Orson Welles. La Personale

Sino al 3 febbraio la Cineteca Italiana propone presso Spazio Oberdan la proiezione di undici lungometraggi di, con e su Orson Welles, il più fantastico tra i fantastici registi di cinema di tutti i tempi. Da studiare e ripassare con grande attenzione. ()
Orson Welles immagine
Nel 2015 Adelphi ha pubblicato in Italia il volume “A pranzo con Orson Welles. Conversazioni tra Henry Jaglom e Orson Welles”, a cura di Peter Biskind. Un’opera fondamentale per inabissarsi nelle mille storie raccontate, affabulate, risolte e non risolte di un grandissimo regista cinematografico, uomo di spettacolo e personalità di cultura tout court.
Orson Welles, nel magnifico ventennio in cui sono contenuti i suoi capolavori, si è misurato con il dramma e il melodramma, la storia e l’antistoria, il fantastico e il reale con spirito di grande affabulatore visionario, impegnato in mille avventure molte delle quali mai andate a buon fine, con la creatività di un illusionista anarchico.

Nato negli Stati Uniti nel 1915, fu precocissimo uomo di spettacolo, risale al 1938 la sua provocazione radiofonica tratta da “La guerra dei mondi” e al 1941 (a ventisei anni di età) quel “Quarto potere” che lo fissò per sempre tra i più grandi della storia del cinema. Il suo film è considerato ancora oggi uno spartiacque tra passato e futuro, una sorta di enciclopedia cinematografica con cui è quasi d’obbligo misurarsi e molto difficile convivere.

Nella (quasi) esaustiva personale ben organizzata dalla Cineteca Italiana ci sono tutti i suoi maggiori capolavori da “L’orgoglio degli Amberson” (1942) a “Il processo” (1962), senza dimenticare lo straordinario “L’infernale Quinlan” (1958), “Macbeth” (1948), in cui è anche sconvolgente protagonista, “La signora di Shanghai” (1948) e “Otello” (1952), anche qui protagonista con la faccia dipinta di nero.
Accanto ad altre opere, la rassegna ospita anche il thriller “Il terzo uomo” (1949) di Carol Reed di cui Welles è l’inquietante protagonista e il documentario di Mark Cousins “Lo sguardo di Orson Welles” (2018) che racconta con dovizia di particolari e approfondimenti il genio poliedrico ed estremo del regista.

Diceva Welles:” A me non piacciono i film. Mi piace farli”.
Per nostra fortuna ne ha realizzati tanti.
Per info su programma e modalità d'accesso: www.cineteca.milano.it

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