Al via il Bilancio Partecipativo del Comune di Milano

Progetti per nove milioni decisi e co-progettati dai cittadini.
"Un passo intermedio verso le Municipalità".
A Balzani e Rozza il copyright di un progetto che avvicinerà cittadini e Amministrazione.
Un Pisapia disteso e sorridente fornisce anche uno scoop:
"A Milano le primarie si faranno e saranno le più belle d'Italia"
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bilancio partecipato web
Nella Sala dell'Orologio di Palazzo Marino, en attendant l'arrivo del Primo cittadino, gli assessori Balzani (Bilancio) e Rozza (Lavori pubblici) hanno illustrato ai giornalisti le linee guida e il calendario (molto serrato: si parte a luglio con gli incontri pubblici e si sceglieranno i progetti già a novembre), che porterà Milano ad essere la prima grande città italiana a sperimentare su tutto il territorio comunale un meccanismo di coinvolgimento diretto dei cittadini nella scelta, progettazione e monitoraggio di progetti, per un valore complessivo di 9 milioni di euro (in conto capitale, ossia per realizzazioni infrastrutturali), uno per ognuna delle Zone di decentramento, che entreranno nel Piano di investimenti complessivo dell'Amministrazione e saranno realizzati a cura delle strutture competenti.

Conto, partecipo, scelgo è il nome dato a questa esperienza di gestione partecipata di una parte non trascurabile del Bilancio comunale realizzata in collaborazione con IRS, ARCI e ACLI. Ma più che per gli importi (ricordiamo che le spese in conto capitale del Comune ammontano per il 2014 a 1,5 miliardi di cui 450 milioni per investimenti) il Bilancio Partecipativo è importante per la metodologia. Coinvolgimento di tutti i cittadini, da 14 anni in su, progettazione partecipata attraverso incontri di lavoro con gli uffici comunali, scelta con voto a maggioranza, espresso sia direttamente sia per mezzo delle nuove tecnologie, questi i punti di metodo salienti di un progetto che apre notevoli prospettive.

Si tratta, ha spiegato Rozza, di 9 milioni su cui non si è ancora deciso. Saranno i cittadini a farlo e a prendersi la responsabilità delle scelte. Le strutture comunali daranno il necessario appoggio fornendo le informazioni indispensabili, chiarendo gli aspetti legali, amministrativi, tecnici eccetera. Ma i cittadini avranno la possibilità di definire le priorità per opere che potranno essere, a titolo di esempio:

  •  - mantenutenzione asili e scuole

  •  - creazione di campi da gioco

  •  - pavimentazione strade

  •  - rastelliere per biciclette

  •  - piste ciclabili

  •  - interventi sulle biblioteche

  •  - interventi sul verde

  •  - creazione spazi di aggregazione

Insomma un ampio spettro di possibilità in grado di sperimentare molto concretamente un nuovo modello di rapporto tra cittadini e Amministrazione in cui chi vorrà dare il suo contributo (anche giovani di 14 anni, approfondendo l'esperienza dei Consigli di Zona dei ragazzi e delle ragazze) avrà la possibilità di capire e sperimentare concretamente come è fatto un bilancio e come funziona (o a volte non funziona, si potrebbe aggiungere malignamente) la macchina ammistrativa.

A questo punto è arrivato Pisapia, reduce da un incontro col sindaco di Zurigo (il cui tema principale era la questione del traforo del Gottardo). Il Primo cittadino, sfoggiando un sorriso sfavillante, ha spiegato l'importanza del confronto con le esperienze di altre Amministrazioni. A questo proposito in Svizzera, dove è consolidata la prassi dei referendum anche su importanti nomine di interesse pubblico, gli è stata espressa la preoccupazione che alcune pratiche partecipative possono perfino diventare distruttive. Dunque è necessario, anche per l'esperienza milanese presentata oggi, stabilire regole per evitare che “qualche minoranza possa decidere per tutti”. Ma Pisapia ha detto di credere fermamente nel progetto di Bilancio Partecipativo, il merito della cui idea ha attribuito alla Balzani e alla Rozza, perché “farà emergere ciò che gli amministratori a volte non riescono a decidere bene”.

E poi è un'altra prova che l'attuale giunta “pensa anche alle periferie”. Ma soprattutto, nella visione del Sindaco, si tratta di “un passaggio intermedio per arrivare alle Municipalità”.

Un Pisapia sorridente e disteso ha fornito pure un paio di notizie interessanti, definiamole pure uno scoop. Ha confermato che a Milano “le primarie si terranno e saranno le più belle d'Italia” e che un comitato di undici saggi in rappresentanza di tutte le componenti della coalizione di centrosinistra “sta preparando un codice etico” la cui mancanza, ossia la mancanza di valori condivisi, “è alla base dei fallimenti” che si sono verificati recentemente (senza ovviamente riferirsi a nessun caso specifico). E quando ci saranno le Municipalità, ha affermato, ci saranno le primarie anche a quel livello.

