Expo. M4, tutta colpa dei comitati.......
Riceviamo e pubblichiamo perché ci sembra corretto che le opinioni espresse dai lettori trovino spazio su queste pagine, indipendentemente dal fatto che siano o meno condivisibili. Le considerazioni svolte non coincidono necessariamente con quelle della redazione di z3xmi.it, ma riteniamo rappresentino in parte quelle di altri cittadini. Non vogliamo in questa sede esprimere alcun commento ed abbiamo solo omesso quelle parole che riteniamo possano risultare irrispettose od offensive e per tal motivo non pubblicabili"
(La redazione)29/10/2014Hai fatto errori di progettazione? Sei in ritardo con i lavori? Le banche ti tagliano i finanziamenti? Non ti preoccupare, tira avanti, tanto, alla fine sarà “tutta colpa dei comitati”, nuova arma segreta a disposizione di amministrazioni distratte, di aziende rapaci e dell'ormai tradizionale “magna – magna” italiano quando ci sono di mezzo le “grandi opere”. Si, perché se le “vie d'acqua”, previste per l'Expo 2015, non si faranno sarà tutta colpa dei comitati, e lo stesso discorso varrà anche per la metropolitana linea 4 e per qualsiasi opera futura che, per qualsiasi motivo, non sarà portata a termine o sarà ridimensionata. Volete sapere come si fa? Seguitemi con pazienza.
1. Si progetta una qualsiasi opera (tipo Expo, Metropolitana 4, Città della salute, ecc) dove ci sia “tanto da mangiare per tutti”, tenendo ben presente gli interessi personali, quelli degli amici e quelli degli amici degli amici.
2. Dalla prima fase di progettazione si escludono sistematicamente le realtà su cui ricadrà l'opera: cittadini, interi quartieri, associazioni, che rimangono all'oscuro delle dinamiche operative, di come si svilupperà e di quale impatto avrà tutta l'operazione. Si batte la grancassa mediatica magnificando (oltre ogni ragione) i benefici “per la collettività” portati dalla nuova opera (le parole da usare sono: sostenibilità, lavoro, efficienza, opportunità). A puro titolo di esempio si considerino i milioni di visitatori previsti per l'Expo (alla candidatura di Milano ne erano previsti 30 milioni, poi scesi a 20, adesso ridimensionati a 10 – di cui, per inciso, 5 milioni sono i turisti che, Expo o non Expo, ogni anno visitano Milano - . Ma possiamo citare anche i milioni di passeggeri previsti per la M5 (mai visti) e quelli fantasticati per la M4.
3. Si ottiene la prima tranche di finanziamenti, partono le gare, ci sono le prime assegnazioni, tutto, sempre, alla chetichella.
4. Iniziano i lavori. Grandi buchi, movimenti terra, rumore, camion, ruspe.
5. A questo punto i residenti si accorgono che “la grande opera” sarà pure utile alla collettività, ma porta un sacco di problemi, e s'i.......... . Si, s'i.......... perché nessuno gli ha mai raccontato niente di quello che sarebbe successo, perché se glielo avessero raccontato prima (“se me lo dicevi prima” diceva Jannacci) probabilmente avrebbero chiesto garanzie sui tempi d'esecuzione, avrebbero chiesto di mettere in atto misure di mitigazione dei disagi (che costano molto e le imprese DEVONO contenere i costi), magari avrebbero anche potuto ESPRIMERSI in merito a certe scelte effettuate da chi in un quartiere non ci vive e non ci lavora e magari avrebbero potuto dare qualche “buona idea” per migliorare il tutto.
6. Siccome ci sono malumori e il mormorio (anche mediatico) cresce, amministrazione e imprese, magnanimamente, decidono di spiegare pubblicamente quello che sta succedendo sulle teste dei cittadini, solo che i cittadini (i..........) , nel frattempo, si sono costituiti in un COMITATO! E che succede quando “le alte sfere “ li incontrano ? Li fanno i............ ulteriormente, perché a domande precise danno risposte fumose (vedi Maran e le imprese quando hanno fatto la riunione per la M4 all'Auditorium di Valvassori Peroni, una figura barbina) confermando l'impressione di impreparazione e pressapochismo in merito all'esecuzione, ai tempi e al rapporto costi/benefici dell'opera stessa. Risultato? La protesta monta, “il Comitato” prende vigore e comincia ad avere un'eco mediatica maggiore.
7. Altri finanziamenti vengono erogati, però.... (e qui parlo specificatamente di M4).... la società mista che deve essere costituita tra Comune di Milano e Imprese costruttrici non è costituita, i lavori sono in netto ritardo (Maran aveva promesso le 3 fermate Linate, Quartiere Forlanini e Forlanini F.S. per l'Expo, ma non ci saranno nemmeno PER LA FINE DELL'EXPO), le banche (BNP Paribas in testa) non vogliono più finanziare le imprese costruttrici(avranno capito qualcosa quelli delle banche? Io penso di si). La figura di m........ (e forse anche la magistratura inquirente) incombe, bisogna fare qualcosa...
8. E sapete come si fa? Si opera su più fronti. L'amministrazione comincia a dare corda ai comitati, li contatta, li invita a Palazzo Marino, ascolta le loro ragioni (ma farlo prima no?), prende tempo in “valutazioni” , in “ascolto del territorio”, qualche giornalista pubblica foto e interviste dei vari rappresentanti dei cittadini. Dall'altra parte si trova qualche eminenza grigia (in questo caso un ricercatore a contratto del Politecnico) che cominci ad affermare che l'opera è stata pensata male, che è vecchia, che costa troppo e lo si fa intervistare dalle principali testate nazionali. Parallelamente si fa filtrare l'idea che anche nella stessa maggioranza di governo della città ci siano punti di vista diversi sulla prosecuzione della grande opera e che, magari, durante l'Expo sia meglio fermare metà dei cantieri(per non infastidire i già visti milioni di miliardi di visitatori). E' quasi fatta, manca solo il tocco finale...
8. Le banche si sfilano. I conti sui costi per le casse comunali erano sbagliati, approssimativi, insostenibili (e nessuno se n'è accorto). Non ci sono più i tempi per accedere ai finanziamenti dello Stato. Ci sono errori di progettazione e di valutazione degli impatti. La città è piena di buchi in cui l'attività è quasi nulla( Corso Plebisciti, ad esempio, dove, in una fossa scavata in soli 4 giorni e abbandonata, sono già ricresciuti degli alberi). E adesso? Nessun problema.
10. E' tutta colpa dei comitati, che si sono messi di mezzo, che hanno protestato, che hanno prima rallentato e poi bloccato i lavori, che hanno spaventato l'amministrazione comunale, che hanno compiuto “azioni vandaliche e sabotaggi” (dichiarazioni dell'AD Sala in merito alle vie d'acqua previste per Expo). La “grande scusa” è pronta e la “grande opera” può essere “rivista” accogliendo, da un lato, le istanze dei cittadini e dall'altro avendo creato la “ giustificazione perfetta” per i ritardi colpevolmente accumulati e, soprattutto, per il mostruoso aumento dei costi. Tutti felici, tutti contenti (tranne gli abitanti della città). Tutto perfetto, dannatamente perfetto. Grazie a chi mi ha seguito sino a qui.
Emanuele Breveglieri