L'orto d'inverno. AGLIO DELLE VIGNE

Allium vineale, questo il suo nome. Come i lombrichi ama la mezza ombra e le zone umide ed è comune nei vigneti, nei campi e sui bordi delle strade.
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Quando mi sono trasferita dal Friuli ho portato con me tutti i vasi e le piante che avevo sui balconi di casa, compresi i lombrichi. Mi sento di raccomandarvi vivamente di amare questi invertebrati che lavorano per noi gratuitamente: tengono smossa la terra e trasformano in humus tutta la sostanza organica che trovano. Non lasciateli disidratare se vangando vengono alla luce, ma rimetteteli subito nella terra smossa e ricopriteli dolcemente. In sloveno si chiamano "dezevniki" da "dez" = pioggia. Avrete notato come durante la pioggia escano allo scoperto e riempiano i marciapiedi rischiando di morire schiacciati dai passanti, mangiati dai piccioni e dai merli o disidratati se non riescono a raggiungere nuovamente il terreno dopo la pioggia. Se li trovate, salvateli come faccio anch'io rimettendoli nell'erba.

Anche l'aglio delle vigne ama la mezza ombra e le zone umide, è comune nei vigneti, nei campi e sui bordi delle strade. Alcuni bulbi che mi crescono rigogliosamente in un vaso davanti a casa, qui in zona 3, li ho trapiantati nell'orto di Ermanno a Cascina Campazzo, vicino alla menta, alla balsamita, la melissa, sotto una vite, al bordo dell'orto tra la rete di recinzione e un camminamento organizzato sin dall'inizio all'interno dell'orto da dedicare alle piante perenni: vite, rose, lamponi, more, tutte le aromatiche o bulbifere come lo zafferano e questo aglio delle vigne a fiore bianco. 
Nei libri ho trovato scritto che ne esistono anche a fiore azzurrino o leggermente rosato, per ora non li ho mai trovati, se capita a voi, fatemelo sapere.

Il bulbo è piccolo e allungato, dal tardo autunno spuntano le foglie che sono lanceolate con i due lembi che si avvicinano formando una scanalatura. Sono di un bel colore intenso e durante l'inverno si rinforzano e infittiscono, creando una bella macchia di verde, anche decorativa.

Se vi piace il sapore dell'aglio, questo è il momento di mangiare le foglie:  prendetene in abbondanza, cominciando da quelle esterne più grandi e carnose; sminuzzatele e mescolatele ad altre verdure, patate bollite, nella frittata, nella minestra e altri cibi dove mettereste l'aglio. Il sapore è abbastanza delicato e la pianta non emana alcun odore se voi non la toccate. In primavera spuntano da ciascun bulbo gli steli fiorali formati da una corolla portante una ventina di fiorellini bianchi profumati; molti li raccolgono, li fanno seccare a testa in giù e li usano per mazzetti decorativi. D'estate è tutto secco, non ci si accorge nemmeno della presenza di questa pianta, volendo quello è il momento per trapiantare i bulbi o anche mangiarli come fossero cipolline.

Nella foto l'aglio è in alto a destra (vedete le foglie filiformi), in basso a sinistra c'è la pilosella e a destra un piantina di timo. In alto a sinistra un bel ciuffo di menta e uno di matricaria; si intravede, dopo la menta, la base di una euforbia, alta più di un metro, che io lascio perché pare tenga lontani i grillotalpa e gli invertebrati che danneggiano le radici.

















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