È sembrato davvero in forma il Sindaco arancione che si avvia a concludere il mandato con un bilancio a nostro avviso, seppure tra luci ed ombre, nel complesso molto positivo. Forse sarà proprio perché si appresta a togliersi dalle spalle un peso non indifferente. Quello di aver portato la nostra città dal buio affarismo della destra a una prospettiva di sviluppo più moderno, civile, democratico e anche più pulito e solidale che mancava a Milano da troppo tempo e di cui l'avvio dell'esperienza di partecipazione presentata oggi è un altro importante esempio. Ma lo rivedremo, c'è da scommeterci.

Adalberto Belfiore



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Re: Al via il Bilancio Partecipativo del Comune di Milano
09/07/2015 beppe
Ho approfondito un po' la questione. Dato che di partecipazione a Milano mi interesso dal 1994. Quello che ci viene presentato dal Comune e dall'Assessorato Lavori pubblici non è un bilancio partecipativo. Ma un'altra cosa. Un bilancio partecipativo, come si fa in tutto il mondo e anche in molte città italiane (ultima Monza) è una messa a disposizione dei cittadini di una quota del bilancio locale. Su questa si stimolano i cittadini a generare idee, aggregarvi consenso, e con la collaborazione del Comune a tradurle in progetti esecutivi. I quali vengono votati in competizione tra di loro.
In questo caso invece abbiamo una mera raccolta di "esigenze" dei cittadini zona per zona. Poi la delega a una commissione deliberante ristretta formata non si sa come, forse selezionata dall'alto. In cui cittadini prerscelti (da chi?) operano con i facilitatori di Avventura Urbana e i funzionari dell'assessorato per definire la lista dei progetti da mandare in votazione. Ovvio, i progetti già definiti dall'assessorato avranno il vantaggio di essere subito cantierizzabili, quelli più "creativi" no. Non solo, questa commissione "chiusa" dove si decide tutto lascia qualche dubbio di trasparenza. Spero di sbagliarmi.
Si va infine al voto e alcuni progetti verranno approvati. Nei limiti del mlione per zona.
Questo l'iter di una che chiamerei più propriamente come "consultazione popolare controllata sulle opere pubbliche comunali". Termine del tutto dignitoso, per carità. Ma lascerei perdere il più nobile "bilancio partecipativo", dato che proprio non è tale la cosa.
In sè l'operazione è comunque geniale. Il comune e l'assessorato non rischiano nulla. Nelle commissioni chiuse i cittadini saranno faccia a faccia con i facilitatori professionali, e probabilmente indirizzati alle scelte "giuste". In tal modo opere pubbliche a rischio che altrimenti avrebbero visto comitati di opposizione spontanei (vedi caso Pratone-M4) avranno l'imprimatur "partecipativo". E nessuno potrà opporsi di fronte a cotanta prova di democrazia.


Re: Al via il Bilancio Partecipativo del Comune di Milano
09/07/2015 adalberto
Acc... per una volta che mi ci ero sforzato, di essere ottimista! Purtroppo devo ammettere di non essere un conoscitore profondo del tema partecipazione. Mi è stato richiesto di "coprire" la presentazione e ho solo cercato di descrivere ciò che è stato presentato, sottolineando i dati obbiettivi (i famosi 9 milioni) e la buona luce sotto cui il ha posti lo stesso Sindaco (nientemeno che "un passo intermedio verso le Municipalità"). Se invece non è così forse varrebbe la pena di approfondire e dunque togliere dall'errore gli ingenui come me. Ma soprattutto i nostri affezionati lettori.


Re: Al via il Bilancio Partecipativo del Comune di Milano
08/07/2015 beppe
Forse sei troppo ottimista, Adalberto. Questo è un bilancio partecipativo solo di facciata. I cittadini infatti non avranno la possibilità di proporre progetti ma solo "esigenze" che verranno poi inglobate in commissioni scelte dall'alto (moderatori di Avventura Urbana e Comune) con il compito di formulare i veri progetti che andranno al voto finale. E con un privilegio per quello che è già in itinere nell'assessorato di Carmela Rozza, la penatiana.
A me non pare molto soddisfacente questo metodo e questo iter, tanto caro alla Jolanda Romano. Mi pare più un mezzo per far digerire ai milanesi opere che altrimenti sarebbero state osteggiate. Spero di sbagliarmi ma di sicuro questa non è la partecipazione che vorrei.


 
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