Riflessioni......e poi cosa avverrà?

Pubblichiamo la lettera che abbiamo ricevuto da un'amica a noi vicina. Per condividere una testimonianza sommessa e toccante da parte di chi lavora nel luogo in cui è avvenuta la strage.    ()
tribunale milano 2
Immagino che tutti, uscendo dal proprio luogo di lavoro, tirino un sospiro di sollievo. Da trent’anni ormai, ogni giorno esco dal mio e veleggio nell’aria, come se dentro, fino a poco prima, respirassi un’aria diversa, come se gli ormeggi del volo si fossero moltiplicati con il passare degli anni, rendendo sempre più inestricabile ed invisibile ogni via di d’uscita.
La sensazione che provo non è forse tanto quella di uscire, a ripensarci, ma quella di sfilarmi...di stare per sfilarmi da un’immenso castello di carta, in modo rapido e improvviso, per far sì che non crolli.
Qualche volta, in effetti, cadono una o due carte, ma il castello rimane in piedi, potrebbe sembrare, per miracolo.
Secondo me è la calcificazione del dolore che si è infilato in tutte le crepe a tenere in piedi la struttura. Tantissimi dolori ripiegati negli angoli, le incrostazioni più tenaci delle anime vissute in miseria e nella solitudine che logorano le passioni più sane e riempiono le fessure tra una carta e l’altra, tanto che la tua sembra ogni giorno più pesante e sul punto di cadere dall’impalcatura.
Un soffio, un semplice soffio di  purissima speranza, non pare poter insinuarsi neppure nella più sottile delle infiltrazioni. E’ questo, temo il segreto del luogo.Troppe lacrime,troppi sanguinosi episodi, vendette, e mai, un soffio di speranza. Per questo dopo che settimana scorsa è suonata la sirena d’allarme e un brivido davvero odioso ha scosso le nostre fondamenta, tratteniamo il respiro e piangiamo addirittura dei morti. Ormai il dolore che si è accumulato in tutti questi angoli è diventato un veleno di cui non si trova l’antidoto. Lo distillo ogni giorno nelle voci della gente, nel cuore delle persone che frequentano il luogo. Attendiamo con ansia un vero piano d’evacuazione.
Lettera firmata

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