“Sia lode ora a uomini di fama”: Dente

Nella nostra zona ci sono e ci sono state persone importanti che contribuiscono e hanno contribuito al progresso sociale, civile e culturale della nostra città e del nostro Paese.
L’occasione di incontrarle è un modo per stare nella storia e nelle stagioni.

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dente web
Dente, il cui patronimico suona Giuseppe Peveri, è nato a Fidenza qualche anno orsono (non troppi), è un cantautore con cinque album pubblicati. L’ultimo (Almanacco del giorno prima) è uscito nel gennaio di quest’anno.
Dente racconta storie molto personali che, giusto per questo, diventano spesso universali.
Sono storie a volte tristi, a volte ironiche. L’approccio intelligente al tema non manca mai.
Da ascoltare ma anche da leggere.

Nel panorama della musica italiana come/dove si definirebbe/collocherebbe?
Mi piacerebbe essere considerato uno che fa musica italiana, vago ma corretto, non credo molto nella classificazione che diventa ghettizzazione e tantomeno nella competizione quando si parla di musica o di arte in generale. Le cose possono piacere o non piacere ma non dovrebbe esserci nessuno che vince o che perde.

Quali sono, se ci sono, i suoi riferimenti musicali e culturali?
La così detta musica leggera, il cantautorato italiano e più in generale non faccio riferimento alla musica usa e getta, mi piacciono le cose che restano.  

Quali sono i suoi rapporti con la poesia?
Quando eravamo più giovani ci frequentavamo di più, adesso ognuno ha preso la propria strada.

Qual è il filo conduttore del suo ultimo album “Almanacco del giorno prima”?
Il denominatore comune si può identificare nel tempo passato, quello perso, quello che non torna e tutte le cose che ci siamo lasciti alle spalle, compreso le nostre visioni del futuro che oggi è diventato presente.

Come vive Milano una persona nata a Fidenza?
Credo che a Milano ci siano un sacco di cose che a Fidenza non ci sono, in primis le opportunità. È anche vero che molte cose che può offrire una città di provincia a Milano è difficile trovarle. Ogni scelta è una rinuncia, comunque io a Milano mi trovo molto bene, anche se non l‘ho battezzata come meta finale della mia vita.

Quali sono i suoi rapporti con la città e con il quartiere in cui vive?
Ho sempre pensato che se facessi un lavoro “normale” o comunque un lavoro che non mi piace a Milano non ci vivrei, forse neanche a Fidenza. Andrei in un posto bellissimo a fare un brutto lavoro. Come ho già detto, questa città offre ancora delle opportunità per quanto riguarda il campo musicale e quindi mi ha accolto bene e sono felice di abitare qui, il mio quartiere si sta ravvivando e negli ultimi tempi stanno aprendo tanti locali interessanti dal sapore “europeo” anche se come vita notturna non offre grandi possibilità, devo sempre spostarmi se voglio incontrare gente.

Una canzone, un libro, un film…
Canzone per te di Sergio Endrigo, Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez e Daunbailò di Jim Jarmush. Questi sono proprio i pilastri del mio piacere.

E il futuro? Lo sta progettando?
Poco, molto poco.

a cura di Massimo Cecconi


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