I Comitati per Milano verso le elezioni del 2016

Ieri, 16 febbraio, si è tenuto al CAM di corso Garibaldi un affollato appuntamento dei Comitati per Milano per prepararsi alla campagna elettorale 2016. ()
la milano che vogliamo
Tantissime persone, talmente tante da costringere molti a rimanere fuori dalle porte, hanno affollato la sala del CAM di corso Garibaldi. Ma, oltre alle vecchie facce che hanno contraddistinto la gloriosa campagna elettorale 2010-2011, erano presenti molti assessori, consiglieri comunali e dei consigli di zona, nonché i segretari di partito dei principali 4 partiti della coalizione di centro sinistra al governo di Milano.
Si respirava palpabile la voglia di rivivere quella bellissima esperienza del maggio 2011, però partendo da un punto fermo, questi 4 anni di governo che hanno visto un'amministrazione che ha ribaltato le vecchie abitudini delle giunte precedenti di vedere la città come oggetto di sacco, e che ha ridato a Milano il ruolo di capitale morale di un'Italia che sempre più vede la sua politica troppo lontana dalla gente.
Dopo un'introduzione, forse un po troppo autoincensante, dei Comitati e di quanto hanno fatto in questi 4 anni, sono cominciati gli interventi che sono sempre stati bilanciati tra l'amore per questa giunta e le critiche per quanto non ancora fatto.
Non voglio qui elencare i molti pro di questa giunta, per cui evidenzio le principali critiche mosse.
Innanzitutto una disattenzione nei confronti delle periferie, la richiesta di trovare le risorse per l'edilizia popolare comunale, la parziale mancata attuazione dei referendum del 2011.
A queste critiche ha alla fine risposto lo stesso Giuliano Pisapia, spinto ad intervenire da Paolo Limonta, che non si è detto d'accordo soprattutto con la critica riguardante le periferie, ricordando che ben il 70% delle spese in conto capitale e delle spese correnti sono destinate ad interventi nelle perifierie. Interventi che hanno portato alla riqualificazione di molte aree, all'assegnazione di 300 spazi abbandonati e alla creazione di nuovi parchi e giardini.
Un intervento particolarmente apllaudito è stato fatto da un ragazzo, che, venuto per ascoltare, alla fine ha parlato per ribadire che il metodo per fare il vero salto di qualità nella politica è la partecipazione, ma non quel terine di cui ci si sciacqua fin troppo spesso la bocca, ma una pratica costante, un contratto, così come detto da Anna Fazzi, tra la cittadinanza e l'amministrazione.
Senz'altro la partecipazione è stato il tema centrale di quest'assemblea e, bisogna riconoscere, che è stata fino ad adesso l'occasione mancata di questa amministrazione. E' vero che ci sono stati un paio di interventi strutturati come ad esempio il cavalcavia Bussa o il parco Segantini, ma  poca cosa rispetto alle aspettative dei più.
Un momento importante è stato l'intervento dei segretari di SEL, PD, Rifondazione e Movimento Milano Civica. Il loro intervento è stato di rafforzamento dell'esperienza di questa colazione ed il desiderio di continuare questa esperienza, perché il laboratorio Milano deve essere d'esempio alla politica nazionale.

In tutto ciò noi diamo per scontato che il candidato sindaco per il 2016 sia o Giuliano o un'altra figura che rappresenti l'attuale coalizione, ma non dimentichiamoci dell'importanza di Milano per il PD e personalmente non credo che Renzi perda l'occasione, in caso di non ricandidatura di Pisapia, di proporre un suo candidato forte e le primarie in Liguria devono servire da monito sui pericoli di ingerenze del centro destra nella scelta di un candidato renziano.

Voglio ricordare ai Comitati che ci aspetta un importantissimo appuntamento che sarà il banco di prova del rapporto tra questa giunta e la cittadinanza. Parlo dei 9 milioni di Euro destinati alle zone per progetti di bilancio partecipato. Questo appuntamento è cruciale, su cui la giunta si gioca la rielezione e su cui i Comitati possono affiancare i facilitatori per informare e coinvolgere i cittadini. Come dice Livio Grillo, la vera sconfitta sarebbe che anche a Milano ci fosse lo stesso livello di astensionismo delle recenti elezioni in Emilia.

L'altro appuntamento è quello delle ex Officine per Milano che verranno riformate, però  questa volta partono da un vissuto che toglie molti di quei voli pindarici usciti  nella versione 2010.

Per concludere, questa serata è stata una bella tappa nel lungo e difficile percoso che stiamo prarticando per creare una città sempre migliore.



foto di Maurizio Anelli


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