1968-78 Italian Box Office

Dal 3 al 9 maggio la Cineteca Italiana propone presso Spazio Oberdan una rassegna dedicata a un decennio strategico del cinema italiano e mondiale. ()
parco lambro immagine
L’anno 2018 è denso di ricorrenze decennali: 200 anni dalla nascita di Karl Marx (5 maggio), 100 anni dalla fine della Prima guerra mondiale, 40 anni dalla Legge Basaglia e dal rapimento/omicidio di Aldo Moro e 50 anni dal fatidico ‘68.
La Cineteca Italiana dedica al 1968, o meglio al decennio cinematografico che da quell’anno ebbe inizio, una rassegna cinematografica arricchita da incontri, un concerto e una mostra emblematicamente titolata “Gioia e Rivoluzione”.
A stretto rigore di logica cronologica e tematica, l’argomento ’68, inteso come temperie sociopolitica, è rappresentato solo da un paio di film come “I pugni in tasca” (1965), opera prima di Marco Bellocchi, e “La Chinoise! (1967) di Jean-Luc Godard, film entrambi che anticipano i temi centrali della rivolta giovanile contro tutto e tutti, a partire dalla famiglia.
Realizzati nel 1968 sono invece “Il laureato” di Mike Nichols, che qualche parentela con l’argomento la condivide pure, “Baci rubati” di François Truffaut, dedicato a Henri Langlois, mitico direttore della Cinémathèque Française, che con il maggio francese ha avuto invece un rapporto forte, e “2001 odissea nello spazio” di Stanley Kubrick, film epocale che ebbe anche in quell’anno buoni incassi nelle sale.
A partire dal 1968, gli organizzatori propongono poi film “che hanno totalizzato pubblico e incassi importanti in quel periodo”, lasciando al contempo un segno indelebile nell’immaginario collettivo.
Quindi, da non perdere, “Nostra signora dei turchi” (1968) di Carmelo Bene, film di pura sperimentazione, che alla proiezione alle ore 18.30 del 9 maggio vedrà la presenza di Andrée Ruth Shammah, direttrice del teatro Franco Parenti, “I diavoli” (1971) di Ken Russell, scandaloso film in odore di dissacrazione, “Romanzo popolare” (1974) di Mario Monicelli, omaggio alla classe operaia milanese e alle sue contraddizioni che si avvalse, in fase di sceneggiatura, degli interventi di Beppe Viola e di Enzo Jannacci (anche autore delle musiche tra cui la struggente canzone “Vincenzina e la fabbrica” che racconta quel mondo meglio di qualsiasi saggio sociologico), “King Kong” (1976) di John Guillermin che si classificò al primo posto al box office di quella stagione cinematografica e il cui manifesto è utilizzato come immagine grafica della rassegna, una sorta di “assalto al cielo” come l’ha definito Enrico Nosei che con Matteo Pavesi ha presentato l’iniziativa per conto della Fondazione Cineteca Italiana.
Tra le curiosità, si segnala la proiezione di alcuni brani del film tedesco “Helga” (1967) di Erich F. Bender, documentario di divulgazione scientifica sull’educazione sessuale, che nella pruriginosa stagione 1967-1968 si piazzò al primo posto nel box office italiano con un incasso pari a 20 milioni di euro odierni.
Lasciando ai lettori la scoperta degli altri film proposti, resta da dire che alle ore 21.30 di sabato 5 maggio è previsto un concerto live ispirato allo storico happening del parco Lambro (1976) con Ricky Gianco, Patrizio Fariselli e Gianfranco Manfredi a cui seguirà la proiezione del documentario “Nudi verso la follia-Parco Lambro” (2004) di Angelo Rastelli che contiene materiali di repertorio e interviste a Demetrio Stratos, Alberto Camerini, Alberto Grifi, Eugenio Finardi e lo stesso Patrizio Fariselli, componente del gruppo degli Area.
Resta da dire della mostra che dal 3 al 27 maggio occuperà il foyer di Spazio Oberdan dedicata alla musica ribelle di quel decennio.
Con la curatela di Roberto Manfredi e Luca Rossi, fotografie, locandine, copertine di 33 giri mitici per ricordare quegli anni formidabili, come ebbe modo di definirli Mario Capanna.
Tra le immagini fotografiche di Renzo Chiesa, Guido Harari e di altri autori i volti di Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Enzo Jannacci, Demetrio Stratos, Eugenio Finardi, Ivan Cattaneo, Ricky Gianco e Gianfranco Manfredi.
Chiusa la rassegna a Spazio Oberdan, la manifestazione si trasferisce alla Terrazza del MIC (Museo Interattivo del Cinema) dove, dal 11 al 25 maggio, verranno proposti cinque film tra cui il caustico “M.A.S.H.” di Robert Altman, che sarebbe proprio da non perdere per la sua irriverente forza narrativa contro la guerra e la stupidità umana.
Ma non è finita ancora. Dal 26 al 28 maggio il teatro Franco Parenti propone tre film d’epoca, all’interno della sua rassegna “Le joli mai. A 50 anni dal ’68 con la passione di allora” (5-31 maggio), tra cui “La montagna sacra” (1973) di Alejandro Jodorowsky.
Dal 6 al 10 giugno, e siamo veramente arrivati al congedo, nel chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro Grassi di via Rovello, proiezione di film a tema utilizzando il “Cinemobile” in dotazione alla Cineteca Italiana (camioncino d’epoca attrezzato per la proiezione di film all’aperto).
Se non abbiamo detto tutto, si può rimediare alle dimenticanze consultando il sito www.cinetecamilano.it
per il programma completo e le modalità di accesso alle proiezioni, alla mostra e al concerto del 5 maggio.
Succederà un bel ’68.


(Massimo Cecconi)

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