Addio Città Studi?
Manca una regia per il dopo Expo? La lamentela di Giuseppe Vago, rettore dell’Università Statale di Milano, esposta durante un’intervista a Radio Popolare lo scorso 12 febbraio, forse era solo una boutade. Nei fatti la “regia”, che comprenderà anche il trasferimento delle facoltà scientifiche dell’ateneo da Città Studi all’area Expo, si è manifestata, e piuttosto chiaramente, giovedi scorso. Quando due esponenti di primo piano del Governo, il ministro Maurizio Martina e il Sottosegretario alla Presidenza Claudio De Vincenti si sono incontrati con Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
Oggetto: l’entrata del governo in Arexpo, la società proprietaria dell’area. Il nuovo assetto vedrà l’esecutivo assumere una quota del 40% della compagine azionaria, la quote di Comune e Regione scenderebbero a un pari 25% e a Fondazione Fiera di Milano resterebbe un 10%. Un ingresso che verrà ufficialmente annunciato lunedì prossimo, 29 febbraio. E dovrebbe, di fatto, aprire la fase di avvio del nuovo polo scientifico- universitario di Milano.
Quasi entusiastici i commenti di Giuliano Pisapia: “L’incontro con Martina e De Vincenti è servito a mettere a punto gli ultimi dettagli in vista dell’ingresso del Tesoro nell’azionariato di Arexpo che si concretizzerà nell’Assemblea della Società fissata per fine mese. Una decisione che risponde positivamente a una richiesta che avevamo formulato da tempo.
Adesso è tutto pronto per andare avanti con grande determinazione nell’impegno iniziato nei mesi scorsi per realizzare nell’area del sito di Rho-Pero il grande progetto innovativo che comprende il Campus universitario proposto dall’Università Statale, l’Istituto italiano di Tecnologia e le imprese impegnate nel settore della ricerca e dell’agroalimentare oltre alla creazione di uno dei più grandi parchi d’Europa. Un progetto fondamentale per il futuro del nostro territorio e dell’intero Paese di cui proprio Arexpo sarà il soggetto protagonista per valorizzare al meglio l’area su cui si è svolta l’Esposizione universale”.
I nuovi vertici della società dovrebbero
essere Giuseppe Bonomi nel ruolo di amministratore delegato (indicato dalla
Regione Lombardia), e il rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone,
indicato dal Comune di Milano.
Nel frattempo è stata decisa il 9 febbraio scorso la messa in liquidazione
della società Expo. Quel giorno la presidente di Expo, Diana Bracco, e l’ad
Giuseppe Sala hanno lasciato l'incarico. Al posto di Sala è stato nominato il
prorettore della Bocconi Alberto Grando, presidente della nuova società di
liquidazione. La nuova società ha tre mesi di tempo per elaborare un progetto
di liquidazione: definire sia i beni da cedere, sia le loro modalità di
cessione.
Conseguenze? Dando per buono (come è d’obbligo) il decollo della nuova Arexpo, da lunedì prossimo si aprirà non solo il cantiere Post-Expo, ma anche la “vertenza” Città Studi. Un’area il cui futuro ora diventa piuttosto incerto, tra ventilate vendite e speculazioni immobiliari e progetti di riqualificazione ancora tutti da definire. Una cosa è sicura: Z3xmi continuerà a seguire con attenzione tutta la vicenda. Anche stimolando i cittadini della zona (studenti e non) a dire la loro.