L'Istituto dei Tumori ritornerà se stesso?

"L'eutanasia" dell'Int, ben documentata in decine di appelli e documenti sindacali, potrebbe invertirsi. Il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha voluto incontrare le Rsu di base dell'istituto. Prendendo atto della crisi e preannunciando un tavolo di riforma non solo dell'Int ma di tutti i "veri Irccs". In passato i pilastri della ricerca medica in Italia e la linfa vitale per il ministero (che li controllava direttamente). Oggi sempre più indeboliti dalla regionalizzazione e spesso ridotti allo status di ospedali specializzati.
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Lorenzin

Colpo di scena. L’Istituto nazionale dei tumori tornerà quello di un tempo, uno dei pilastri scientifici del ministero della Sanità (oggi Salute), alle sue dirette dipendenze e con una robusta attività di ricerca?

La nuova prospettiva si è aperta inaspettatamente lunedì scorso, in un incontro informale tra i rappresentanti sindacali di base (Usb e Nursind) dell’Int con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. "Da un paio di settimane – spiega Pasquale Brunacci, membro dell’Rsu dell’stituto -  avevamo già inviato al ministro la nostra documentazione sullo stato di crisi dell’Int, chiedendole di partecipare a un convegno sul nostro futuro. Quando è giunta a Milano per il convegno tenutosi lunedì in Regione sul piano sanitario di Maroni, ci ha fatto contattare dalla sua segreteria. E abbiamo fissato, al volo, un incontro subito dopo il convegno. L’abbiamo trovata subito molto informata e disponibile, soprattutto quando abbiamo spiegato la crisi esplosa con le dimissioni a catena del direttore generale, direttore scientifico, amministrativo e sanitario dell’istituto. Oggi decapitato. E le abbiamo proposto un tavolo tra Ministero, regione e Lavoratori su un progetto per il nostro futuro>.

Normale amministrazione, fin qui, in un’Italia con innumerevoli punti di crisi. Molto meno banale la risposta della Lorenzin, che ha subito rilanciato, proponendo un tavolo ben più ampio, sul futuro di tutti i “veri” Irccs (istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), e non solo dell’Int.

<L’impressione è che il ministro faccia sul serio. Ha in mente una riforma strutturale – dice Ugo Cerchiari, una vita come rappresentante sindacale dell’istituto – oggi la ricerca sanitaria è al lumicino. E  anche l’Istituto superiore di Sanità ne soffre, con evidenza. Vengono meno i “pilastri” scientifici su cui può fondare le sue direttive. Ne avrebbe bisogno, a dir poco, nell’oncologia, nella cardiologia, nelle neuroscienze, nell’infettivologia. E invece tutti gli Irccs nazionali pubblici, i protagonisti storici della ricerca in questi campi sono stati regionalizzati>. <E oggi, nella sostanza, siamo stati declassati allo status di ospedali specializzati – continua Dario Postè, dell'Usb -  con attività di ricerca sempre più limitate, di corto respiro, appoggiate su finanziatori e ricercatori esterni e precari>.

E' solo un aspetto di quella che l’Rsu, fin dallo scorso settembre ha definito come “l’eutanasia” dell’Int. Un continuo calo di risorse, la moltiplicazione del precariato, l'abbassamento di tono anche nei reparti oncologici. E persino l’ingresso, nei vertici, di personaggi strettamente connessi a politici di potere.

Il ministro Lorenzin, però, sembra intenzionata a intervenire. Ha dato mandato al suo staff di organizzare il tavolo dei “veri Irccs” (un tempo erano cinque, ma ora, dopo la riforma questi sono nominalmente proliferati, e oggi la prestigiosa sigla fregia una trentina di ospedali, e non tutti appropriati).

Se l’iniziativa andrà avanti (e traspare il carattere prioritario per il ministero della Salute) l’impatto potrebbe essere sostanziale. Non solo per l’Int ma anche per il Besta, forse il Monzino, lo Spallanzani. Per la ricostruzione di un nucleo scientifico sanitario, un bene pubblico fondamentale, che stava avvizzendo.

Beppe Caravita

 

 


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Re: L'Istituto dei Tumori ritornerà se stesso?
22/01/2015 pasquale
Ottimo articolo con molta sostanza e tanta speranza.


 
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