Corte di Strasburgo ribalta la sentenza sull'eterologa
La Corte di Srtasburgo consente la fecondazione eterologa.
La normativa europea lascia però la decisione ai singoli stati. (Marzia Frateschi)07/11/2011
La normativa europea lascia però la decisione ai singoli stati. (Marzia Frateschi)07/11/2011
Una legge che impedisce alle coppie sterili di ricorrere alla
fecondazione assistita eterologa non è una violazione dell'articolo 14 e
dell'art. 8, della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Lo ha
stabilito la Grande camera della Corte di Strasburgo che, con questa
sentenza, ha rovesciato la precedente emessa dalla Sezione semplice il
1° aprile 2010 in merito a una norma austriaca che impedisce, appunto,
la fecondazione eterologa e consente quella omologa. La Grande camera fa
sue le motivazioni avanzate anche dalla Corte costituzionale, che pur
ammettendo le interferenze sulla vita familiare, le giustifica, perché
finalizzate a evitare legami inusuali (per esempio avere due madri
biologiche) e lo sfruttamento di donne svantaggiate. Ma ricorda anche
che la normativa europea non prende posizioni sulla fecondazione omologa
lasciando la decisione ai singoli stati. La sentenza riguarda due
coppie austriache che, nel 2000, si sono rivolte a Strasburgo sostenendo
che la legge austriaca ledeva il loro diritto a formare una famiglia e
le discriminava rispetto ad altre coppie che potevano ricorrere a questa
tecnica. Per le due coppie la fecondazione in vitro con donazione di
sperma o ovuli era l'unica soluzione per poter procreare. Questo esito,
con molta probabilità, condizionerà la decisione della Corte su un
ricorso ancora pendente presentato lo scorso giugno da una coppia
italiana: poiché entrambi affetti da fibrosi cistica, vedono l'unica
soluzione nella fecondazione eterologa in vitro.(S.Z.)
(da : DoctorNews33.- 4.nov.2011)
(da : DoctorNews33.- 4.nov.2011)