Scoprire Milano

Un libretto edito dal quotidiano Il Giorno che racconta una Milano diversa, fatta di luoghi un po’ alternativi e un po’ speciali. Sicuramente originali, se non unici. Procuratevelo (il libretto). ()
Scoprire Milano0001

Alberto Oliva è un giovane signore che si diletta in varie attività. Principalmente si occupa di regie teatrali (vanta un diploma alla Scuola Paolo Grassi di Milano) per cui collabora con alcuni dei migliori teatri italiani.

Tra le mille suggestioni, collabora con il quotidiano Il Giorno ed è titolare della rubrica Anime nascoste che, pare, abbia un certo seguito. Proprio da questa esperienza editoriale quelli de Il Giorno hanno pensato di allegare (gratuitamente) al loro quotidiano un ameno librino che reca il titolo Scoprire Milano. Locali,negozi, gallerie e spazi alternativi per vivere bene in città.

Il libretto, di buona confezione e di comoda tasca, propone un percorso cittadino alla ricerca di luoghi e spazi che presentano una particolare e originale forma di espressione sia culturale che commerciale, giusto per non demonizzare niente e nessuno.

All’interno della proposta cittadina, ci siamo divertiti a trovare e riconoscere situazioni che “vivono e lottano insieme a noi” nella nostra zona, tra qualche sorpresa e qualche conferma sempre però all’insegna del buon gusto e della buona qualità dell’offerta. Vedere per credere, come diceva san Tommaso.

Andiamo a incominciare con qualche segnalazione tra le segnalazioni.

In quella che è correttamente definita zona EST fa subito bella mostra di sé Casa Boschi Di Stefanodi via Jan 15, particolarissima casa museo che ospita una collezione unica di arte del ‘900. Qualche autore? Lucio Fontana e Piero Manzoni, Giorgio de Chirico e il fratello Alberto Savinio, Giorgio Morandi e Mario Sironi.

La casa museo è visitabile con normale apertura al pubblico (www.fondazioneboschidistefano.it).

Per assaggiare buona cucina eccoDroghera Plinio di via Plinio 6 e Gattò di via Castel Morrone 10.

Nella prima potrete partecipare allo “slow date” in un assoluto elogio della lentezza (a tavola), nel secondo, che all’origine ospitava, oltre al ristorante, anche una boutique e un’agenzia di viaggi, oggi si mangia solo ma bene e con soddisfazione. Un “difetto” per i più? Prezzi alti.

Tra i luoghi del libro, viene segnalata la Libreria Popolare di via Tadino 18 che ha alle spalle una storia lunga e nobile. Nata dall’esperienza de La corsia dei servi di padre David Maria Turoldo, scrittore e pensatore cattolico (caro ad Alda Merini) che partecipò attivamente alla Resistenza, la libreria ancora oggi si distingue per il suo impegno culturale e sociale.

Per passare a cose più frivole, ma non meno interessanti, ecco in via Felice Casati 27 Pavè, luogo di culto per colazioni a base di dolci strepitosi (assaggiati). Anche in questo ameno luogo non mancano momenti di carattere culturale (incontri e mostre) all’insegna di “…and on the 7th day God had breakfast”. E se lo ha fatto Dio…

A pagina 105 del libro fa bella mostra di sé la scheda di Piscina Comunale di cui siamo affezionati frequentatori nonché estimatori. In questa piscina comunale non si nuota, ci si va per farsi fare fotocopie o la stampa della tesi di laurea (siamo in via Campiglio in zona Politecnico) e per fruire di mostre estemporanee di arte più che contemporanea. Sulle pareti di quella che è a tutti gli effetti una copisteria compaiono a tempo debito mostre a tema coordinate da Adriano Pasquali, a sua volta artista inventivo quanto basta e anche più. Qualche titolo? “Fazzoletti d’artista”, “Non rompere le scatole” e “Nero su bianco” che è la mostra in corso in questi giorni.

Sul versante intrattenimento eccoSanteria di via Paladini 8. Dal 2011 un gruppo “ostinato e contrario” di giovani provenienti dalla scuola del Magnolia di Segrate, ha rivalutato questo simpatico luogo che si presenta, contemporaneamente, come caffetteria con dehors estivo, spazio mostre, bookshop, spazio coworking. Buon cibo, buona birra, tanta buona musica e libri, quadri, fotografie... Da frequentare. Vi sorprenderà. Le ultime cronache dicono che il gruppo sta ora lavorando a un nuovo (grande) progetto dalle parti di viale Toscana. Complimenti.

Con una vocazione simile ecco Upcycledi via Ampère 59, bar-pub monotematico (la bicicletta) che offre colazioni, pranzi e cene d’ispirazione nordica (lo chef è svedese), ma anche spazi per incontri e convegni, nonché scrivanie per coworking. Un bike cafè versatile e molto ben frequentato che ha invertito una triste tendenza, trasformando un garage in un luogo di incontro e di cultura, e non viceversa. Bene così.

Che dire poi di Turnè di via Frisi 8 ispirato all’omonimo film di Gabriele Salvatores? Locale vintage ispirato alla settimana arte con proiezioni e trovate spiritose (anche in senso etimologico). A proposito, sapete cosa accadrà se dovessero entrare contemporaneamente nel locale Salvatores, Abatantuono, Bentivoglio e Laura Morante? Scopritelo da soli.

Gode di notorietà conclamata lo Spazio Teatro No’hma per via di un progetto culturale iniziato qualche anno fa da Teresa Pomodoro, in quello che era una “casa dell’acqua”, e che oggi viene portato avanti dalla sorella Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano. Luogo di teatro, musica, incontri, non è difficile trovare sul piccolo palco personaggi come Giovanna Marini, Renzo Arbore, Fabio Treves, Maurizio Cucchi e Giancarlo Giannini. In questi giorni è di scena Peppe Barra e la sua esplosiva napoletanità.

Il libretto nasconde altro ancora, vi invitiamo a recuperarlo e a sfogliarlo con attenzione, le buone idee e le buone occasioni non mancano. Tutta vostra la città.




(Massimo Cecconi)



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