero notevole per un teatro che si colloca a livello nazionale, per il Ministero della Cultura, tra i vertici dei cosiddetti “Teatri di rilevante interesse culturale”.

L’immagine grafica che sostiene la stagione prevede un grande cuore rosso dipinto da Giosetta Fioroni, accompagnato dal mantra “Il teatro del cuore e il cuore del teatro”.

Esauriti i convenevoli delle premesse a cura di Fiorenzo Grassi, si entra nel cuore (appunto) della programmazione con la ripresa di “Angels in America”, testo cult degli Elfi, con nuovo cast ma solita/solida regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani. Dopo la partecipazione al Napoli Teatro Festival, lo spettacolo sarà a Milano a partire dal 26 ottobre per riproporre i temi forti dell’edizione 2007-2009 che ebbe tutti i maggiori riconoscimenti teatrali.

A proposito delle altre produzioni, nuove e non, citazione doverosa per un “Edipo re” con la regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, lo spettacolo “In piedi nel caos”, durissima storia d’amore ambientata in Cecenia (regia di Elio De Capitani) e “Diplomazia” in cui Bruni/De Capitani si misurano, ancora una volta, in uno scontro scenico riferito a un avvenimento storico della seconda guerra mondiale, portato al cinema, più recentemente, da Volker Schlöndorff (“Diplomacy. Una notte per salvare Parigi”, 2014) e da Renè Clement nel 1966 in “Parigi brucia?” con sceneggiatura di Gore Vidal e Francis Ford Coppola.
Si prevedono scintille.

Tra le riprese, a riproporre a un nuovo pubblico i successi delle stagioni precedenti, ritornano “Atti osceni. I tre processi di Oscar Wilde” e “L’importanza di chiamarsi Ernesto” entrambi con la regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, “Aspettando il telegramma “ e “Un letto fra le lenticchie” di Alan Bennett, entrambi gli spettacoli con Luca Toracca ironico interprete, oltre a “L’eclisse” di Joyce Carol Oates con Ida Marinelli e Elena Ghiaurov (regia Francesco Frongia) e a “Harper Reagan. Due giorni nella vita di una donna” con la regia di Elio De Capitani.
Torna anche il più grande successo della scorsa stagione, quel “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” che ha fatto breccia nelle preferenze del pubblico, regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani con il giovane e talentuoso Daniele Fedeli in scena.

Nell’impossibilità di elencare l’intero programma per cui si rimanda al sito www.elfo.org, tra le ospitalità si segnalano “Spaccanapoli Times” di e con Ruggero Cappuccio, “Trilogia dell’essenziale” con testi di Valentina Diana e regie di Vinicio Marchioni con particolare riferimento a “La nipote di Mubarak” per l’interpretazione di Marco Vergani, un “Arlecchino servitore di due padroni” nella versione di Valerio Binasco con Natalino Balasso (produce il Teatro Stabile di Torino) e “Fronte del porto” con la regia di Alessandro Gassmann.

E poi ancora, in assoluto ordine sparso, “Open. La mia storia” di Andre Agassi con lettura scenica dell’Invisibile Kollettivo, “Arizona. Una tragedia musicale americana” con Laura Marinoni e Fabrizio Falco quest’ultimo anche in veste di regista, “Alda. Diario di una diversa” in cui Milvia Marigliano si confronta con la disperata potenza poetica di Alda Merini (regia Giorgio Gallione).

Atteso anche il ritorno di Antonio Rezza e Flavia Mastrella che, dopo il Leone d’oro alla carriera attribuito loro dalla Biennale Teatro di Venezia nel 2018, tornano all’Elfo con “Fratto_X” (6-9 febbraio 2020).
Da vedere, a gennaio, “La resa dei conti” di Michele Santeramo con la regia di Peppino Mazzotta, noto ai più come l’ispettore Fazio della serie del commissario Montalbano che, oltre a essere attore versatile, è ottimo regista.

Qualche altro nome? Lo stilista Antonio Marras in veste di drammaturgo, Elvira Frosini e Daniele Timpano, Eco di Fondo, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, Emanuele Aldrovandi, Ricci/Forte, Edoardo Erba e Serena Sinigaglia, Alessandro Bergonzoni e tanto tanto teatro ancora.

La campagna abbonamenti è aperta e offre numerose opportunità/possibilità a partire dall’esigua spesa di € 51.
Una stagione di grande teatro per buttare il cuore oltre l’ostacolo…


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