Replica a Expo, M4, tutta colpa dei comitati......
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1. Se ha specifiche informazioni riguardo comportamenti illeciti è pregato di rivolgersi presso la questura di via Fatebenefratelli o presso la stazione dei Carabinieri o di Polizia più prossima alla sua abitazione, altrimenti eviti la facile e inutile demagogia.
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2. La metropolitana linea 4 ad automatismo integrale, nasce nel 1998, e da allora viene descritta in una moltitudine di articoli sui più noti quotidiani nazionali con edizioni locali su Milano. Una rassegna stampa integrale riempirebbe facilmente un grosso volume. Riguardo ai passeggeri sulla Metropolitana 5 sono lieto di informarla che da recenti statistiche sia di ATM che della società concessionaria, i viaggiatori giornalieri sono superiori alle aspettative tanto da far registrare nei primi sei mesi di esercizio un totale di 5 milioni di passeggeri pari a circa 27800 pax/giorno ben superiori ai 12000/14000 previsti. Per quanto riguarda la metro 4, che nasce anni prima della linea 5, la sua utilità non è solo certificata e ritenuta superiore alla M5 stessa, ma apprezzata sia dalle associazioni degli utenti sia da personalità come Marco Ponti, che sebbene ne critichi l’impianto economico (come peraltro il noto professore fa su OGNI opera di trasporto pubblico da anni) ne sottolinea l’ottimo tracciato utile a coprire due zone scarsamente servite e in perenne affanno di trasporto pubblico di qualità.
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Articolo su articolo descrivono in mille occasioni la gara di appalto (unica) e l’avvio dei cantieri.
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Nel mondo non si è mai verificata la condizione in cui una metropolitana sia magicamente apparsa nel terreno senza la necessità di approntare dei cantieri.
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Certo le garanzie sui tempi di esecuzione sono un dramma nel panorama italiano, inutile nascondere che questo causi traumi nelle persone. Tuttavia la Metro 4 segue fedelmente il processo economico e industriale della metro 5, la prima metropolitana italiana che aprirà i battenti nel giorno esatto previsto all’apertura dei cantieri. Non solo, ricordo che la Metro 5, costruita anch’essa con il sistema del project financig, ha visto il primo cantiere nel 2007 e l’apertura del primo lotto nel 2013, dopo soli 6 anni, e dell’ultimo tratto, partito in ritardo perché connesso alle opere del progetto Porta Nuova, nel 2014. Con la completa risistemazione delle aree in superficie, inclusa la ripiantumazione di alberi, in numero maggiore di quelli iniziali. Il secondo lotto i cui lavori sono iniziati nel 2010 vedrà, come previsto, l’apertura delle prime 5 stazioni entro maggio 2015, e l’apertura di altre 4 entro il 2016. Resterà mancate la sola stazione Tre Torri in quanto compresa nel cantiere CityLife (ex-fiera). Con il ripristino integrale delle aree in superficie. L’unico aumento di costi è nato in fase di assegnazione dell’appalto, con la finalità di aprire la linea entro il 2015, non vi è stato alcun aumento di costi non preventivato.
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Definire maligna l’idea di presentare un cantiere di un’opera di cui si parlava da 15 anni, prima di aprirne i cantieri proprio non ha un senso. Il comitato Pratone, a cui presumo si riferisca, nasce prima della presentazione dei cantieri Argonne-Tricolore fatto presso la biblioteca Valvassori Peroni, ovvero quando inizio la realizzazione del cantiere Forlanini FS anch’esso oggetto di una precedente presentazione. Il comitato pratone poi ha esaurito la sua attività una volta raggiunti alcuni accordi compensatori con il comune.
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Il fatto che la metro 4 non sarà aperta per l’Expo è una colpa politica grave che però non inficia assolutamente il progetto che nasce almeno 8 anni prima della candidatura alla manifestazione da parte di Milano. Talaltro è cosa ormai nota e stranota che la metro 4 non sarà presente nel 2015, sebbene il cantiere proceda con grande velocità e puntualità, la prima delle due talpe arrivarerà al Pratone nel prossimo mese di novembre e la stazione di Linate sarà completa entro il 2016. Nessuna banca ha mai mostrato disinteresse per l’opera, anzi la riduzione continua dei tassi d’interesse e l’ingresso, per ordine del governo, della Cassa Depositi e Prestiti in tutte le grandi opere, hanno permesso un sostanziale ridimensionamento di tassi d’interessi per il relativo mutuo. Forse è più questo a dar fastidio alle banche rispetto all’utilità dell’opera.
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Il comune ha incontrato anche noi a favore e in quell’occasione è stato precisato da noi all’assessore che il responsabile unico per una rinuncia è questa giunta, è e resta una scelta politica. E poco ho da dire sull’eminenza grigia. Immagino si riferisca al professor Beria, che ha spesso collaborato con il Ponti di cui ho detto tutto sopra. Talaltro è da tempo che l’attenzione sulle richieste dell’unico comitato ora attivo (Dezza/Foppa/Solari) formalmente non contrario alla Metro 4, è affiancata alla critica sui costi portata avanti anche da personaggi come l’assessore D’Alfonso, che prima in giunta vota a favore e poi si smarca, o dal signor De Corato che da vicesindaco firmò sia il progetto definitivo, sia la gara d’appalto e scelse anche il vincitore con tanto di ormai famoso pozzo di calaggio in Solari e poi si lancia in arditi comizi contro ciò che lui stesso ha autorizzato.
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I conti sono cosa nota e stranota da anni.
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Sia sicuro che se questa amministrazione dovesse fare un passo indietro, Pisapia e la sua giunta verranno ritenuti gli unici responsabili, poi che vi sia la scusa del comitato, la scusa dei costi (noti da sempre) o la trappola politica, la firma è sempre quella del sindaco, il voto quello della giunta e del consiglio comunale. Se poi, come suggerisce le, la cosa è voluta, la invito fin d’ora a collaborare per far emergere fatti così gravi, ma alla dietrologia credo poco.
Comunque al d là di ogni considerazione invitiamo sempre chi, come noi, pensa che i cantieri della Metro 4 vadano aperti subito e senza indugi, a firmare la petizione per sensibilizzare la giunta sul sito:
Firmato Associazione MetroxMilano, www.metroxmilano.wordpress.com