I fratelli Sisters

Buon western esistenziale interamente realizzato in Europa senza denunciare pecche di forma e di contenuto. ()
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Oregon 1851. Scenari, praterie, montagne, villaggi e città sono quelli del Far-West, anche se nessuna ripresa è stata laggiù effettuata. Verrebbe da dire, a partire da questo “dettaglio”, che si tratta di un film western atipico, imparentato con i nostri spaghetti-western. Ma così non è, “I fratelli Sisters” (“The Sisters Brothers”) è un western a pieno titolo, con tutti i crismi, senza se e senza ma, come si usava dire un tempo.

I Sisters sono due killer al soldo di un signorotto locale, il Commodoro (Rutger Hauer), che gestisce a modo suo il territorio di pertinenza.
Eli (un immenso John C.Reilly) e Charlie (un efficace Joaquin Phoenix) vengono spediti sulle tracce di uno stravagante personaggio (Riz Ahmed) che, in complicità con un compare d’avventura (Jake Gyllenhaal), sembra possedere una sorta di pozione magica che permette di scoprire con facilità filoni d’oro.
Tra concitate sparatorie e sanguinose rese dei conti, si consuma l’ira funesta dei fratelli e il sogno di emancipazione sociale del ricercatore d’oro.
Spiazzante il finale di cui non stiamo a dire se non l’improbabile, se non impossibile, ritorno all’infanzia e al nido familiare.
Western solido, di impostazione classica “I fratelli Sisters” denota una particolare attenzione alle psicologie dei personaggi che induce alla riflessione sulle umane cose.
Coraggioso il regista francese Jacques Audiard (Palma d’Oro a Cannes nel 2015 per “Dheepan-Una nuova vita”) che si misura con un genere mitico del cinema senza soggezione di sorta, con eccellente e asciutta resa.
Pregevoli le ricostruzioni d’ambiente e le immagini crepuscolari e notturne, dove la pioggia prevale sul sole e la natura appare solenne e incontaminata.
In un paesaggio aspro e selvaggio, sembrano emergere i valori della fratellanza e dell’amicizia forse con un tocco di eccessiva nostalgia romantica, anche se, ben inteso, sia questa la cifra più originale del film.
Ancora una volta c’era una volta.

In programmazione al Cinema Plinius.

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