Jean Vigo ritrovato e restaurato

Allo Spazio Oberdan dal 21 al 27 settembre la filmografia completa di un regista rivoluzionario che ha lasciato un segno profondo nella cultura cinematografica e non solo.
vigo foto

Accade nella storia del cinema che un regista morto a 29 anni di età (Parigi, 1905-1934) con in carriera un lungometraggio, un mediometraggio e due corti per una durata di meno di tre ore complessive sia considerato, a ragione, un maestro assoluto, riferimento di intere generazioni di cineasti, a partire dai registi della Nouvelle Vague che lo consideravano un precursore indiscutibile di cinema sociale e civile.

Poco più di un anno fa, la Cineteca Italiana aveva già dedicato al regista una retrospettiva completa delle sue opere accolta da un successo tale che ha spinto ora gli organizzatori a riproporre l’iniziativa forti però di una novità assoluta.

Giusto a partire dal 21 settembre prossimo, verrà presentata infatti una copia restaurata dalla Gaumont di “ Zéro de conduite” (1933) sulla base della pellicola depositata nel 1947 da Henri Langlois, storico direttore della Cinémathèque Française, proprio presso la Cineteca Italiana di Milano che in quell’anno era stata fondata da Luigi Comencini, Alberto Lattuada e da altri studiosi di cinema.

Si è scoperto che questa copia del film ha una durata maggiore rispetto alla versione sino a ora conosciuta, con significativi elementi in più.

Solo questo aspetto potrebbe far impazzire un cinefilo, ma, in assoluto, è un’occasione magnifica per rivedere un capolavoro del cinema mondiale che ha in sé elementi di decisa rottura con il cinema della sua epoca e di affermazione di valori persino rivoluzionari.

Le vicende descritte dal film, ambientate nel microcosmo di un collegio, finiscono per divenire emblematiche per l’intera società dell’epoca: un inno alla rivolta e alla libertà, e alla consapevolezza di diventare adulti malgrado l’oppressione dei padri e delle famiglie.

Quasi una perfetta premonizione di quello che accadrà 35 anni dopo durante il 1968.

Il film rientra a pieno diritto nella categoria degli imperdibili.

Sempre in copia restaurata si avrà anche modo di vedere e rivedere “L’Atalante” (1934) e i documentari “À propos de Nice” (1929) con la coregia e la fotografia di Boris Kaufman e “La natation par Jean Taris, champion de France” (1931), ricco di invenzioni visive e narrative.

Per chi volesse saperne di più su Vigo e sul suo cinema, si consiglia la lettura di “Jean Vigo. Vita e opere del grande regista anarchico” di P.E. Sales Gòmes che rimane l’opera fondamentale per comprendere l’importanza di un autore che in pochissimi anni di attività ha rivoluzionato il modo di realizzare il cinema.

Per l’intera programmazione e le modalità di accesso utile collegarsi al sitowww.cinetecamilano.it

Allons enfants…



Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha