Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

Sino al 13 gennaio è in scena all’Elfo Puccini l’adattamento teatrale di un romanzo divertente, illuminante, spiazzante. Per tutte/i coloro che amano le belle storie intelligenti. ()
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Mark Haddon, scrittore e illustratore di libri per ragazzi inglese, pubblicò nel 2003 il romanzo “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” (titolo originale “The Curious Incident of the Dog in the Night-Time”) che, nello stesso anno, uscì con enorme successo anche in Italia grazie a Einaudi.

Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, per conto di Teatro dell’Elfo e del Teatro Stabile di Torino, hanno deciso di portare in teatro il trattamento elaborato da Simon Stephens, drammaturgo che va per la maggiore, per altro molto fedele allo straordinario romanzo.

Vi si narra, con grande godibilità, delle avventurose indagini effettuate dal quindicenne Christoper John Francis Boone intorno alla morte del cane di una vicina di casa chiamato Wellington e di tutto ciò che ne consegue.

Christofer è affetto dal morbo di Asperger, una forma di autismo, che lo limita nei rapporti umani (non vuole essere toccato da nessuno) e sensoriali (odia il giallo e il marrone) ma gli permette di coltivare una grande predisposizione per la matematica.

Dal suo mondo rielabora una realtà che spesso gli sfugge e gli è ostile, ma che riesce ad affrontare con grande determinazione e curiosità.

Sulla scena, con un eccellente (e forse è riduttivo) Daniele Fedeli, nove interpreti che danno corpo, anima e voce a un coro di umanità varia che ruota con affetto o indifferenza intorno allo strano ragazzino.

Se già il romanzo conteneva immagini e disegni per illustrare il punto di vista del ragazzo, tutto ciò nello spettacolo viene amplificato attraverso i disegni di Ferdinando Bruni animati da Francesco Frongia. Musiche originali di Teho Teardo.

Bella prova di regia a sostenere la sorprendente interpretazione di Daniele Fedeli e dei suoi compagni di avventura che è d’obbligo citare per intero: Elena Russo Arman, Davide Lorino, Alice Redini, Corinna Agustoni, Marco Bonadei, Cristina Crippa, Alessandro Mor, Nicola Stravalaci e Debora Zuin.

Nello spettacolo c’è tutto lo spirito del Teatro dell’Elfo.

Applausi, applausi, applausi.


(A cura della Redazione)



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