La leggenda del favoloso Django Reinhardt
Per lo swing e il jazz lo zingaro Django Reinhardt è un mito. Nato al confine di Belgio e Francia nel 1910, divenne famosissimo nella Parigi degli anni ’30 riuscendo persino a superare senza danni la dominazione nazista. Alla vita e all’opera di questo favoloso musicista, è dedicato lo spettacolo di scena in questi giorni all’Elfo Puccini, proposto da una composita quanto leggiadra compagnia di musici e di attori che, con sapienza e ironia, rievocano un’epopea fascinosa, libertaria e libertina.
Tra brani musicali, canzoni e balletti, un disincantato narratore (Luciano Scarpa) propone la vita e l’opera di Django, dalle miserie dell’infanzia alla ricchezza della maturità, costruita vivendo intensamente tra amori, liquori e divertimenti vari, sino alla prematura morte a soli 43 anni quando si era già ritirato dalle scene.
Sul palco i virtuosismi musicali dell’orchestra Musica da ripostiglio, i balletti e i gorgheggi di tre improbabili quanto deliziose soubrette con qualche anno e qualche chilo di troppo, le divertenti e brave Anna Ferzetti, Eleonora Russo e Marit Nissen, le incursioni verbali di Luciano Scarpa che nella stagione dell’Elfo era già stato coprotagonista di “Mr Puntila e il suo servo Matti”, la regia briosa di Paolo Sassanelli che, in scena, suona anche la chitarra e canta.
75 minuti di divertimento puro e di buona musica con un flash di memoria che rimanda al film di Woody Allen “Accordi e disaccordi” in cui Reinhardt era rievocato da Sean Penn.
Avete tempo sino a venerdì 10 giugno per passare una serata divertente e coinvolgente.