Associazione Jonas Onlus

Dal 2003 Jonas Onlus, associazione senza fini di lucro con diciotto sedi in Italia, fondata da Massimo Recalcati, è impegnata nella cura di nuovi sintomi del disagio contemporaneo:anoressia, bulimia, obesità, attacchi di panico, depressioni.

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jonas onlus massimo realcati
Uno dei principi etici su cui si fonda l' Associazione è rendere il costo della terapia accessibile a tutti. Il trattamento terapeutico prevede uno spazio d'ascolto che assegna valore centrale alla parola della persona. Questo per permettere l’elaborazione delle cause della sofferenza e la scoperta di altri modi per esprimere la singolarità di ognuno che non siano quelli patologici di cui si è già potuto sperimentare il fallimento.Il nome dell'Associazione, Jonas, prende le sue origini a partire dalla figura biblica di Giona, che si può dire racchiuda in sé il tratto del soggetto contemporaneo.
Giona, che è chiamato da Dio a eseguire una missione che ha dell'impossibile: predicare, lui, ebreo, la parola del suo Dio nella città di Ninive, città non-ebrea, capitale dell'Assiria, dove regnano il peccato e la dissoluzione; egli risponde fuggendo continuamente dall'assunzione del proprio compito. Sfugge così dalla possibilità di responsabilizzazione e, di conseguenza, dalla realizzazione del proprio destino.Questa fuga, che Giona intraprende imbarcandosi su una nave, si manifesta attraverso una spinta alla morte: il profeta passa infatti intere giornate nella stiva della nave a dormire del suo sonno stordito, sordo ai richiami di Dio.
Si potrebbe definire questo sonno come un "sonno senza sogni": per la psicoanalisi, se il sogno ha un senso in rapporto al desiderio inconscio, il sonno ha una funzione difensiva; dormire mostra un'esigenza di separazione assoluta dal luogo dell'Altro.
Nel racconto Biblico accade poi che un nuovo richiamo di Dio si manifesti attraverso una violenta tempesta: Giona si riconosce causa di questa e chiede ai marinai di essere gettato in mare.

Risponde esprimendo la volontà di morire, cioè ancora all'opposto della logica del desiderio.La sorte corre in aiuto a Giona: un grosso pesce lo inghiotte e lo tiene protetto nel suo enorme ventre.
Là il profeta passa tre giorni e tre notti dormendo: fa della prigione la sua casa. Su questo punto si apre una faglia: Giona, chiuso nel ventre del pesce, invoca Dio perché lo faccia uscire, gli restituisca la vita, la tensione vitale.Si tratta dell'apertura che, come un effetto di verità, la psicoanalisi può consentire e, a partire da ciò, permette di accogliere un soggetto; ad un'invocazione (di aiuto) la psicoanalisi può rispondere.

Si può notare come l'episodio del grosso pesce abbia una forte ridondanza letteraria: in Collodi per esempio, è presente questo tema dell'essere nel ventre del pescecane, dove ancora una volta appare il sonno stordito, nella stiva, nel grosso pesce, non nel luogo dell'Altro, ma in una sorta di contenitore che separa dall'Altro.Dio lo accontenta, facendolo vomitare dal grosso pesce: il vomito, l'espulsione, rimette Giona in contatto con la parola dell'Altro. Il profeta esce dal sonno stordito, esce dal godimento della prigione, ritorna ed assume l'impresa impossibile che Dio gli ha consegnato: va a Ninive e predica proprio nella città del peccato, con furore, la parola di Dio. Questa città lo ascolta, il re lo ascolta, tutti in preghiera ascoltano la parola di Giona.Ma qui si evince ancora il tratto particolare di Giona: invece di essere contento degli effetti della sua parola sull'Altro, Giona non è soddisfatto; esige che Dio realizzi la profezia che lui è andato a portare nella città, e cioè la distruzione di questa. Non si accontenta che la sua parola sia stata ascoltata, ma vuole che Dio faccia piazza pulita della città, vuole un suo intervento spietato: deve distruggere la città implacabilmente. Ma poiché Dio è misericordioso e sa perdonare l'imperdonabile, la sua saggezza lo porta a salvare tutti, Giona ripropone all'Altro la sua volontà di morire.

In tutte le sue sedi Jonas Onlus conduce un'intensa attività di prevenzione con una particolare attenzione per il mondo giovanile. Per l’impegno svolto in tale attività, hanno ottenuto il riconoscimento del passato Ministero per le Politiche Giovanili e dell’attuale Ministero della Gioventù e il mandato istituzionale di occuparsi di prevenzione dei disturbi alimentari nelle scuole medie e superiori con il progetto di prevenzione denominato Alimentare il desiderio, realizzato su tutto il territorio nazionale con la partecipazione attiva di diverse sedi Jonas Onlus. La prospettiva di cura di Jonas Onlus ha sullo sfondo il problema di una ridefinizione generale della dimensione del legame sociale e una nuova alleanza del soggetto con il proprio desiderio. Pensano che ci sia guarigione quando c’è un nuovo incontro tra il soggetto e il suo desiderio e che ci sia possibilità di costruire legami sociali creativi solo quando il legame si nutre del lievito del desiderio singolare.
Per contattare la sede di Milano Via Giovanni Da Procida, 35/a
Tel. 02 55230804
e-mail: milano@jonasonlus.it

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