In margine ai premi David di Donatello

Piccola riflessione sul valore dei premi cinematografici. ()
fuocoammare immagine 2

Il mediocre periodo che sta attraversando il nostro cinema viene invece puntualmente osannato dall’assegnazione dei premi David di Donatello che, malgrado lustrini e orpelli, quest’anno confezionati dalla collaudata squadra di Sky, continua a denunciare tutti i suoi limiti.

E’ noto che la lotteria dei premi, gli Oscar insegnano, ha numerose componenti e non tutte rientrano nel canone della qualità e della originalità. Non si vuole quindi entrare nel merito delle decisioni dell’Accademia, anche se alcune di queste gridano vendetta.

Si vuole solo aggiungere sommessa voce a coloro che hanno sottolineato la somma incongruenza di non aver adeguatamente riconosciuto il valore di un film come “Fuocoammare”, facendoci bagnare il naso dalla Giuria dell’Orso d’oro di Berlino, e di aver addirittura ignorato in qualsiasi categoria quello che è stato il miglior film della stagione precedente. Ci si riferisce naturalmente a quel piccolo capolavoro che è “Bella e perduta”, che è scivolato via tra un’operina grottesca e una sceneggiatura incompiuta, una mega produzione algida e un calligrafico fantasy di origine letteraria. Ma tant’è. Il (nostro) cinema è morto? Viva il cinema.




Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha