Il pasticciaccio brutto di via Sacchini
La via Antonio Gaspare Sacchini (musicista, Firenze 1730-Parigi 1786) è lunga e stretta a un unico senso di marcia che collega piazza Aspromonte (massiccio montuoso della Calabria ben noto a Garibaldi) a via Andrea Costa (uomo politico socialista, marito, tra l’altro, di Anna Kuliscioff,
Imola – Bologna 1851-1910), dopo aver attraversato la via Nicola Antonio Porpora (musicista, Napoli 1686-1768).
In verità( toponomastica), la zona è caratterizzata da vie dedicate a musicisti più o meno famosi. Due strade più in là, verso la periferia, in via Gerolamo Frescobaldi (musicista, Ferrara 1583-Roma 1643) abitava Giorgio Gaber.
Sempre in zona abita Claudio Bisio, ma questa è un’altra storia.
Il pasticciaccio della via Sacchini è presto disvelato ( forse). All’altezza del civico 11, esiste un cartello stradale verticale che ospita uno complesso combinato composto: segnale di divieto di sosta, segnale di parcheggio, sagoma di agente in divisa, 0-24 (che stanno per le ore di validità) e minaccia di rimozione di veicolo. A prima vista sembrerebbe che andrebbe decrittato così: sosta permessa solo ed esclusivamente, 24 ore su 24, a forze dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni.
Testimoniano gli abitanti della via che questo cartello è stato collocato alla fine della scorsa estate, cancellando le strisce blu esistenti e delimitando l’area con strisce gialle di alcuni metri di lunghezza all’interno delle quali è riportata una sagoma di agente.
Testuali parole di un cittadino che risiede nella strada:” La via Sacchini in passato è stata turbata solo dalle piccole “persecuzioni”, persino normali, per chi abita a Milano: scarsità di parcheggi, escrementi di cane non raccolti da incivili possessori (di cane), scritte sui muri, vandalismi sulle auto…”, e via elencando.
E continua: “Ora siamo in presenza di una nuova realtà alla quale la vigilanza urbana, cortesemente interpellata, non sa dare risposta Quello che risulta però è che questa circoscritta area non è utilizzata da nessuna auto autorizzata. E quello che è certo è che se qualcuno si azzarda a parcheggiare lì viene prontamente punito con contravvenzioni per divieto di sosta”.
Del resto in via Sacchini non esistono commissariati di polizia o altre simili strutture pubbliche.
Per creare questa situazione, oltretutto, sono stati spesi dei quattrini pubblici.
Indagando un po’, affiora un’autentica leggenda metropolitana secondo la quale, circa quattro anni fa, nella via, giusto in prossimità del citato cartello, venne ad abitare, pro tempore, una principessa di un paese del sud est asiatico con tanto di scorta armata. La principessa ha fatto quello che doveva fare a Milano e se n’è andata dopo pochi mesi e con lei si immagina che se ne sia andata anche la scorta, perché in via Sacchini oggi non ve n’è traccia. Qualcuno, molto maligno, sostiene che il cartello sia stato posizionato in base alla regolare e motivata richiesta della principessa e messo in opera, però, circa quattro anni dopo. O forse, ora, la principessa ha preannunciato il suo ritorno (con scorta) e quindi è stata predisposta l’area riservata di parcheggio. Ah saperlo!
Anzi se qualcuno ne sa qualcosa e ci aiuta a risolvere il mistero, forse riusciamo a sfatare l’ennesima leggenda metropolitana.
(Massimo Cecconi)
